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Angolo del tifoso

ANGOLO VIOLA – Battuta la Juve: è Natale Viola

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È il 22 dicembre ma sembra già Natale per i tifosi viola. Juventus strapazzata tre a zero dai ragazzi di mister Prandelli.

Alla lettura delle formazioni, da una parte troviamo la solita Juve col tridente titolare Chiesa-Ronaldo-Morata, nei viola scopriamo che il tecnico di Orzinuovi si copre con un solido 5-3-2 con Borja Valero al posto dello spento Bonaventura.

Pronti-via ed al terzo minuto, dopo una rapida uscita dalla fase difensiva, Ribery vede lo scatto di Dusan Vlahovic e lo lancia sulla corsa, fuga a staccare Bonucci e tocco sotto che scavalca Szczesny. Zero a uno.

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Sembra di risvegliarsi da un brutto sogno, vedere Caceres perfetto sull’out destro, Amrabat tamponare in ogni dove e Borja davanti alla difesa giostrare il pallone come ai vecchi tempi. Non sembrano i soliti.

La novità dopo tredici giornate è la sicurezza nel possesso di palla. Il mister alla vigilia chiedeva più sfacciataggine e l’inizio non poteva essere migliore.

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La Fiorentina gioca ma i bianconeri sembrano far sfogare i viola. Al 16′ altra svolta. Cuadrado nella trequarti viola si allunga il pallone, Castrovilli sta per anticiparlo ma il colombiano arresta la sua corsa col piede a martello sul talento barese. Calcio di punizione e nugolo di giocatori viola attorno all’arbitro La Penna. Il Var lo richiama ed il fischietto di Roma sventola il cartellino rosso all’ex viola.

La Juve si riorganizza: una grande squadra cerca soluzioni anche nell’emergenza, per cui fuori Ramsey e dentro Danilo. Pirlo rinuncia alla tecnica ed inserisce muscoli e corsa.

Prandelli urla: “ORDINE”. C’è da far fruttare l’uomo in più a centrocampo. Così Ribery fluttua fra le linee come nei giorni migliori, tanto che dopo un velo del francese, Caceres centra per Castrovilli che, dopo una deviazione, calcia a botta sicura. Scszesny si supera e devia in angolo.

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E la Juve? Prende fiato e grazie ai campioni prova a non soccombere, tanto che Cr7 al 31′ ubriaca Milenkovic e calcia sull’esterno della rete. Brivido per Dragowski e tutti i tifosi viola.

Termina il primo tempo sullo 0-1.

Si riparte con gli stessi undici per i viola. La Juve sostituisce un inconsistente Morata con Bernardeschi per dare tecnica e freschezza.

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La Fiorentina pare soffrire il massimo sforzo dei bianconeri. Chiaro il segnale di premere sull’acceleratore e mettere la gara sul piano della personalità. Al 57′ il pari sembra cosa fatta quando un cross dalla destra vede Ronaldo puntuale allo stacco di testa che batte Dragowski. Sembra fatta, ma il fuorigioco annulla tutto.

La pressione poi si placa e i viola riescono a tenere di nuovo bene il pallone, dopo la sostituzione di un falloso Borja Valero con Pulgar. L’ex più temuto, ovvero Chiesa, punta e salta secco Biraghi ed Igor, scarica un missile sul primo palo ma il portiere gigliato si difende in angolo.

Dopo cinque minuti, una lunga azione avvolgente con Amrabat che allarga per Biraghi, il quale centra per Kouamè. Alex Sandro lo anticipa e sigla il più classico degli autogol.

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ZERO A DUE

Calcio d’inizio e Milenkovic-Dragowski per poco non confezionano una “frittata” clamorosa. Il portiere infatti ostacola Bernardeschi e va giù in area. L’arbitro non fischia ma corre al Var a rivedere. Un minuto di trepidazione. Niente rigore.

La partita per la Juve muore qui.

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Sulle ali dell’entusiasmo i viola, con Biraghi che centra l’ennesimo cross al bacio e Caceres che spinge nella porta sguarnita. È il minuto 81 ed il resto è solo accademia.

È la prima vittoria per Prandelli, nel giorno più importante per Firenze e per i tifosi viola. La Juve è al tappeto.

Oggi a Firenze è Natale.

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a cura di Marco Collini

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