Napoli, Gattuso: “Rispetto per l’Inter ma noi ci siamo, Lobotka? Ora non ne parlo”

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Il Napoli si appresta ad affrontare la delicata sfida contro l’Inter. Gli azzurri proveranno a ripartire dal secondo tempo di Sassuolo, ed intanto, il tecnico Gennaro Gattuso presenta il match di domani sera in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni:

Da domani vedremo giĆ  il suo Napoli? “Non dobbiamo pensare al ciclo di partite che abbiamo, ma a preparare quella di domani. Dobbiamo fare una grande prestazione, affrontiamo una squadra fortissima, una delle più forti a livello fisico. Se facciamo la gara fatta col Sassuolo, saranno guai per noi. Dobbiamo tenere bene il campo e ripartire dagli ultimi 25 minuti di Sassuolo”.

Su cosa bisogna migliorare? “Dobbiamo migliorare su come tenere il campo, come soffrire, questa squadra ha ampi margini di miglioramento, solo il lavoro ci porterĆ  a migliorare, ma ci sono partite da giocare e serve l’entusiasmo che sto vedendo. I ragazzi lavorano con grande voglia, stanno facendo grande fatica, ma mi stanno dando tutto”.

Sente in modo particolare l’Inter? “No, oggi sono il tecnico del Napoli, sono orgoglioso di esserlo. Dobbiamo rispettare quest’Inter, ha mentalitĆ  e grandi giocatori, noi dobbiamo prepararla bene e giocarla al meglio”.

Cosa succede a Mertens? Basta Lobotka per migliorare? “Rispettiamo questo gruppo di calciatori, di mercato non ĆØ corretto parlarne per chi sta sputando tanta fatica negli allenamenti. Se arriverĆ  qualcuno spiegherò perchĆ© ĆØ arrivato. A me piace lavorare con le coppie, numericamente siamo in meno a centrocampo, ĆØ un dato di fatto. MertensĀ non ha toccato palla per tre giorni, aveva fastidi, abbiamo deciso ieri di fargli fare una risonanza per avere la diagnosi migliore agli adduttori, va dal suo uomo di fiducia a casa”

Che Napoli vorresti vedere domani?Ā “Ci sarĆ  da soffrire, che non vada in panchina, stando lƬ, tenendo botta senza pensare al peggio. Che faccia una corsa in più, poi quando ha il pallone le qualitĆ  la squadra le ha. Dobbiamo dare la sensazione all’avversario che siamo lƬ e resistiamo”.

Quanto ha inciso Conte? Quanto può incidere lei?Ā “Si tocca con mano. L’Inter può stare una giornata lƬ dietro, ma sa soffrire, ha mentalitĆ , entusiasmo, combatte su ogni pallone e poi ha qualitĆ . L’anno scorso era diversa. Tutto questo ĆØ merito di Conte, gioca da collettivo, quello che voglio io, che giochi insieme e sia ordinata”.

Fabian non le era piaciuto col Sassuolo?Ā “Non dissi questo, capita una prestazione cosƬ ma Non s’ĆØ allenato con continuitĆ , ha avuto l’influenza. Se dovesse scendere in campo, avrĆ  la fiducia ed il sostegno come per tutti”.

Contenere o palleggiare in faccia all’Inter?Ā “Un po’ e un po’. Se lavori in un certo modo… noi prepariamo il tenere botta ma anche il palleggiare. L’errore ci sta, ma l’importante ĆØ avere equilibrio”.

Sente il dovere di tirar fuori anche l’uomo Insigne che non ĆØ esploso?Ā “Ha fatto tanto nella sua carriera, nessuno gli ha regalato nulla. Ma vale per tutti. Quando vedo in settimana che c’ĆØ partecipazione, io do il cuore ai miei giocatori e sono disposto a tutto per loro. Io per questi qui do tutto in questo momento, solo io e qualcuno di voi può testimoniarlo. Sta andando oltre, ĆØ questa la squadra. Poi Insigne in questo momento ĆØ penalizzato da napoletano, ĆØ il primo a pagare in questi momenti, ma deve pensare solo ad allenarsi bene per migliorare la condizione”.

