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“Mondiali ogni due anni”: Wenger spiega il perché
L’ex allenatore di Monaco e Arsenal, Arsène Wenger, intervistato da La Repubblica ha spiegato il progetto sviluppato per la FIFA: “Mondiali ogni due anni”. L’idea – come ammette il francese – è quella di ridurre il numero delle gare di qualificazione, raggrupparle e, a fine stagione, proporre un Mondiale e un Campionato di confederazione ogni due anni.
L’attuale responsabile dello sviluppo del calcio a livello globale per la FIFA spiega lo scopo di tale idea, ovvero il cosa si vuole raggiungere se dovesse verificarsi questa ipotesi. Di seguito alcuni stralci delle parole rilasciate da Wenger a La Repubblica e riportate da gianlucadimarzio.com:
“I Paesi più piccoli saranno stimolati a investire. Da 20 anni, nelle fasi finali del Mondiale si affrontano quasi sempre squadre europee e sudamericane e hanno sempre vinto le europee. Le altre non giocano queste partite, quindi non hanno la possibilità di colmare il divario. Una Coppa del Mondo più frequente darebbe loro più possibilità di partecipare e uno stimolo a investire sui giovani. Tante persone che ammiro e stimo, giocatori e allenatori, sostengono questa visione. E chi all’inizio era contro, dopo averne parlato mi ha detto di vedere più vantaggi che lati negativi. Questo mi rassicura e incoraggia a continuare”.
“Non un circolo chiuso, ma un calcio più inclusivo. C’è una differenza fondamentale: il mio obiettivo non è quello di creare un circolo chiuso ed esclusivo, ma di rendere il calcio più inclusivo, dando più opportunità a tutti i Paesi. Delle 211 federazioni, 133 non hanno mai partecipato a una Coppa del Mondo. Con edizioni più frequenti, avrebbero più possibilità”.
“Abbiamo consultato un certo numero di top player e so che i giocatori preferirebbero disputare più partite importanti, piuttosto che amichevoli. Quasi tutti i migliori poi giocano in Europa: sudamericani, africani, asiatici devono volare per oltre 300 mila chilometri in quattro anni. I viaggi ripetuti, lo shock climatico, il jet lag, sono un peso enorme. La mia priorità sono i calciatori”.
(Foto: FIFA.COM)
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