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Angolo del tifoso

ANGOLO MILAN – Il Milan dilaga contro un Torino molle

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Tempo di lettura: 3 minuti

Il Milan stravince e conquista 3 punti importantissimi contro un Torino troppo arrendevole che si è sfatto in maniera poco onorevole.

La Line-up

Pioli manda in campo praticamente la stessa squadra che ha battuto la Juve tre giorni fa. Gigio fra i pali, Calabria e Theo sulle fasce, Tomori e Kjaer centrali, Starsky (Bennacer) e Hutch (Kessie) in mediana a dirigere l’orchestra, Calhanoglu, Diaz con Castillejo al posto di Saelemekers dietro Rebic che sostituisce Re Ibra, ai box oramai fino a fine stagione.

Effetto assenza Ibra

L’assenza dell’11 svedese non è stata un tabù durante la stagione. Stasera è la ventesima partita senza e le sorprese sono altre. Se di effetto Ibra si parlava a inizio della sua seconda avventura in rossonero, nella stagione 2019-2020, per la convinzione e lo spirito che ha saputo infondere nei suoi compagni di squadra, di effetto astinenza da Ibra si puó parlare dopo questa stagione. Un’astinenza che, unita all’obbligo morale e sportivo di portare a casa una stagione sicuramente trionfale, ha fatto emergere una nuova maturità dei rossoneri, una nuova consapevolezza.

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La partita

Il palleggio facile del Milan, da subito, delimita tanto il raggio d’azione di un Torino con cicatrici fresche di una stagione troppo storta per reinventarsi all’improvviso unito e granitico. Bremer, Lyanco e Buongiorno sono i martiri di una trincea scavata nella sabbia, perchè non possono nulla contro l’attacco di questo Milan che gioca a memoria. Aiutato anche dagli inserimenti giusti di un Theo che appare finalmente in forma dopo un girone di ritorno piuttosto opaco. Calhanoglu prende le redini delle operazioni al limite dell’area avversaria e spazia libero da un versante all’altro, arrivando anche a dare una mano a centrocampo. Diaz è in stato di grazia e, con la testa sgombra, va a nozze nel ruolo del furetto che esce dalle linee per sparigliare le carte sul tavolo. E se la presenza di Castillejo non è avvertita come un problema, questo rende bene la misura di quanto sia in condizione la banda di Pioli nel momento decisivo della stagione.

Il Pitagora algerino

Sarebbe facile scrivere la cronaca di una partita che è stata vinta 7-0 tessendo gli elogi solo di chi ha segnato. È giusto invece porre l’attenzione sull’elemento che ha cambiato tanto queste partite del Milan. Su quello che è mancato per tanto tempo e cosa fa girare bene la giostra adesso. La facilità di giro-palla, la maggiore precisione del gioco rasoterra, l’uscita della palla con ripartenze veloci. In parole semplici, l’importanza di Ismail Bennacer per questa squadra. Le geometrie, senza questo Pitagora algerino, non girano, non sono fluide come dovrebbero. E se l’effetto Ibra ha dato convinzione, l’effetto Bennacer dà ordine e pulizia alla manovra. E Dio solo sa quanto ce n’era bisogno. Anche Kessie, ritrovando il suo compagno di reparto, recupera in freschezza, perchè non deve essere ovunque. Perchè sa che il recupero palla scatta anche senza il suo intervento. Tonali ha i suoi bei compiti per le vacanze da fare e se vuole diventare un riferimento per la sua squadra del cuore, farebbe bene a guardarsi la qualità dei minuti giocati dal suo compagno di squadra.

Testa al Cagliari

Dopo il 3-0 di Brahim Diaz, il Torino stacca definitivamente la spina e questo sicuramente facilita il compito agli avversari. Saltano gli schemi e salta qualsiasi tipo di giudizio tattico. Il Milan doveva vincere e ha vinto. Fra quattro giorni ci sarà il Cagliari e guai a vederla come una partita già vinta. I sardi devono ancora salvarsi e i rossoneri devono ancora qualificarsi  alla Champions League aritmeticamente. Testa bassa e pedalare. Il traguardo è vicino e sbandare in curva adesso sarebbe imperdonabile.

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