Approfondimenti
ANGOLO DEL TIFOSO NAPOLI – Napule é… senza più Milik
“Chi desidera l’arcobaleno”, ha scritto un ispiratissimo Paulo Coelho, “deve imparare ad amare la pioggia”.
Inter-Napoli del 28 luglio 2020 è – più d’ogni altra, probabilmente – la partita emblema del campionato meno campionato degli ultimi anni.
Perché la trasferta da tre punti più amichevole che si ricordi racconta di novanta minuti in cui il Napoli ha costruito tanto (specie nella prima ora, con errori fatali da due passi accoppiate spesso a superbe parate di Handanovic) e realizzato nulla, prendendo gol alla prima occasione utile su una bella giocata ampia dell’Inter e poi capitolando sotto un colpo davvero bello di un polemico Lautaro Martinez.
Giunti alla trentasettesima giornata, analizzare match come questi è comunque arduo, abituati come si era – di solito – a commentare i nuovi acquisti che arrivavano in ritiro, le prime sgambate in montagna ed il lavoro tecnico-tattico alla ricerca d’una buona forma fisica.
Ed invece il penultimo atto d’un campionato che per gli azzurri non brillerà tra i ricordi è una prestazione tutto sommato accettabile nella prima ora, con punte d’eccellenza rappresentate da Elmas e Zielinski (centrocampisti intorno ai quali chi scrive farebbe ruotare tutti gli altri) e note di demerito per Mario Rui (suo l’errore in disimpegno sul primo gol subito), Hisaj (rientrato purtroppo in sé dopo la super prestazione di sabato scorso), Maksimovic (tornato per una sera lento e macchinoso) e, soprattutto, Arek Milik.
Il polacco ha deciso, da quel che si dice, di passare ad una vita in bianco e nero, scegliendo – probabilmente – un posto comodo in panchina ed arricchendo il numero di coloro che, giunti ad un certo punto della propria vita, voltano le spalle al sole avendo in cambio sì qualche scudetto, ma perdendo per sempre l’occasione irripetibile d’esser Qualcuno in nome della possibilità di diventare come gli altri.
C’è modo e modo, però, di salutarsi. Ed il polacco, sia consentito, ha scelto il peggiore.
Risparmiarsi in campo, rinunciando ad ogni entrata e difettando di voglia e carattere, Milik ha deciso di congedarsi – di fatto – senza giocare.
Se ne faccia una ragione il Mister… e lo accontenti, se è questo che vuole, relegandolo in panchina ed usandolo l’ultima occasione in cui serve (sabato sera con la Lazio), potendo (si spera) farne a meno la settimana successiva.
Napoli – Inter dell’andata si è giocata in un lontanissimo 6 gennaio, con gli azzurri relegati nella parte destra della classifica ed uno spirito di gruppo tutto da ricostruire.
Inter – Napoli del ritorno, invece, ha consumato il cambiamento e la trasformazione. Perché Gattuso ha adesso un collettivo che lotta, suda e combatte. Con un unico difetto: non segna.
O forse – come tutti auspicano – sta conservando i gol.
Staremo a vedere.