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#LBDV – Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco… Quanti affari saltati all’ultimo!

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L’imprevedibilità è uno degli aspetti che rende il calciomercato una materia complessa, ricca di storie da raccontare e degne del miglior copione cinematografico.

L’affare saltato Politano – Spinazzola è soltanto la punta di un iceberg colmo di storie analoghe, in cui quello che sembra scontato in realtà prende le pieghe dell’antitesi. Vediamo dunque soltanto alcuni dei colpi saltati last-minute.

SCHICK – JUVENTUS

Estate 2018: uno dei calciatori più ambiti nel mercato della A era Patrick Schick, reduce da una stagione super con la maglia della Sampdoria. La prima squadra a prendere in mano il ceco, bruciando la concorrenza, fu la Juventus che con i blucerchiati raggiunse un accordo di circa 30 milioni d’euro. Le visite mediche effettuate però – con tanto di foto ufficiali – evidenziarono dei problemi cardiaci che fermarono in maniera definitiva l’affare. L’attaccante si accasò poi nella Roma dopo qualche settimana per l’identica cifra.

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BIABIANY – MILAN

Prima dell’acquisto di Jack Bonaventura, il Milan optò per Jonathan Biabiany. Con il Parma, allora in evidenti difficoltà economiche, venne raggiunto un accordo che coinvolgeva anche il cartellino di Cristian Zaccardo. Il passo indietro di quest’ultimo si rivelò fatale nel mancato affare, con il povero Biabiany costretto a togliersi la fascia rossonera indossata per le foto ufficiali e tornare in Emilia.

MILINKOVIC – FIORENTINA

Ancor prima di sbarcare a Roma sponda biancoceleste, Milinkovic-Savic era destinato ad indossare la maglia della Fiorentina. Il serbo arrivò nella città toscana per firmare appunto il suo contratto. Il tutto poi sfumò, con il Sergente uscito in lacrime dal centro sportivo dei Viola. “Scusatemi ma non posso, non posso davvero…”, queste furono le parole del centrocampista, che poco dopo si consegnò alla Lazio.

BIELSA E ASTORI – LAZIO

Rimanendo sempre in casa biancoceleste, non mancano clamorosi colpi sfumati nemmeno nel mercato allenatori. Caso clamoroso fu quello che capitò alla Lazio nell’estate del 2016: Lotito infatti aveva un accordo totale con Marcelo Bielsa ma ‘El Loco’ – mai soprannome più azzeccato per l’argentino, si direbbe – si dimise pochi giorni dopo a causa di divergenze con la società. Il patron biancoceleste fu costretto quindi a richiamare alla base Simone Inzaghi, che subentrò sulla panchina già dopo l’esonero di Stefano Pioli. Un colpo del destino e benedetto, considerati i successi di questi anni targati Inzaghi.

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Occasione questa per ricordare il compianto Davide Astori: il difensore, allora nelle fila del Cagliari, era nel mirino di Igli Tare che si presentò addirittura nel ritiro rossoblu per cercare di non vanificare l’accordo tra le due società. Tuttavia il tentativo fallì.

LO SCAMBIO VUCINIC – GUARIN

Altro scambio non concretizzato vide protagonista ancora l’Inter che con la Juve aveva in tasca l’accordo che avrebbe portato Mirko Vucinic in nerazzurro e Fredy Guarin sotto La Mole. Tutto fatto fino a che l’allora presidente Erick Thohir non si tirò indietro a causa della rivolta della piazza interista. Ed anche in quel caso, le polemiche non mancarono affatto.

SORIANO E YOUNES – NAPOLI

Il Napoli in questi anni, oltre che indovinare molti dei suoi colpi, ha dovuto incassare delle imprevedibili fumate nere. Emblematico fu il caso Soriano: all’ultimo giorno disponibile di mercato De Laurentiis e Ferrero trovarono l’accordo per il trequartista. Gli ultimi tentennamenti ed un inserimento last minute del Milan tardarono la macchina burocratica, con il contratto che venne consegnato alle 23:04, 4 minuti dopo il gong.

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Altro giallo riguardò invece Amin Younes: il Napoli decise di anticipare l’accordo raggiunto con il tedesco a parametro zero, facendolo sbarcare in città 6 mesi attraverso un esiguo corrispettivo. Il calciatore però fece perdere le sue tracce, alimentando un vero e proprio mistero attorno alla sua figura. Il trasferimento sarà poi completato effettivamente in estate, quando l’ex Ajax era ormai senza contratto.

STEKELENBURG – FULHAM

In uscita dalla Roma, Stekelenburg si accordò con il Fulham per trovare più spazio. Il portiere si presentò in Inghilterra per firmare il contratto, salvo poi essere richiamato nella Capitale. “E’ un peccato che sia finita così, ma sono un professionista e adesso devo conquistare un posto da titolare”, chiosò in maniera delusa l’estremo difensore.

MALCOM – ROMA. E QUEL RETROSCENA SU TOTTI…

Incredibile fu quello che successe tra la Roma e Malcom. I giallorossi ed il Bordeaux trovano un accordo sulla base di circa 40 milioni, con tanto di annuncio su Twitter. All’ultimo minuto arriva però l’offerta del Barcellona che cambia clamorosamente le carte in tavola: l’esterno decide così di trasferirsi in Catalogna, con i giallorossi che rimasero con il cerino in mano.

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Retroscena svelato dopo il suo ritiro, riguarda un accordo tra Francesco Totti e la Sampdoria ad inizio carriera, ipotesi che al giorno d’oggi fa davvero rizzare i capelli. Fu lui stesso a dichiarare: “In passato fui molto vicino alla Sampdoria. Avevo già firmato e il giorno dopo ci fu un torneo all’Olimpico con Ajax e Borussia Dortmund”. Prestazioni che convinsero l’allora tecnico giallorosso Carlos Bianchi a farlo rimanere in maglia giallorossa.

Giallorossi che questa volta hanno dovuto incassare il colpo, mancato, dello scambio Politano – Spinazzola. Ma, come abbiamo appena visto, questi due sono in ottima compagnia. È dunque il caso di tirare fuori una delle perle del buon Giovanni Trapattoni che, a modo suo, lanciò una delle sue massime aforistiche.

No say the cat is in the sac when you have not the cat in the sac

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Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco, appunto. Una regola non scritta nell’ambiente del calciomercato ma che è bene tenere a mente.

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