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Torino, Cairo: “Nessun acquisto per volere di Mazzarri”

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Urbano Cairo, presidente del Torino, ha parlato nel corso della conferenza stampa di Moreno Longo: nuovo tecnico dei granata. Di seguito le parole del patron dei piemontesi raccolte e riportate da TMW:

“Abbiamo fatto i comunicati tra l’addio di Mazzarri e l’arrivo di Longo. Per quanto riguarda Mazzarri, abbiamo deciso insieme: è stata una risoluzione consensuale perché era il momento di farlo e lui stesso ne era consapevole. Moreno è una vecchia conoscenza per me e per tutti i nostri tifosi. Ha esordito qui in serie A, ha cominciato a 11 anni con il Toro e ha vinto un Viareggio. Ha vinto anche uno scudetto e una Supercoppa, bellissima la vittoria di Chiavari contro la Lazio. Poi ci siamo incontrati a Oviglio, dove Moreno mi disse: “Qui ho fatto tutto ciò che dovevo fare con la Primavera, ora vorrei provare con i grandi”. Io gli ho dato il via libera, aveva ricevuto un’offerta dalla Pro Vercelli e l’ho lasciato libero”. Ho sempre creduto in lui, anche quando arrivò in serie A con il Frosinone. Oggi si avvera una grande cosa, gli dò un grande bentornato per questa stagione e poi vedremo”.

E’ rimasto deluso dall’atteggiamento di Lecce? C’è un richiamo alle responsabilità dei giocatori?
“Credevo molto in Mazzarri, lo stimavo e lo stimo come allenatore preparato. Lo scorso anno è andata molto bene con un’annata da record, 63 punti è il record del Toro da quando ci sono i tre punti, e un grandfissimo girone di ritorno. Quest’anno troppo altalenante, anche se abbiamo chiuso l’andata come l’anno scorso. C’erano state troppe sconfitte, l’anno scorso abbiamo chiuso con sette gare perse. C’era un’immagine non positive, e poi c’è l’eliminazione dall’Europa League: contro i Wolves, loro avevano cominciato 14 giorni prima ed è stato un handicap per noi, che non sapevamo ancora della qualificazione. Solo tre settimane fa abbiamo fatto una grande prestazione a Roma, abbiamo vinto contro il Bologna e abbiamo passato il turno con il Genoa, la squadra ha dato segnali forti. Poi l’implosione, tra Sassuolo e l’Atalanta e infine Lecce. I giocatori sanno che non possiamo permetterci queste partite, non sono felici di ciò che hanno fatto vedere”.

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Come se lo spiega?
“Il 5 gennaio è una data molto vicina, nemmeno un mese fa, e vincemmo a Roma. Dobbiamo resettare e ripartire”

Cosa è emerso dal confronto con i giocatori?
“I giocatori erano shockati per le sconfitte, non abbiamo fatto grandi discorsi. La rosa è di buonissima qualità, è un po’ la stessa che l’anno scorso è arrivata settimana con Verdi in più e Iago in meno, che non abbiamo mai avuto. Abbiamo perso molte più partite rispetto allo scorso anno, ma la rosa ha buonissime qualità. Siamo arrivati con quattro punti in più della Lazio e ora sono terzi pur cambiando pochissimo. Magari può capitare che se confermi tutti c’è qualcuno che non è troppo felice, è anche giusto per la gente vedere nuovi giocatori e avere rinnovamento”.

Vi sentite ancora in corsa per gli obiettivi stagionali?
“Per natura sono un ottimista quasi esagerato, ma ora dopo questa settimana orribile dobbiamo essere focalizzati partita per partita. Longo ha grande entusiasmo, diamogli modo di lavorare. Ora vado al Fila per parlare con la squadra, ma ragioniamo step by step e alla fine faremo i conti”.

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Qual è stato lo stimolo principale per scegliere Longo?
“Ha caratteristiche positive che già avevo visto quando ci lasciò per andare alla Pro Vercelli. All’epoca non ci fu la possibilità di approdare in prima squadra, era giusto che facesse gavetta in B tra Vercelli e Frosinone, dove centrò gli obiettivi. Ma con Comi e Bava è sempre rimasta l’idea che, qualora ci fosse stata l’opportunità, Moreno sarebbe stata l’ipotesi migliore. Per lui tornare al Toro è il coronamento di un sogno. E poi è giovane e granata fino al midollo, ha tutta una serie di cose che possono essere positive. Ora tutti insieme dobbiamo metterlo nelle condizioni migliori e che la squadra ci metta grande disponibilità”.

Si sente di dare garanzie su Sirigu e Belotti per il futuro?
“Oggi l’importante è ripartire, poi a fine stagione parleremo con i giocatori. L’importante è che siano motivati a stare al Toro, ma adesso sono discorsi prematuri”.

Cosa risponde ai tifosi che le chiedono di vendere?
“Il dissenso si può capire perché c’erano le aspettative di un campionato diverso e con risultati migliori. Ci sta che ci sia malcontento e malumore, è un qualcosa di comprensibile. E’ già successo in passato, purtroppo può succedere e capita in tante altre partite. Bisogna avere la forza di accettare il dissenso e capirlo, facendolo diventare uno stimolo e mettersi in discussione. Pensavi di aver fatto le cose giuste per aver tenuto tutti e aver investito 22 milioni soltanto all’ultimo giorno perché prima non c’era la possibilità di Verdi, poi se le cose non vanno ci rifletti sopra. A fine mercato venni inondato di messaggi di complimenti, erano tutti felici. Oggi non è così, c’è dissenso: devo tenerlo in considerazione e deve essere uno stimolo per me e per i miei collaboratori”.

