SERIE A
Sassuolo, De Zerbi: “Il Torino è in forma. Dobbiamo cambiare trend”
Roberto De Zerbi, allenatore del Sassuolo, ha presentato in conferenza stampa il match di Serie A da disputare domani al Mapei Stadium. I neroverdi giocheranno contro il Torino di Mazzarri. Di seguito le parole del tecnico degli emiliani riportate da sassuolonews.net:
Tre ko consecutivi, bisogna cambiare passo.
“Sì, bisogna cambiare passo. Quando si gioca bene e si hanno le occasioni bisogna vincere. Quelle che pesano sono le sconfitte dentro le quali per la prestazione avremmo dovuto, me la prendo con noi, con quello che avremmo dovuto di fare di più noi”.
Il 2019 si è chiuso con una squadra che sembrava in crescita e invece nel 2020 si è fatto un passo indietro?
“Abbiamo giocato col Genoa e con l’Udinese nel 2020. Col Genoa ci ricordiamo com’è andata la partita ma è stata sconfitta. I due ko sono stati diversi ma non si può solo metterla nel 2019 e nel 2020, nel periodo ci sono state anche delle differenze”.
Forse la pausa ha rallentato la crescita.
“Non credo ci sia stato uno stop per la pausa. Credo ci siano stati altri elementi, qualche elemento c’era anche l’anno scorso tipo il fatto di non chiudere le partite e qualche elemento si può notare nella formazione”.
Domani arriva il Torino.
“Oggi sono tra le più in forma. Sono una squadra forte che ha una tipologia di gioco chiara, è una partita difficile. Noi dobbiamo pensare a fare la nostra gara, come Genova, forse anche meglio e non come Udine”.
Si è fatto male anche Ferrari?
“Ha una distorsione alla caviglia e non sappiamo quanto sarà il danno, starà fermo anche lui tanto. Quelli che giocano domani sono quelli che hanno giocato col Napoli. Romagna e Peluso hanno dato garanzie, non è detto che avrebbe giocato Ferrari perché non era al 100%, rimane un giocatore importante ma rientrava da un infortunio. Non è un periodo felicissimo perché avere fuori 4-5-6 giocatori dall’inizio dell’anno, giocatori importanti. Non per prendere scuse ma perché è un dato di fatto. Poi la squadra può sopperire alle assenze, anche quando abbiamo fatto buone prestazioni i giocatori mancavano. Chiriches e Defrel sono venuti per alzare il livello e sono stati pagati tanto e non li abbiamo mai avuti, questo è un dato di fatto. Poi se pensiamo all’organico e alla qualità dei giocatori, comunque domani la squadra sarà in grado di fare una grande partita e di poter fare risultato”.
La rosa è ampia ma la coperta inizia a diventare corta: inevitabile domanda sul mercato.
“Ho parlato con la società mercoledì e ho detto quello che penso, ho parlato con Carnevali, sa quello che penso. Vediamo le possibilità, le volontà. Bisogna fare tutte le considerazioni opportune perché è un momento difficile, non da mettere davanti a tutto, perché abbiamo la forza per fare risultato anche domani, non stiamo parlando di scuse, leggo tanti colleghi miei che si lamentano con 2 assenze, noi siamo senza 5-6 giocatori tutto l’anno, mai meno di 4, e quindi visto che mi avete fatto la domanda è giusto rispondere”.
Conta di avere Berardi?
“Lo spero. Sta bene, è un giocatore diverso dagli altri, se non dovesse esserci abbiamo giocatori che possono sostituirlo come ad esempio a Torino con la Juve, senza di lui, abbiamo fatto una grande partita. Si può giocare anche senza Berardi ma non avere il tempo di far rifiatare i giovani, condiziona la crescita del giovane perché Locatelli quando è stato fuori, abbiamo avuto la fortuna di far giocare Duncan, Magnanelli e Obiang e lui in quel periodo ha svoltato, io credo che qualcuno davanti avrebbe bisogno di staccare per rientrare carico dopo”.
L’anno scorso c’erano stati pochi infortuni dal punto di vista muscolare: è cambiato qualcosa nella preparazione? Anche l’anno scorso ci fu un calo a cavallo del girone d’andata e quello di ritorno: è casuale?
“Ci abbiamo pensato agli infortuni ma non abbiamo cambiato niente. Ora non è giusto parlare di queste cose. L’anno scorso le prime due del girone del ritorno abbiamo fatto 4 punti, a Milano con l’Inter e in casa col Cagliari, facendo due tra le migliori partite nostre. Quello che si può mettere come cosa simile all’anno scorso è che anche quest’anno come ultima settimana dell’anno solare abbiamo fatto 3 partite e siamo venuti fuori con diversi infortunati”.
Lei è a Sassuolo da un anno e mezzo: può tracciare un bilancio della sua avventura sin qui? E’ soddisfatto o si poteva fare meglio?
“Non ci sto pensando, ho altro in testa per quello che serve domani, in questo periodo. Dobbiamo pensare a fare punti perché quest’anno è un campionato diverso. Dobbiamo ricaricarci perché anche l’infortunio di Ferrari ha dato fastidio però proprio perché c’è un momento difficile bisogna tirare fuori qualcosa di più, poi dei bilanci parleremo dopo”.
E’ possibile il ritorno anticipato di Magnani dal prestito al Brescia?
“Qualcosa va fatto, non solo dietro. Vedremo cosa vuole fare la società. Visto che tirate fuori il nome di Magnani, ho tanti difetti ma non porto rancore. E’ un bravo ragazzo e non ho preclusioni con nessuno”.
Si parla anche di un suo possibile esonero ma lei ha appena detto che i bilanci li farà dopo: vuol dire che è convinto.
“La mia panchina è traballata già dalla prima volta che mi son seduto 7 anni fa. Faccio l’allenatore per scelta mia, nessuno mi obbliga perché qualche anno fa ho lasciato i soldi per non andare dove mi avevano richiamato, ho rifiutato squadre. Lavoro per passione. Mi pagano, certo, ma lavoro per passione. I risultati sono quelli che condizionano le scelte di tutti, di chi mi giudica, di chi mi critica, di chi mi elogia ma non condizionano il mio giudizio. Io cerco di lavorare sempre in buona fede, sapendo quello che si può fare e non si può fare, avendo oggettività e lucidità nel valutare le cose. Non è un problema la panchina che traballa, ho tanti altri problemi tranne questo. Io continuerò a fare l’allenatore in questo modo, migliorando, ma non cambiando il mio carattere e la mia visione del calcio, se qualcuno mi vuol cambiare questo è meglio che non prenda me o non mi tenga”.
Domani ha in mente dei cambi visto l’infortunio di Ferrari?
“Giocano Peluso e Ferrari centrali, per il resto vediamo”.