Angolo del tifoso
ANGOLO NAPOLI – Napule é… mani sul manubrio
“La concentrazione”, secondo qualcuno, “è la capacità di pensare niente di assolutamente diverso da quanto è necessario”. Un po’ come quando vai a Genova contro la Sampdoria dopo aver perso il recupero infrasettimanale e sai che non hai alternativa a quella di provare a vincere e convincere.
Nella gara d’andata, quattro mesi or sono, l’aveva – di fatto – vinta Hirving Lozano. Subentrato in una partita che aveva evidenziato la difficoltà di coesistenza a centrocampo di Zielinski e Fabian Ruiz, specie se costretti a giocare fianco a fianco anche con compiti di ripiegamento e filtro nella zona nevralgica.
In un bel pomeriggio di primavera, invece, gli azzurri sono riusciti ad indirizzare il match già nel primo tempo. Finalizzando un bel fraseggio in velocità orchestrato sulla tre quarti e concluso da un mancino all’angolo del venticinquenne spagnolo.
Il tutto in un contesto complessivo in cui in ogni caso il numero otto in maglia albiceleste era sembrato, da subito, tra i più in forma. Ci sono momenti dell’anno, infatti, in cui Fabian Ruiz decide di giocare a calcio. La prima cosa che appare, in quelle occasioni, è una forma irripetibile di bellezza che, con diverse pennellate col piede sinistro, caratterizza una tela unica e speciale.
Sampdoria – Napoli l’ha decisa, in definitiva, una bella prestazione dello spagnolo. La visione illuminata di calcio di un polacco sempre più protagonista ed il gol-serenità di un nigeriano apparso finalmente mobile, presente a se stesso ed efficace là davanti.
Era fondamentale vincere in trasferta prima di altre due partite complicate (che poco più di cento giorni fa significarono due sconfitte in un momento cruciale). Ed era inevitabile farlo soffrendo, a tratti, contro una squadra che quest’anno ha messo parecchi in difficoltà.
Buone prestazioni anche di Ospina, Koulibaly e Demme. Divenuti una linea verticale quasi imprescindibile per garantire sicurezza, equilibrio e solidità, base necessaria per costruire cose buone davanti.
“Fare a meno di Osimhen per tanta parte del campionato” – si è commentato nel dopo partita – “ha tolto qualcosa a questa stagione”. Lo sanno bene i tifosi del Napoli ed in cuor suo lo sa soprattutto Gennaro Gattuso. Il nigeriano ha regalato a Genova novanta minuti di abnegazione e dedizione alla causa, con continuità nella corsa in avanti, nel pressing e nel recupero finalizzato alla ripartenza.
“L’abilità di concentrare l’attenzione su cose importanti è una caratteristica distintiva dell’intelligenza”, ha scritto Robert J. Shiller, non a caso un economista. Vale a dire uno che sa far di conto ed è esperto di mercati finanziari, dove fondamentale è l’intuito, la determinazione e la capacità di mantenere lucidità e fermezza.
Mantenere la concentrazione in questo momento della stagione è utile, necessario ed imprescindibile. Quando l’andatura si fa elevata e si avvicinano i chilometri decisivi, ogni tanto si può pure alzare la testa; l’importante – però – è pedalare forte e, soprattutto, tenere lo sguardo fisso sulla meta da raggiungere.
All’orizzonte ci sono tappe impegnative e fondamentali.
Di capitale importanza, a questo punto, tenere le mani… ben salde sul manubrio.
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