Napoli
Spalletti VS Ciro, tra frizioni, “mezze” verità e un futuro incerto

Spalletti e Ciro Mertens, aria frizzantina sotto il Vesuvio. La vita per il Napoli comincia (o meglio finisce) ben oltre l’ottantesimo, a volte anche qualche istante dopo il novantesimo: sarebbero bastate le vittorie ormai andate in porto con Roma e Empoli per certificare lo scettro da favorita nelle ultime tre giornate di campionato.
Perchè a ben guardare il calendario con 5 punti in più il Napoli avrebbe ottime chances di arrivare al traguardo tricolore, al cospetto di un Milan atteso da gare complicate e di una Inter che si è autolacerata sul più bello.
La soddisfazione di Luciano
Per Spalletti, però, va bene così, anzi la tifoseria è stata quasi redarguita in slang toscano dal tecnico di Certaldo, che individua nella Champions raggiunta un traguardo straordinario. Spalletti non si ferma qui, anzi “ammonisce” Dries Ciro Mertens per le dichiarazioni di fine gara col Sassuolo:
“Tutta la squadra è delusa, in nove anni che sono qua questo è stato l’anno in cui sono più deluso. Una volta abbiamo fatto 91 punti, la Juve era fortissima, ma quest’anno le altre non sono più forti di noi. Ora rialziamo la testa, andiamo in Champions e speriamo di riprovarci”
Dries incarna lo spirito e il pensiero di una tifoseria intera, il suo grido è l’anelito di chi ci aveva davvero sperato, anche perché non serviva scalare l’Everest questa volta, non c’era la Juve di Allegri o di Higuain, né l’Inter di Lukaku a frapporsi tra i partenopei ed il sogno. Era fattibile, eccome se lo era, ma questo è un dato di fatto, certificato da dati e punti, da partite vinte ed andate in malora al fotofinish, da decisioni incomprensibili della guida tecnica azzurra, con cambi che si sono rivelati scellerati. Ed è un peccato che non ci sia alcun mea culpa da parte di chi avrebbe esperienza, conoscenza e spalle larghe per sopportare un’ammissione di responsabilità che è lampante.
E invece dalla bocca di Luciano sono usciti ben altri pensieri:
“Avere quasi la matematica della Champions a 3 partite dalla fine non era tanto facile. Un po’ di dispiacere c’è, ma questo non è un campionato più facile, è proprio l’opposto, perché ci sono squadre di bassa classifica che hanno un livello diverso dagli anni precedenti. Ora sembra quasi un successo essere Lazio, Atalanta, Roma mentre il Napoli è insufficiente. E’ un giochino per creare aspettative. Davanti non sono più forti? Il campo ha detto altro, altrimenti deve dire (Mertens, ndr) chi è stato insufficiente, a chi dà la colpa”.
I dubbi di “Ciro”
Un botta e risposta in piena regola, che non ammette interpretazioni, che non lambisce dubbi e non da adito ad alcuna fantasia. Lo ha proprio detto, è lì e tanto vale non lasciar cadere e non fare finta che la “frizione” non esista. Del resto a giudicare dai minuti concessi a Mertens quest’anno Spalletti non deve essere il più grande fan del belga-napoletano, nonostante numeri e dati dicano che con lui e Osimhen in campo il Napoli segna ogni 26 minuti e abbia fatto 13 reti subendone soltanto 2. Punzecchiato anche ieri in sala stampa sull’argomento, Spalletti ha chiaramente detto che col Sassuolo non si sono evitati guai grazie a Di Lorenzo, proprio per irrobustire la propria tesi di disequilibrio tattico con Dries in campo in coppia col nigeriano.
A questo punto, però, la domanda corre d’obbligo: “Sic stantibus rebus, siamo proprio certi che Mertens rinnovi il suo contratto col Napoli nonostante Spalletti?”.
Nei giorni scorsi, proprio sulle nostre pagine, vi avevamo parlato dei pensieri di Dris sul rinnovo (Leggi qui)e di come non ci fossero problemi economici alla base delle discussioni con Adl. La sua volontà di avere rassicurazioni sull’impiego futuro, sull’importanza nelle rotazioni della squadra assumono un significato diverso alla luce di questo botta e riposta con il mister.
La domanda impone, quantomeno, una riflessione oltre a legittimi dubbi e incertezze. Noi fossimo in Dries ci penseremmo bene, prima. Chi vivrà vedrà.
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