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Angolo del tifoso

ANGOLO ROMA – Volere o Potere

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Sfida di grande tensione, vera e propria corsa ai vertici tra le due sorprese positive del campionato. I risultati delle concorrenti, al vero romanista, provocano una stilettata gelida sulla colonna, presagendo già l’ennesima occasione mancata. Di mondo ne hanno visto troppo.

Protagonisti gli straschichi di coppa. Giallorossi tranquilli agli ottavi, pronti ad affrontare “vecchi ricordi” piacevoli, ma con l’ennesima pedina persa per infortunio (Dzeko). Rossoneri avanti zoppicando e con nuvoloni neri sulla baia di Manchester.

L’approccio rossonero è devastante e i giallorossi rievocano i fantasmi di Napoli e derby. Venti minuti di indicibile sofferenza, con gli ospiti che maramaldeggiano con gli inermi capitolini, pressando e costringendo gli avversari all’errore.

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Solo nei primi nove minuti: parata di Lopez su Ibra, gol annullato in mischia a Tomori per fuorigioco, controllo horror del portiere spagnolo (su retropassaggio omicida di Fazio), Ibra ruba palla e fa un tacco miracolosamente uscito di un soffio – last but don’t least – Rebic solo davanti al portiere serve Ibra per il gol, ma anche lo svedese è in fuorigioco.

Ancora alcuni flipper in area giallorossa e il semprepresente Rebic arriva al diagonale deviato da Lopez. Al 22′ finalmente Roma, con la sponda di Mayoral per Veretout al volo, attento Donnarumma.

L’inerzia è cambiata, ora anche i giallorossi prendono campo con Spinazzola e Karsdorp, ma è il Milan a coglier la traversa con l’ex Kjer. Due minuti e stacco di Mancini che Mhkytarian chiude in rete, ma è evidente il fallo su Hernandez.

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Doppia occasione per Rebic neutralizzata dal portiere e bravo Tomori invece su Pellegrini che trova due volte il corpo del difensore sulle conclusioni. Filtrante fantastico di Karsdorp, grande inserimento di Mhkytarian che “scavetta” da campione, ma angola troppo.

Prima svolta: non si sa bene quanti minuti o anni prima Calabria si ritrova a terra per un contrasto con Fazio, si sveglia il VAR che assegna un rigore ai rossoneri. Rimane il dubbio che il fallo sia fuori area, anche perché le immagini SKY non sono chiarissime. Comunque Kessie non perdona ed è 0-1.

Il secondo tempo parte pimpante. Subito occasione per Hernandez, ma al 50′ un ispirato Spinazzola serve Veretout che sfodera un siluro da fuori area su cui non può nulla Donnarumma. 1 a 1 e Jordan diventa il primo centrocampista francese a fare doppia cifra dai tempi di Platini.

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Sale di tono la Roma ma, nel momento di pressione, errore di impostazione di Lopez, nessuno anticipa sul pallone che arriva a Rebic, finta da campione, si beve Mancini e diagonale del vantaggio.

Il campo è tutto giallorosso, con Mhkytarian più attivo che nel primo tempo. Salta Kessie e tira a giro sfiorando l’incrocio. Poco dopo episodio dubbio sull’armeno che cade sull’abbraccio di Hernandez. Dinamica non chiarissima ma – certo – la stessa solerzia del VAR su Calabria si sarebbe apprezzata anche qui. Per onestà, va anche detto che, poco dopo, poteva starci un rigore di Karsdorp su Leao.

Nel finale, parata di Lopez su tiro di Krunic da centrocampo e occasionissima per Mhkytarian che, su batti e ribatti, tira troppo centrale.

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Lopez commette due errori importanti, ma va detto che effettua almeno una decina di parate, ergo stavolta lo si mette tra i buoni.

Continua l’impressionante crescita di Mancini, ormai leader difensivo, mentre molto male Cristante, spesso in ritardo, e malissimo Fazio che sbaglia mille controlli (poi qualcuno ci spiegherà perchè, se a Roma non piove da settimane, il campo dell’Olimpico sembrava appena colto da acquazzone).

Villar brutalizzato dal centrocampo milanista, Veretout solito motorino di qualità e potenza, evanescente il capitano Pellegrini, a tratti irritante. Spinazzola vera spina nel fianco dei rossoneri. Karsdorp più tirato, ma prova comunque convincente la sua. Non preciso ma dappertutto Mhkytarian che ci prova. Benino Mayoral: molto impegno, ma poca concretezza. Buono l’inserimento di El Shaarawy che dà dinamismo, pessimo quello di Pedro che sbaglia tutto.

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La Roma non gioca male, anzi rende bella una partita iniziata malissimo, ma resta il fatto che perde ancora uno scontro diretto. Allora, forse, si vince con chi è forte di meno e si perde con chi lo è di più, e questo comincia a essere evidente. Per la prima volta da settimane la Roma è fuori dai 4 posti Champions e la strada è lunga. Rimane il fatto che, comunque si arrivi, quanto di buono fatto quest’anno deve essere di base per il prossimo futuro.

La verità è che la Roma gioca bene, ha buoni quando non ottimi giocatori (oggi aveva defezioni importanti per giunta) ma manca di mentalità, manca di convinzione di poter essere forte, è la prima a non crederci.

La verità è che la Roma poteva pareggiare, con un approccio diverso, chissà, poteva pure vincere.

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La differenza è che la Roma POTEVA sì, ma il Milan VOLEVA vincere. E questo fa tutta la differenza del mondo.

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