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FIELD & STATS – Come segna la Serie A

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L’evoluzione del gioco del calcio è sempre più collegata alla digitalizzazione. La raccolta e l’utilizzo dei dati relativi alle partite di calcio sono ormai una prassi consolidata nell’organizzazione del lavoro dello staff tecnico.

Monitorare analiticamente i dati prodotti dai giocatori in campo fornisce indicazioni sia fisico-atletiche che tecnico-tattiche che aiutano lo staff tecnico ad ottimizzare il lavoro settimanale e preparare al meglio le partite da affrontare.

Semplificando: l’utilizzo dei dati consente di trovare conferme o smentite rispetto a quello che l’occhio vede, e permette di indagare fenomeni e tendenze del calcio da un punto di vista quanto più possibile oggettivo.

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In questo spazio ci affideremo il più possibile ai numeri e alle statistiche per analizzare il calcio italiano ed europeo da un punto di vista tecnico-tattico sia per quel che riguarda l’analisi di campionati e squadre, sia per l’analisi e la comparazione di giocatori, attraverso i dati open source disponibili*.

DISTRIBUZIONE DEI GOL ED INCIDENZA DELL  PALLE INATTIVE NEL GIRONE D’ANDATA

Partiamo da casa nostra e vediamo quanto e come hanno segnato le squadre del campionato italiano al giro di boa della Serie A.

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La prima cosa che va detta è che la Serie A 2020/21 è il campionato delle top 5 leghe europee in cui si è segnato di più (3,08 reti a partita) al pari della Bundesliga, e che c’è stato un incremento realizzativo rispetto alla passata stagione di 0,24 reti a partita.

Il miglior attacco del campionato finora è stato quello dell’Inter davanti ad Atalanta e Napoli.

Le difese meno battute sono quelle della Juventus e dell’Hellas Verona che, considerando il dato in media a partita (0,95 gol subiti), fa addirittura meglio dei bianconeri (1).

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In fondo la peggior difesa di questo girone d’andata è stata quella del Crotone, unica a squadra a subire più di 2 reti a partita (2,26).

Ma come hanno distribuito le reti segnate e subite le squadre della Serie A in questo girone d’andata? Quanto hanno inciso nel proprio fatturato realizzativo i calci di rigore piuttosto che i corner?

Andando per ordine cominciamo col dire che dei 582 gol realizzati nelle 189 gare disputate circa tre su quattro avvengono in situazione di open play (73,3%), da azione manovrata o transizione. Il restante 26,3% delle reti viene da situazione di palla inattiva, calci di punizione diretti (1,5%) e indiretti (2,2%), corner (11,9%) e calci di rigore (10,7%).

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Tutte le squadre dell’attuale Serie A hanno segnato almeno il 50% dei propri gol da azione manovrata o da transizione.

La squadra che segna maggiormente in situazione di open play è l’Atalanta di Gasperini (38 reti per un’incidenza superiore all’86% dei gol fatti). Ed è anche quella che in questa situazione di gioco ne subisce di più al pari del Sassuolo (entrambe sopra l’82% di gol incassati da azione).

Nelle parti alte della classifica, oltre alla Dea, soltanto il Napoli ha un’incidenza percentuale superiore all’80% dei gol segnati da azione manovrata.

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Il Milan in questa situazione di gioco, in proporzione al totale, segna meno del 60% dei suoi gol (peggio solo il Benevento) e ne subisce il 50% che rappresenta il miglior rapporto del girone d’andata nelle reti subite in open play.

Andando a valutare il contributo delle palle inattive agli score di squadra (26,3% del totale) possiamo dire che l’incidenza dei calci di punizione diretti (5,9% dei gol da palla inattiva) ed indiretti (8,5%) sia marginale rispetto ai calci di rigore (40,5%) e ai corner (45,1%).

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Ci concentreremo pertanto sull’analisi del contributo di questi due ultimi fondamentali partendo dai calci di rigore.

In Serie A sono stati finora assegnati 73 calci di rigore (0,39 a partita) in linea con quanto avviene in Premier League e Liga, al di sotto di Bundeslinga (0,43) e Ligue 1 (0,44).

I 62 rigori realizzati equivalgono ad un tasso di realizzazione dell’84,9%, il miglior dato dei top 5 campionati europei.

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Il Milan capolista è la squadra che ha tratto dai calci di rigore la parte più cospicua del proprio fatturato realizzativo.

Dodici rigori concessi (il 16% del totale), nove realizzati per un’incidenza sul totale dei gol fatti superiore al 23%.

I tiri dal dischetto sono ossigeno puro anche per il Crotone di Stroppa che “di rigore” ha portato a casa il 18,7 dei suoi gol.

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A pagare il prezzo più alto dagli undici metri è la Sampdoria di Ranieri che subisce su rigore un gol su cinque.

Tra le big il Napoli è quella che paga il dazio maggiore incassando dal dischetto più del 15% dei gol subiti finora.

Ancor più incidente rispetto ai calci di rigore sono i gol provenienti dagli sviluppi dei corner.

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In valore assoluto le squadre che hanno prodotto più reti da questo fondamentale sono Inter (8) e Benevento (7).

Se per la squadra di Conte i gol da corner hanno inciso per il 17,8% dei gol segnati, la squadra di Inzaghi ha trovato sugli sviluppi dei tiri dalla bandierina una vera e propria miniera d’oro che ha fruttato il 30,4% dei gol segnati.

Fa molto bene il Torino i cui 6 gol da corner rappresentano il 21,4% dell’intero fatturato realizzativo.

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Considerando il dato della Lega Serie A sui calci d’angolo concessi, il Torino segna un gol ogni 12,3 corner, l’Inter uno ogni 13,4, il Benevento un gol ogni 14 corner.

Il Milan, che è la squadra che ne ha battuti di più finora (118), ha bisogno di 23,6 calci d’angolo per segnare un gol.

In fase offensiva fa bene anche la Sampdoria che dai corner ha tratto il 20% delle reti segnate. Dato che però non trova riscontro nella fase difensiva dove la Samp è la squadra che in proporzione incassa più reti da calcio d’angolo (24,1%) seguita dal Milan (22,7%).

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Il Genoa è l’unica squadra a non aver ancora segnato sugli sviluppi di un calcio d’angolo, l’Udinese è invece l’unica squadra che in questa situazione di gioco non ha ancora subito reti.

*Elaborazione e grafici su dati Understat e Transfermarkt.

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