Napoli
IL PUNTO DI GA7 – Napoli-Bologna 3-1: lunga vita a re Lorenzo
La prestazione di Lorenzo Insigne può essere riassunta perfettamente in due parole: imbarazzante superiorità.
Il Capitano azzurro in mezzo al campo fa quello che vuole, quando vuole e come vuole; è l’uomo in più, l’asso nella manica, un fattore a tutti gli effetti.
Quando il livello dei suoi compagni si abbassa, il 24 – invece di farsi risucchiare dalla mediocrità della manovra offensiva proposta dal Napoli – si esalta, diventa determinante: una goccia d’acqua nel deserto. E sarebbe stato il migliore in campo anche senza i due gol.
È bene concentrarsi sulle individualità (se si vogliono vedere i lati positivi), poiché, ancora una volta, il match è stato deciso dalla qualità dei singoli e non dall’identità di gioco.
Il Napoli non ha un’idea di gioco collaudata ed anzi, per lunghi tratti, adotta ancora una volta uno stile estremamente remissivo nei confronti dell’avversario.
Dunque, molte prove individuali di livello. Sugli scudi Zielinski, Demme (nonostante l’errore), il solito Insigne ed anche l’attesissimo Osimhen.
Il nigeriano entra a partita in corso per fare la sua partita: campo aperto e profondità. Quando ha spazio, il numero 9 azzurro diventa devastante, e lo dimostra nel gol del momentaneo 2-0.
Solo in Italia siamo capaci di giudicare un calciatore dopo un infortunio alla spalla, la positività al COVID ed un trauma cranico. Ma nonostante tutto, il suo lo sta facendo… ed ancora non è al 100%.
Chiaro che ci sia tanto su cui lavorare per quanto riguarda i movimenti e per ciò che concerne la tecnica individuale, ma Victor c’è, ed ha tanta voglia di dimostrare di esserci.
Avanti, ragazzo.