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#LBDV – Paracadute retrocessione: non tutti i mali vengono per nuocere

La Serie A si avvia ormai spedita verso lo snodo cruciale della stagione, con la prossima primavera che regala match fondamentali per gli obiettivi di tutte le squadre, soprattutto per quelle che sono in lotta per più di una competizione.
Quest’ultime dovranno vedersela anche con le squadra di bassa classifica che si rivelano sgorbutiche da affrontare in quanto giocano con la mente sgombra di chi ormai deve soltanto dare il tutto per tutto senza particolari calcoli.
Rimanere nella categoria è l’obiettivo di tutte, ma il paracadute che la Lega riserva alle tre retrocesse consentono diverse chiavi di lettura, soprattutto in ottica economica. Ma cos’è il Paracadute e come funziona?
COS’È IL PARACADUTE?
La Serie A riserva una quota paracadute per le tre squadre che a fine campionato occupano gli ultimi tre piazzamenti in classifica. In termini più pratici, la somma da corrispondere alle società in questione segue un prestabilito regolamento basato su fasce:
- FASCIA A. Di questa fascia fanno parte le squadre che hanno militato solo 1 anno nel campionato hanno diritto a 10 milioni di euro (ovvero, le neopromosse che poi subito scendono in cadetteria)
- FASCIA B. Ad essere presenti nella fascia B sono le squadre che hanno disputato 2 anni o in almeno 2 delle ultime 3 stagioni. Queste hanno diritto a 15 milioni di euro.
- FASCIA C. Nell’ultima fascia sono presenti tutte quelle con una presenza triennale o di almeno 3 stagioni nelle ultime 4. La somma che spetta alle società con i seguenti requisiti è pari a 25 milioni di euro.
La somma viene versata in due “rate”. La prima – il 40% del totale, a prescindere di quella che è la fascia di competenza – viene versata il giorno successivo dell’ultima gara del campionato al termine del quale è maturata, in maniera aritmetica, la retrocessione. Il restante parziale invece viene corrisposto entro e non oltre i 15 giorni dalla disputa della prima gara ufficiale della stagione successiva.
Il paracadute, nonostante rappresenti un beneficio pienamente economico, è stato al centro però di molte polemiche. Non sono poche infatti le perplessità palesate dai tifosi che in maniera più o meno complottistica pensano che per molte squadre sia conveniente scendere in cadetteria, beneficiando di questa somma.
Ma quanto incasserebbero – tra quelle a rischio ‘lanterne rouge’ in questa stagione – le squadre con la retrocessione? Facciamo due conti.
PARACADUTE 2019-2020: QUALI I POSSIBILI ESBORSI?
Prima di passare alle ipotesi relative alla stagione in corso, è doveroso fare una premessa.
Nella stagione 2017/2018 la norma sul paracadute ha ricevuto una modifica. Da quel termine in poi infatti se la quota totale del paracadute non raggiungesse la soglia di 60 milioni stabilata dalla Lega di Serie A, il residuo verrebbe trattenuto per la stagione successiva. Differentemente succedeva in passato, con la quota residua che veniva in ogni cosa ridistribuita proporzialmente alle tre società.
Passiamo alla parte contabile della questione. Questa la situazione dello scorso anno che ha visto retrocedere una squadra per fascia:
- FASCIA A: Chievo (25 milioni di euro)
- FASCIA B: Empoli (15 milioni di euro)
- FASCIA C: Frosinone (10 milioni di euro)
TOTALE: 50 milioni di euro
Quale invece la situazione in vista di questa stagione? Queste le fasce di competenza delle maggiori indiziate alla retrocessione:
- Sampdoria 25 milioni
- SPAL 25 milioni
- Genoa 25 milioni
- Brescia 10 milioni
- Lecce 10 milioni
È chiaro che è prematuro abbastanza iniziare a fare i primi calcoli eventuali, dato che manca ancora quasi un girone per il finale di stagione. Ma sarebbe il caso di dire che non tutti i mali vengono, anche in questo caso, per nuocere.
Tuttavia le riflessioni sono inevitabili: quanto è legittimo pagare le società che retrocedono, piuttosto che incentivarle ad un premio maggiore in caso di salvezza?
Le ipotesi complottistiche trovano ovviamente il tempo che trovano, in quanto parliamo di livelli massimi in materia di professionismo. Ma bisogna chiedersi principalmente da porsi è quanto sia competitiva la zona salvezza quando esiste una sorta di malus – quello della salvezza – trasformato in bonus? È quanto potrebbe esserlo potenzialmente se fossero attuate iniziative diverse?
È chiaro che la visibilità di un campionato – al di là di acquisti di crack mondiali come Ronaldo o Eriksen – passa anche attraverso l’alzare il livello di competitività delle zone basse di classifica. Altrimenti si corre il serio rischio di indurre, seppur inconsciamente, al passo indietro, invece che invogliare le società ad alzare il proprio livello.