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“Caso” Salernitana, l’intervento di Ciro Romano: “La cosa peggiore che poteva capitare sta capitando”

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Sul tema spinoso della multiproprietà che riguarda strettamente da vicino il “caso” Salernitana, ne ha parlato il nostro Ciro Romano attraverso le pagine del quotidiano “La Città di Salerno”.

Sempre diretto ed incisivo, avvocato di professione e militante dell’appassionata tifoseria  granata, Romano ha voluto dire la sua sulla gestione Lotito, che ha ingabbiato Salerno e la squadra della città in una dimensione raccapricciante.

Romano lancia un monito: “Basta seguirla, basta parlarne, basta provare interesse: la cosa peggiore che poteva capitare sta capitando, la multiproprietà uccide il calcio e la Salernitana”.

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Di seguito il suo intervento integrale:

“La Questione Salernitana è stata derubricata non già a SquadraB, quanto a problematica di SerieC. Robetta di terz’ordine, per la proprietà, stante il passato poco titolato del sodalizio.

Condurre il ragionamento sul piano dell’orgoglio d’appartenenza ci avvantaggia sotto diversi aspetti.
Quanto alla Storia, farei riferimento ai miei genitori, i quali non hanno mai conseguito titoli: ciononostante, non li cambierei con nessun altro. Ed è concetto che finanche i cinici laziali, sono certo, non solo comprenderanno ma condivideranno.

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Vieppiù, laddove si concordi che l’attaccamento alla casacca prescinde dai concetti di Vittoria e Sconfitta – ingannatori per antonomasia – la paura del domani non potrà che abbandonare il cuore di noi Salernitani.

Che – siamo in chiesa, confessiamoci – l’anima al diavolo, più o meno con coscienza, l’abbiamo venduta. E scontiamo oggi il peccato di ieri, ché il secondo fallimento ci mise in ginocchio, ed afferrammo per rialzarci la mano che più ci faceva comodo. Non dirò ciechi alle conseguenze, ma quantomeno opportunisticamente miopi.

Quella che vive oggi la Salerno calcistica è l’ora più buia: il passato ci ha mortificato sul campo, per carità. Il presente ci ha tolto finanche quello: il brivido che dietro la nuca separa l’estasi dal baratro.
Il presente ci nega la speranza, il sogno, finanche la voglia. La voglia di far parte. Di cosa, se la Salernitana, di fatto, non c’è?
Sbaglia, continua a sbagliare chi s’affanna a chiedere ai presidenti un cambio di rotta, un maggiore impegno, migliori risultati. Sbaglia ed è peccato mortale, alla luce dell’annichilimento che, ormai è conclamato, ha negato a Salerno la squadra di calcio. Di fatto, relegata a poco più che un trucco, una farsa, una rappresentazione teatrale.

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Una ed una soltanto è la domanda che va posta a Claudio Lotito ed è la seguente: lasci la Lazio o la Salernitana?

Perché Salerno ha capito, dovrebbe aver capito che il male incurabile che ci attanaglia ha un nome: Multiproprietà, maledetta sia.

Liberandoci dalla quale conosceremo un domani meraviglioso, quello del quale non v’é certezza.

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Ed ovemai risposta non arrivasse, Salerno torni a volersi bene e volti le spalle del tutto a quella che Salernitana non è.

E quand’anche non ci sia nessuno a rilevarla, ci si faccia capace.
La cosa peggiore che poteva capitare sta già capitando.
Chè precipitare da vivi è meglio che galleggiare già morti.
La multiproprietà uccide il calcio, la multiproprietà ha ucciso la Salernitana”.

 

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Produttore Esecutivo in Mediaset per contenuti di informazione (hardnews e softnews), telegiornali e talk tv prime-time. Ho ideato il progetto LBDV e fondato la testata giornalistica. Sono amante del dubbio, socratico per formazione e mi piace guardare al di là delle apparenze tutto, le persone e la vita.

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