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#LBDV – Il mercato di gennaio del Napoli non si sta finanziando su cessioni eccellenti già programmate. Ecco la spiegazione

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Il Napoli sta affrontando la finestra di mercato invernale lancia in resta. Neanche il più ottimista dei suoi tifosi avrebbe immaginato una società cosi rapida e risoluta nel chiudere e programmare affari. Agli acquisti già chiusi di Demme, Lobotka Politano e Rrahmani si stanno aggiungendo altri possibili colpi in odore di chiusura. Kumbulla e Amarabat dal Verona sono operazioni già in piedi che attendono di essere definite. Petagna e Mateta sono trattative che Giuntoli sta portando avanti su cifre considerevoli mentre il prestito in chiusura di Ricardo Rodriguez è la notizia di oggi, data in anteprima in Italia da “Le Bombe di Vlad”.

Già da più parti si sta levando il timore, di alcuni tifosi partenopei,  che le cifre spese in questa sessione possano essere coperte da qualche cessione eccellente già programmata se non addirittura chiusa. La verità, cifre alla mano, sembra essere un’altra e proprio i numeri ci aiutano a fare chiarezza.

I Soldi sono già in cassa

Il Napoli ha già speso fino ad ora 52 milioni di euro a cui si potrebbero aggiungere altri 50 milioni tra Kumbulla, Petagna (o Mateta) e Amrabat. Una cifra che quindi oscillerebbe intotno ai 100 milioni. Ora facendo un passo indietro e tornando ad Agosto dello scorso anno troviamo delle cessioni in prestito che proprio a giugno di quest’anno si trasformeranno in cessioni definitive. Parliamo soprattutto di Inglese, Sepe,Grassi,Rog e Verdi con un introito nelle casse azzurre di circa 75-78 milioni di euro. Se aggiungiamo anche il diritto di acquisto, inserito nella cessione in prestito, di Ounas arriviamo alla cifra di circa 100milioni. I conti tornano perfettamente.

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La programmazione della società sta consentendo dunque alla società di De Laurentiis un gennaio a tutto mercato. Con un duplice vantaggio: il primo è quello di arrivare a contrattare i rinnovi con i big avendo già in casa i possibili sostituti per non essere deboli in fase di negoziazione. Il secondo, collegato a doppio filo con il precedente, invece è quello di poter investire, in caso di cessione di uno dei top player, la cifra ricavata su un giocatore di pari livello in modo da non far scendere il tasso di qualità della squadra.  I numeri non mentono, basta leggerli. Il Napoli sta ragionando e agendo su quello che gia è in essere. Il futuro è già adesso.

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