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Angolo del tifoso

ANGOLO SALERNITANA – Troppa grazia, sant’Antonio!

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Troppa grazia, sant’Antonio! Dalla Treccani: “è un’esclamazione, divenuta locuzione metaforica, che esprime la qualità naturale di tutto ciò che, per una sua intima bellezza, delicatezza, spontaneità, finezza, leggiadria, o, appunto, grazia, spesso considerata troppa”. In buona sostanza, un’espressione usata a proposito di beneficio che, concesso in misura eccessiva, finisce con l’esser molesto.
E per una consistente, ma per fortuna non eccessiva fetta di tifoseria granata, tale grazia è divenuta persino opprimente.
E’ troppa, evidentemente, per alcuni la grazia di avere per la prima volta in 104 anni di storia un parco giocatori di proprietà piuttosto qualitativo che ha la possibilità di svolgere un ritiro estivo.
Troppa grazia anche la grazia di poter disputare il terzo anno consecutivo di massima serie (record storico) che partirà con basi solidissime e idee chiare per il futuro.
Non quantificabile, ci viene da dire, la grazia di avere in squadra perni sui quali costruire del calibro di Ochoa, Fazio, Gyomber, Mazzocchi, Bradaric, Lassana Coulibaly, Boulaye Dia e, Antonio (che santo lo è per la gente di fede granata) Candreva. Tanto per fare qualche nome, giusto per.
Difficile, se non impossibile, tenere a bada gli istinti talvolta primordiali di una piazza calda come quella salernitana. Una piazza che vive d’amore e arde di passione ma che, come ogni innamorato che si rispetti, spesso e volentieri tende a smarrire la lucidità.
In tal senso, ad onor del vero, la voce zero alla casella nuovi acquisti di certo non aiuta a placare i bollenti spiriti. Il tempo, però, è sempre galantuomo, in un senso o nell’altro. E questo è doveroso specificarlo a priori.
Esempio lampante, il vituperato, fino a qualche mese fa, Junior Sambia. Un calciatore che, non solo per responsabilità altrui, non ha espresso appieno il suo reale potenziale in gare ufficiali. Oggi, al netto di un finale di stagione terminato in crescendo, il buon Junior è uno dei calciatori più in palla della truppa impegnata a Rivisondoli. Che si tratti di un fuoco di paglia o di presa di coscienza del proprio valore, sarà soltanto il campo a dirlo. Ma anticipare che, probabilmente, è sempre meglio attendere i vari gradi di giudizio prima di emettere sentenze di cassazione è esercizio di onestà intellettuale.
Entrando nel merito delle trattative, nulla, o quasi, di nuovo all’orizzonte. Arenata, per il momento, l’ipotesi scambio tra Bonazzoli e Hongla. Sempre in piedi, invece, la trattativa con la Juventus per il prestito secco di Fabio Miretti. Occhi puntati anche sul mercato sudamericano, con alcuni centrocampisti e fantasisti verdeoro finiti nel mirino di De Sanctis.
In tutto quattro o cinque profili attenzionati e concordati con Paulo Sousa e le sue idee di calcio. Giovani interessanti, per lo più, ma anche esperti della categoria, magari finiti ai margini dei propri club di appartenenza e vogliosi di riscatto. Senza escludere, eventualmente, il più classico dei colpi ad effetto tipico delle battute finali del mercato.
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