Roma: Diciannovesimo risultato utile consecutivo

Dopo il clamoroso 5-1 subito all’andata al Franchi, la Roma aveva una sola missione: riscattare l’onore ferito e dimostrare che quella debacle era solo un incidente di percorso.
Missione compiuta, seppur con fatica, determinazione e un pizzico di sofferenza. All’Olimpico non è andata in scena una gara spettacolare, ma un duello carico di tensione, di significati profondi, dove ogni pallone pesava come un macigno e ogni scelta poteva cambiare il destino.

Il risultato, ancora una volta, è il solito e ormai familiare 1-0: l’ottavo in stagione per i giallorossi. Una specie di firma, un marchio di fabbrica che racconta più di quanto faccia il bel gioco.

Con questo successo, la squadra di Claudio Ranieri centra il diciannovesimo risultato utile consecutivo. Un dato impressionante, che testimonia solidità, organizzazione e una forza mentale di alto livello.

Non è stata una Roma scintillante, ma ancora una volta si è distinta per compattezza e resilienza. Il gol vittoria è arrivato nel momento più opportuno, sul finire del primo tempo, grazie a un colpo di testa chirurgico di Dovbyk.
Una rete da attaccante vero, letale e spietato, che ha spezzato l’equilibrio e dato fiducia ai padroni di casa. Da lì in avanti, la Roma ha continuato ad attaccare con intelligenza, ma nei momenti chiave ha saputo chiudersi, abbassare il baricentro e blindare il risultato.

Super Svilar

E se oggi la Roma può sorridere e continuare a sperare in un posto tra le grandi d’Europa, gran parte del merito va a Mile Svilar. Il portiere serbo è stato il protagonista assoluto del match, con cinque parate decisive: quattro su Kean e una su Mandragora.
Interventi da campione, capaci non solo di salvare il risultato, ma anche di cambiare l’inerzia della partita.

È una Roma che non incanta, ma convince. Non vince con il fioretto, ma con il martello. Una squadra solida, concreta, costruita sul sacrificio e sulla compattezza.

E oggi, questo basta eccome. Perché i sogni europei, spesso, nascono proprio così: nel silenzio di un 1-0 sporco ma fondamentale.

(Foto: Depositphotos)