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#LBDV – Inter, Suning: Errando Discitur

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Il colpo Christian Eriksen è servito. L’Inter abbraccia il talento danese dopo una lunga e forsennata corsa da parte di Marotta ed Ausilio. Una tela tessuta con pazienza da parte dei due dirigenti nerazzurri per strappare prima il sì di uno dei calciatori più ambiti in profumo di scadenza e poi quello del presidente del Tottenham Daniel Levy, vero osso duro al tavolo delle trattative.

20 – più vari bonus – sono i milioni serviti per strappare Golazo (questo il soprannome affibbiatogli da Mauricio Pochettino) alla corte dei club più prestigiosi, pronti all’assalto per prenderlo a parametro zero. Territorio in cui il buon Beppe Marotta è maestro, così come storia insegna, ma che questa volta si è visto costretto ad intervenire ancor più in anticipo per assicurarsi le prestazioni dell’ormai numero 24 nerazzurro.

Un acquisto ‘ripagato’ – cifre ufficiali alla mano – con la cessione al Flamengo di Gabigol (18 milioni più il 20% di una futura rivendita). Un feeling mai sbocciato quello tra il brasiliano, che è stato proprio il primo acquisto della nuova era Suning, e l’Inter. Tutto conclusosi definitivamente dopo le parentesi in prestito al club di Rio de Janeiro ed al Benfica.

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Un doppio colpo in entrata-uscita che in qualche modo testimonia un salto di qualità nel progetto del colosso cinese, sbarcato nel mondo nerazzurro inizialmente con tanti buoni propositi e con i numerosi dubbi che alimentavano nella tifoseria interista, già scottata dal fallimento Thohir.

Dubbi spazzati via con il lavoro e le idee giuste, nonostante gli accenni di inesperienza iniziali.

ERA SUNING: NON SUBITO ROSE E FIORI

Il 2016 è l’anno dell’entrata nel mondo del calcio del colosso Suning, holding di livello assoluto che nel gennaio di quell’anno preleva lo Jiangsu, club del campionato cinese.

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Ma l’obiettivo del gruppo è stato fin da subito di mettere piede nel mercato extra asiatico. Fu così che venne prelevata anche l’Inter dell’allora imprenditore Erick Thohir, che in sostanza ha lasciato più perplessità che altro di buono.

Il popolo nerazzurro era all’epoca rimasto a bocca asciutta dopo i primi proclami dell’indonesiano che – al di là di qualche colpo giusto (Perisic e Brozovic, i più evidenti) – non riuscì a sollevare dalle sabbie mobili la squadra dalla crisi post Triplete.

L’era Suning si inaugura nel gennaio successivo con il colpo Gabigol, un talento corteggiato dalle big del Vecchio Continente ma che l’Inter si porta a casa per una cifra pari a 30 milioni di euro.

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Il campo però non giustifica affatto il considerevole sforzo, con un campionato italiano che sembra troppo spigoloso nei confronti di un talento esistente ma non in maniera clamorosa. Apprezzabile senza dubbio il tentativo di scaldare subito la piazza, ma i risultati appaiono rivedibili.

In ogni caso l’impatto nella realtà della A di Suning sembra non essere pienamente convincente, ma il progetto continua ad andare avanti. Il brand assume sempre aspetti più appetibili e le scelte anche societarie iniziano a dare il loro frutto. Ritorna la Champions, il Fair Play Finanziaro molla le caviglie del club: il momento per spiccare il volo è arrivato!

LA SCELTA DEGLI UOMINI GIUSTI

La lungimiranza del presidente nerazzurro Steven Zhang è da trovarsi soprattutto nella scelta degli uomini giusti. E quali nomi migliori di Conte e Marotta, impegnati già insieme nella rinascita tecnico-societaria più che compiuta della Juventus dei record?

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La mano del tecnico è subito decisiva, con un ruolino di marcia che in campionato tiene il passo della diretta concorrente per lo Scudetto. Il passo di quella Juventus che sembra quasi essere diventata paradossalmente – questioni di tifo a parte – un ‘modello’ da imitare.

Una crescita tecnica che corrisponde ad una simultanea ascesa societaria. I numeri in termini economici iniziano a salire ed il progetto si rende sempre più affascinante anche ai pezzi da 90.

Sì, perché non può essere un caso che giocatori del calibro di Lukaku, Godin – calciatori praticamente inarrivabili soltanto pochi anni fa – decidano di accasarsi in un club certamente storico ma che ha accusato in questi anni una forte flessione in materia di risultati.

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E adesso anche Christian Eriksen: un calciatore dal talento immenso richiesto a gran voce dal tecnico leccese e che adesso si appresta ad aiutare la sua nuova squadra nella lotta Scudetto che vede l’Inter protagonista insieme alla Juventus ed alla Lazio.

Le operazioni Eriksenin entrata – e Gabigol – ovviamente in uscita – sono l’emblema di un salto di qualità ormai avvenuto. Gli errori del passato lasciano spazio ai colpi impressionanti del presente e del futuro.

Tutto frutto di una politica societaria forte, capace di guardare in maniera eccellente nel medio-lungo termine quando nel 2016 Suning arrivò in Italia, in un club in piena sofferenza economica.

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Ed è così che il calcio italiano ha ritrovato una delle sue grandi big, con una società che ha costruito – anzi, ricostruito – sulle macerie una realtà importante nonostante le prime crepe di partenza.

In fondo, ‘Errando Discitur’! Adesso la parola passa al campo. Sarà o non sarà trionfo? A prescindere dalla risposta, l’Inter è ormai tornata ai vertici.

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