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Cosa dice sul Filadelfia chiuso?
“Io sono un editore che dà completa libertà a tutti i giornalisti, tra Italia e Spagna gravitano 8mila giornalisti e nessuno si è sentito con una libertà lesa. Io sono per mia natura aperto a tutte le voci. A me fa piacere se Longo lo vuole aprire, fosse per me lo terrei aperto tutti i giorni: ma poco prima della partita, quando provi degli schemi, ci sta chiudere”.

Sugli incidenti in Primavera cosa dice?
“Io non metto in pericolo i miei tifosi. Il numero di steward che ingaggiamo in ogni partita sono aumentati del 30-40 per cento, ce lo ha richiesto la Questura. Nelle sfide contro Napoli e Inter non avremmo mai venduto i biglietti dei tifosi avversari in Primavera se qualcuno avesse sollevato qualche questione di rischio, le avremmo evitate sul nascere. La Questura ha autorizzato, era già capitato in passato e non era mai successo nulla. Lungi da me avere questo tipo di atteggiamento, io sono il primo ad essere attento a questo tipo di cose”.

Zero acquisti a gennaio: come mai?
“Parlando con Mazzarri, abbiamo deciso di fare un mercato per mandare a giocare chi aveva fatto pochissime partite. Iago ha fatto soltanto tre spezzoni, poi volevamo dare spazio a Edera e Millico: era giusto dare più continuità a Iago. Ha fatto tantissimo per noi, ma ne avrà ancora per tre settimane e così era meglio che andasse a giocare. Parigini non ha giocato e Bonifazi chiedeva di essere ceduto perché voleva giocare. Laxalt ci è stato richiesto dal Milan, lo abbiamo accontentato perché ritenevamo andasse bene così. Non aver comprato nessuno è una scelta per accontentare Mazzarri perché non voleva avere musi lunghi in spogliatoi. Così abbiamo evitato di fare innesti. Negli giorni avremmo potuto chiudere un’operazione ma poi la società del giocatore non ha trovato un sostituto, dunque l’operazione è saltato. E anche l’anno scorso non abbiamo fatto acquisti a gennaio, poi abbiamo fatto il record di punti”.

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Come si spiega questo crollo in difesa?
“I giocatori che sono rimasti che non erano troppo contenti poi hanno fatto bene. La difesa non è quella difesa granitica di un anno fa, dobbiamo lavorarci: Longo dovrà lavorare su questo aspetto, ma serve equilibrio in tutta la squadra. Non ha funzionato qualcosa a livello globale e di squadra, non metterei la croce sulla difesa. Poi le ultime partite hanno peggiorato i nostri numeri”.

Avete rimorsi per non aver comprato nessuno per provare l’assalto all’Europa?
“Non esistono partite facile, ci sono risultati inaspettati. La classifica è molto ristretta. Il programma fatto con Mazzarri era lo stesso di un anno prima, perché lui mi ha sempre detto che è meglio avere una rosa ristretta per avere tutti i giocatori che si sentissero coinvolti”.

Si pente di non aver esonerato prima Mazzarri?
“Ci poteva stare dopo il 7-0, ma tre giorni dopo ci sarebbe stata la coppa Italia. A Milano abbiamo fatto una buona gara, al 90′ eravamo in vantaggio con una prestazione di buon livello. E dopo Lecce lo abbiamo fatto: non abbiamo aspettato la chiusura del mercato per esonerare Mazzarri. Secondo voi il problema è prendere due giocatori con il monte ingaggi che ho? Non è mai un problema”.

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Non le sembra che manchi un centrocampista?
“Abbiamo Rincon, Baselli, Lukic e Meité, quest’ultimo non ha reso secondo le sue aspettative, e a volte si può adattare Ansaldi. Può essere che manchi un centrocampista, ma giocando a due abbiamo le coppie come in genere dovresti avere”.

Che messaggio manda ai tifosi del Toro?
“Sono quasi 15 anni che sono presidente, ho dedicato una marea di tempo e impegno. Ho sempre sentito il Toro come una squadra speciale, la squadra di mia mamma, lo presi perché lei mi spinse e ad entrare in un mondo che non conoscevo. Questo è un mondo difficilissimo e complicatissimo. Negli ultimi 27 anni, hanno vinto soltanto Inter, Juve, Milan e una volta Lazio e Roma. Il mio saldo è di 60 milioni, ho soltanto messo e non prendo un centesimo. Io non voglio dare messaggi, non ci sono parole ma contano solo i fatti. E io vado avanti sempre con la stessa determinazione. E’ stata una settimana orribile, ma io ci metto la faccia dopo questi risultati che non voglio nemmeno dire. Io sono pronto a parlare di tutto. Se uno guarda gli ultimi anni del Toro, dopo una salvezza abbiamo fatto due settimi posti, due noni e un dodicesimo, quasi sempre nella parte sinistra. Siamo andati in Europa, e se c’è un fair play finanziario va rispettato: porto ad esempio il ciclista Armstrong, non è disdicevole aver avuto l’Europa se qualcuno davanti a noi è stato escluso perché non ha rispettato le regole. Complimenti a Lazio e Atalanta: ma l’anno scorso la Lazio è arrivata dopo di noi, mentre prima di Gasperini siamo arrivati sempre davanti a loro. Gasperini è stato vicino al Toro ma c’erano questioni ambientali. Ed è lui la novità che ha fatto benissimo a Bergamo, con lui sono cresciuti. Bisogna tenere conto di queste cose”.

Si aspetta un clima diverso allo stadio?
“Lo spero, perché il clima positivo aiuta i giocatori. Siamo reduci da una settimana orribile, il tifoso ha qualche rospo dentro: ma se vogliamo ripartire, il popolo granata deve perdonare questa settimana e ricominciare insieme a noi”.

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