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Lazio, nuova strategia: la ‘guerra fredda’ di Tare

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La Lazio sembra aver approcciato il calciomercato con decisione. Un po’ per consegnare ad Inzaghi una squadra pronta per l’avvio del nuovo campionato, che sarà tra appena 35 giorni, ma soprattutto perché mai come in questa sessione Igli Tare sembra aver già stretto il cerchio dei suoi obiettivi. A parte l’affare David Silva, in attesa di essere chiuso, che sembra più l’occasione capitata e presa al volo, il resto delle trattative sta vedendo una Lazio che si sente forte delle sue convinzioni e va sicura su un programma di cifre ed esborsi già stilato.

No ai ricatti

Per capire meglio questo ragionamento basta fare degli esempi che fanno intendere quello che la società biancoceleste sta facendo. Il primo caso è Kumbulla: Il Verona è partito da un valutazione molto alta, 30 milioni. La Lazio forte di un accordo con il calciatore si è seduta al tavolo, ha fatto la sua offerta, 20 milioni più Andrè Anderson e da li non si è più mossa. Quella è la sua valutazione del giocatore, al massimo un’altra contropartita da inserire ma più cash no. A poco sono valsi i tentativi del Verona di far entrare altre società in lizza, la stessa Inter interessata al giocatore non ha accelerato anzi, di far lievitare il prezzo fino alla cifra voluta. Lotito si è messo da parte sapendo che comunque vada sarà un successo. Se prenderà il giocatore, lo farà al prezzo per lui giusto. Se lo perderà, vorra dire che era una cifra troppo alta per il valore che loro attribuiscono a Kumbulla. 

Anche con Borja Mayoral si sta ripetendo la stessa falsariga. Offerta di 15 milioni e accordo con il giocatore. Real che tentenna perché la cifra lo soddisferebbe anche ma vorrebbe una clausola di recompra inserita. La Lazio non ha accettato, per il momento pare propensa a non farlo, e si è messa da parte. Accelerando su Muriqi, qui acconsentendo a ridurre da tre a due anni le rate per il suo pagamento, per far vedere ai Blancos che il parco attaccanti mondiale non si ferma a Borja. Queste sono le condizioni, la Lazio attende novità e se non ci saranno arrivederci e grazie.

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Un’impostazione chiara per una società che, se vuole sedersi al tavolo delle grandi, deve inziare a ragionare da top club. Questo pare un buon inizio.

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