I nostri Social

Approfondimenti

FISCHI PER FIASCHI – La punizione indiretta più bella

Pubblicato

il

Fischi per fiaschi
Tempo di lettura: 4 minuti

LA PUNIZIONE INDIRETTA PIU’ BELLA DELLA STORIA

Sono passati tre giorni dalla scomparsa del D10S del calcio, tre giorni che già sembrano una eternità.
Ed alla eternità è consegnata la punizione indiretta più bella della storia del calcio, talmente bella che chi l’ha subita, la Juventus, l’ha usata sui propri profili social per omaggiare il Pibe de Oro ed augurargli buon viaggio.
Minuto 72 di Napoli – Juventus, stagione 1985/86.
L’arbitro Redini della sezione di Pisa fischia un fallo per gioco pericoloso in area di rigore bianconera su Daniel Bertoni, centrocampista argentino campione del mondo nel 1978.
E’ punizione indiretta, cioè a due, in area (fosse stata diretta, sarebbe stato calcio di rigore), e la barriera zebrata viene sistemata da Tacconi a cinque metri circa dal punto di battuta.
Rete impossibile per i comuni mortali. Eraldo Pecci la tocca pianissimo, Maradona la mette nel sette alla sinistra di Tacconi che riesce solo a sfiorarla.

LA PUNIZIONE INDIRETTA

Ma in quali casi, oggi, l’arbitro assegna punizione indiretta che, se in area di rigore, non si trasforma in calcio di rigore?
La Regola 12.2 del Regolamento stabilisce, tra l’altro, che “Un calcio di punizione indiretto è assegnato se un calciatore: – gioca in modo pericoloso; – ostacola la progressione di un avversario senza che ci sia contatto fisico; – protesta, usa un linguaggio e/o dei gesti offensivi, ingiuriosi o minacciosi o compie altre infrazioni verbali; – impedisce al portiere di liberarsi del pallone che ha tra le mani oppure calcia o tenta di calciare il pallone quando il portiere è in procinto di spossessarsene; – commette qualunque altra infrazione, non menzionata nelle Regole, per la quale il gioco viene interrotto per ammonire o espellere un calciatore.
Un calcio di punizione indiretto è assegnato se un portiere, all’interno della propria area di rigore, commette una delle infrazioni seguenti: – controlla il pallone con le mani / braccia per più di sei secondi prima di spossessarsene; – tocca il pallone con le mani / braccia dopo essersene spossessato e prima che lo stesso sia stato toccato da un altro calciatore; – tocca il pallone con le mani / braccia, tranne che abbia chiaramente calciato o tentato di calciare il pallone per rilasciarlo in gioco, dopo:
– che è stato intenzionalmente calciato verso di lui da un compagno di squadra
– averlo ricevuto direttamente da un compagno di squadra su rimessa dalla linea laterale“.

LA PUNIZIONE INDIRETTA IN AREA DI RIGORE

Nel calcio moderno una punizione indiretta in area di rigore si vede in rarissime occasioni.
Quando accade, la prima conseguenza è una possibile deroga alla distanza dal punto di battuta della punizione che deve normalmente osservare la difesa della squadra difendente.
La barriera può disporsi sulla linea di porta insieme al portiere, se la punizione viene battuta da una distanza inferiore alla canonica di 9,15 m.
Altrimenti si osserva la distanza di 9,15 m.
E’ interessante notare come sia il calciatore che batte a dover chiedere il rispetto della distanza.
Se non lo fa, il diritto alla distanza si intende tacitamente rinunciato.

Pubblicità

LE PUNIZIONI IN AREA RIMASTE NELLA STORIA

Rare le punizioni indirette in area, ancor più rare le reti su punizione in area di rigore.
In serie A una punizione memorabile resta quella calciata da Batistuta in un Milan – Fiorentina del 26 settembre 1998.
Ingenuità di Jens Lehmann, portiere tedesco del Milan, che raccoglie un retropassaggio di Costacurta con le mani. Barriera sulla linea, Batigol calcia un bolide che si insacca sotto la traversa.
Costacurta dichiarerà, successivamente, che il pallone era entrato prima ancora che lui e Maldini accennassero a muoversi.
Questa partita segnerà l’inizio della fine dell’avventura di Lehmann al Milan.
In altre serie, si inscrive negli annali del calcio quella messa a segno dal difensore svedese del Bayern Monaco Patrik Andersson al 94′ minuto di un soffertissimo Amburgo – Bayern del 2001, finito per 1-1.
Per lo Schalke 04, lontano dal titolo dal 1958 e secondo in classifica, quello che sembrava un miracolo, la vittoria del campionato per differenza reti, grazie al proprio vantaggio e la sconfitta del Bayern all’ultima di campionato, diviene un incubo.

 

 

Pubblicità

 

 Follow us!

FacebookFacebookYoutubeTwitter

Pubblicità

in evidenza