Angolo del tifoso
ANGOLO LAZIO – Dopo Lotito è il turno di Sarri, la macchina del fango non si ferma
Gli ultimi due anni sono stati di grandi battaglie per i tifosi della Lazio. A difesa della propria maglia, a difesa di una società sempre sotto attacco di una parte di stampa schierata, alcuni direbbero con la sciarpetta al collo, e del resto del panorama dei tifosi avversi sempre pronti con argomenti preconcetti a puntare il dito sulla squadra biancoceleste e i suoi tifosi.
In principio fu il tampone
Il gran caos che emerse per i tamponi, “positivi o falsi” come li definirono a momenti alterni alcuni organi di stampa, aveva come obiettivo principale il presidente della Lazio Claudio Lotito più che la verità stessa. Verità che poi è emersa con la certificazione che quei tamponi non furono né falsi né positivi. Il nemico giurato per molti mesi è rimasto il patron laziale, impegnato in strenue battaglie contro la Figc del suo nemico amatissimo Gravina, attaccato, un giorno si e l’altro pure, da quotidiani guidati da “rivali” personali o da giornalisti schierati sulla opposta sponda del Tevere come tifo e come idee. Sia chiaro che qui non si vuole santificare o glorificare chi pecorella smarrita non è mai stata ma solo descrivere uno stato dei fatti propedeutico per spiegare una nuova puntata della “battaglia anti Lazio”.
Nuovo obiettivo Mister Sarri
Accantonato per il momento, ma non troppo, il Presidente Lotito, impegnato nella campagna elettorale per le elezioni del 25 settembre, adesso si cambia obiettivo ma non casacca: il dito puntato adesso è contro l’allenatore della Lazio Maurizio Sarri. Solo negli ultimi giorni è stato definito: arrogante, vecchio, maleducato, bollito. Un articolo apparso su una rivista online per palati fini e giacca di cachemire ha titolato nei giorni scorsi “La senilità di Maurizio Sarri” definendolo meglio al suo interno: “il problema non è il sarrismo, presto invecchiato e superato come tutti gli -ismi che tentano di “fissare” concetti e pratiche in un mondo – quello del pallone, ma non solo – in cui concetti e pratiche cambiano con una velocità senza precedenti. Il problema è Maurizio Sarri e la sua capacità di andare oltre se stesso, oltre la sua portata rivoluzionaria, oltre la sua influenza filosofica” (rivista undici).
Molta differenza la fa l’accezione di “Senilità” che l’autore dell’articolo ha voluto dare all’allenatore della Lazio: Un uomo all’ultima fase della vita da professionista o l’uomo inetto e irresoluto raccontato da Italo Svevo? Certo è che da qualsiasi parte la si vede ci vuole coraggio per definire, da dietro lo schermo di un computer, un tecnico vincente come all’ultimo stadio.
Dopo le dichiarazioni polemiche alla fine di Lazio-Napoli e al dito medio mostrato a un dirigente del Verona domenica scorsa si è scatenata una nuova caccia alla “strega” Sarri. Stupiti per la mancata squalifica, definito graziato il tecnico, ci si è affrettati a dire che Maurizio Sarri “patisce la tensione e che le sue idee rischiano di perdere forza” (GDS).
Ora pare palese che l’obiettivo sia mutato, che l’”orco” Lotito sia stato momentaneamente accantonato per attaccare il “bollito” mister.
Sempre dalla stessa parte
Il compito del tifoso laziale sarà il solito, quello mai dimenticato, quello che sempre, in ogni occasione, è stato messo al primo posto: schierarsi sempre a difesa della maglia, dell’ideale, di quel sogno che da sempre si chiama Lazio. A fianco dell’allenatore, senza tentennamenti, perché quell’uomo, forse burbero, senza il vestito buono e a volte matido in panchina, passionale e viscerale fin oltre le righe, sta difendendo la Lazio e i suoi tifosi come pochi altri negli ultimi tempi. E se qualcuno si espone e lotta, a petto in fuori, per difendere quell’Aquila che ci rappresenta, il minimo che si possa fare è sedersi al suo fianco dalla parte del torto. Perché se difendere la Lazio è un torto, per il tifoso sarà un onore difenderlo.
Follow us!