Che significa essere leader?Ā “Avere coerenza, non aprire la bocca tango per, dare l’esempio, arrivare ore prima al campo, aiutare i compagni. Sono i compagni ad eleggerti leader e neanche te ne accorgi”.

Come sta Koulibaly?Ā “CiĀ abbiamo provato, lui ha dato grande disponibilitĆ  ma non mi sembra il caso di rischiarlo per perderlo a lungo. Lui avrebbe voluto giocare, ma ĆØ corretto non rischiare”.

Da chi si aspetta un miglioramento?Ā “Dal gruppo. Il singolo ti fa vincere 1-2 partite, ma ĆØ il gruppo a darti futuro. La compattezza, una condizione migliore per come voglio giocare io perchĆ© facciamo corse diverse. Lo dico perchĆ© qualcuno può dire mette le mani avanti perchĆ© la squadra era a pezzi, ma sono metodologie diverse, quando c’ĆØ un cambiamento serve tempo. Dobbiamo continuare, tra 2-3 settimane possiamo tirare la prima linea”.

Dopo il Parma aveva parlato di paura, col Sassuolo forse lei ha giĆ  tolto la paura?Ā “No, dissi non siamo ancora guariti. Il primo tempo fu imbarazzante, ma siamo rimasti in partita e il calcio ĆØ bello perchĆ© se hai qualitĆ  poi dopo ne esci, se soffri e resti in partita. Nella ripresa ĆØ venuta fuori la qualitĆ , modificando qualcosa. Bisogna giocare per 80 minuti, non basta un tempo, per fare cose importanti”.

Sulla classifica ed il gap inaspettato con l’Inter.Ā “18 punti sono impensabili per come sono andati gli ultimi campionati, sono troppi. I valori del Napoli sono importanti, nessuno all’inizio poteva pensare a questo, ma ora non dobbiamo guardare la classifica e pensare a partita dopo partita, per migliorare”.

L’esperimento Allan vertice basso ĆØ fallito? In difesa chi affiancherĆ  Manolas?Ā “C’ĆØ Luperto, abbiamo provato Di Lorenzo, vediamo chi sta meglio.Ā Allan… lo sapevamo, ha sempre giocato mezzala, io pure l’ho fatto 7-8 volte in carriera, ma non era il mio ruolo. Lui può fare contenimento, ma a lui piace aggredire, inserirsi, lƬ serve un giocatore ordinato tatticamente, lo sapevo giĆ ”.

Il 4-3-3 si sposa meglio con le caratteristiche della rosa. Lozano però troverĆ  spazio?Ā “L’ho visto molto bene, abbiamo cambiato anche modo di lavorare e lui negli ultimi due anni ha giocato esterno, può aiutarci ma deve migliorare e non fare 20-30 scatti e poi non averne più, ma 100 come faceva prima. Dobbiamo farlo giocare come faceva prima. CallejonĀ ĆØ più avanti, sa cosa vogliamo, Lozano ha iniziato da punta ma voglio vedere il Lozano di questi ultimi 7 giorni, sgusciante, avvelenato, ci può aiutare molto”.

9 gennaio, che regalo chiedi per il tuo compleanno?Ā “Nessun regalo, voglio vedere una squadra orgogliosa. Il mio obiettivo ĆØ riuscire con questa squadra e societĆ  a far tornare entusiasmo. Io ci ho giocato al San Paolo, non ĆØ facile, io lo voglio rivedere cosƬ, ultimamente invece ĆØ freddo, e ci sta per i problemi e con le curve pure, ma io devo riaccendere l’entusiasmo perchĆØ poi diventa bello e difficile per chi viene qui”.

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