Approfondimenti
ZONA CESARINI – Populismo ai tempi della quarantena

Riparte o non riparte il campionato, this is the problem, direbbe Amleto.
Metto le mani avanti, specificando che al sottoscritto, se si ricomincia o no, non gliene frega nulla. In questi strani mesi di quarantena non ho pulsioni per le gesta dei calciatori o di come finisca la stagione. Sono più preoccupato delle sorti della salute italiana e del possibile ritorno del covid in inverno di quanto dovrei essere dei ritorni dei calciatori giallorossi in prestito. Nè saprei quali soluzioni dare, come invece fanno tutti. Bloccare? Seguire le attuali posizioni di classifica? Fare play off? Rimandare ad agosto? BOH
La Juve dice che non vuole eventuale scudetto a tavolino, che con nove in tasca fa comunque figura e poi, diciamocelo, sarebbe uno scudetto falsato e i bianconeri non si fanno falsare il campionato da un virus qualunque appena arrivato.
Cellino dice di fermare tutto per la salute, dal baratro della sua certa retrocessione, fa pensar male.
Lotito vuol ripartire perchè ambisce allo scudetto e ci butta dentro un discorso importante. Quanti soldi muove il calcio? Quanti stipendi paga?
Ecco che arriva il populismo, anche becero, anche dei politici.
“Se il calcio non riparte non è una tragedia”,”Ci sono altre priorità” e la più bella di tutte: “Ronaldo quattro mesi senza stipendio ce po sta”.
Chiarisco. Se il calcio (o lo sport in generale) si ferma, ovviamente non è una tragedia. A livello di tifo, certo, abbiamo altro da pensare. E sì, Ronaldo può stare senza stipendio anche varie ere geologiche. Il problema è che il calcio non è solo Ronaldo o Dzeko o Icardi, anzi quello è l’1% del mondo calcio. Il calcio sono decine di migliaia di maestranze tra serie A e società dilettantistiche. Il calcio sono imprese che lavorano per obiettivi sportivi (leggi economici), scuole calcio e giovanili, diritti tv e sponsor.
Ho seri dubbi che il barista di Tor Marancia guadagni 1200 euro al mese e quello di Trigoria 5000. Sempre barista è, così come il giardiniere del Benevento o il custode dei campi dell’Aprilia. Quindi che il calcio riparta, qualora possibile e con tutte le prescrizioni sanitarie del caso, è una priorità per molte famiglie. Perchè se Juve o Inter sopravviveranno al Covid, centinaia di società tra serie B e a cascata saranno rovinate, e con loro chi ci lavora. Casomai si fermasse il calcio, fermiamolo, ci mancherebbe, ma non derubrichiamo a “chissene de sti miliardari viziati”, cerchiamo di avere rispetto per i lavoratori. Anche perchè sapete che non nascono miliardari e viziati? Ce li facciamo diventare noi.
Un’altra bella è, in queste occasioni come pandemie o terremoti, “un paese che paga mille euro a un pompiere o a un infermiere e un milione a un calciatore ha fallito!” Bello, giusto, si fottano dice Prugna 74, esperto di economia, virus, terremoti e terrapiattismo.
Sapete che nessuno Stato paga i calciatori? Dipendenti di società private che vengono pagati, guarda un pò, in funzione a quanto si presume portino in cassa? E sapete alle società chi li da quei soldi? Noi, non certo lo Stato. Fate una cosa: abbonatevi alla tv dei pompieri, andate fuori dallo Spallanzani ad acclamare l’acquisto di un nuovo infermiere o medico e compratevi la sua maglietta, magari evitiamo di evadere le tasse e mentre facciamo le proteste per il “vostro” santo diritto di andare a messa a scambiarvi il saluto (e i germi) diamo l’8×1000 ai “nostri eroi”, eroi di giornata perchè prima e dopo eventi dannosi sono parassiti, imboscati, gente che non capisce nulla “me ‘ha detto mi zio” e ha lo stipendio sicuro, caste contro cui combattere.
Vedo una casa ieri. Il proprietario si chiama come un grosso Presidente di calcio, magari è pure parente, ma al collo ha lo stemma della squadra antagonista. Mi fa ridere. La sera, la proprietaria della pizzeria, mentre attendo l’asporto, ha la mascherina della Nike ma quando glielo chiediamo dice: “si, è quella che usa Nainggolan”. Allora li sento come segni. Segni che in fondo il calcio mi manca e mi lancia messaggi.
Anche perchè magari, se riparte il calcio, sentirei con meno enfasi salsiccioni che vogliono lasciare in catene gli schiavi dei campi, quelli che mettono nei suoi mojitos i limoni che nessun altro raccoglierebbe a quelle cifre.
E forse non mi verrebbe da bestemmiare vedendo una ragazza tornata da mesi di prigionia, attaccata come nemica del popolo. Attaccate il governo per un riscatto pagato a un’ingrata e lo avreste attaccato se a tornare fosse stata una bara, perchè lo stato la avrebbe abbandonata. Meglio morta che musulmana. Posso insultare quanto voglio, tanto se vi conosco un pò, dopo quattro righe smetterete di leggere l’articolo, come fate sempre, basta il titolo alla “LIBERO” per farvi un’idea. Si chiama “analfabetismo funzionale” e quelli si’ sono soldi buttati dallo stato, quelli della vostra pessima scolarizzazione.
Sta tanto bene, sorride, bella in forma, che la abbiamo liberata a fare? ‘O disce pure a Vanoni…ragazzi, almeno la Vanoni ha cento anni e si ammazza di canne (dice lei), voi che scusa avete?
Se ripartisse il calcio forse non saprei, pensate, che il vestito verde che indossa è il simbolo di un famoso gruppo terroristico di cui tutti ora sapete il nome, senza conoscere magari neanche la capitale della Francia, ma questo lo sapete bene. Fake news. Silvia ora farà la sua quarantena, a casa con la madre, e l’intelligence farà il suo lavoro di indagine come è prassi, senza i vostri consigli.
Aiutiamoli a casa loro/se la sono cercata. Il governo ci imprigiona a casa/ fate uscire troppo gente. Ma solo a me queste guerre intestine nei vostri commenti stonano? Dite meglio: aiutateli a casa loro e non ci rompete le scatole a noi; fateMI uscire e teneteLI a casa, che tanto io so meglio di tutti nel mio orticello.
Essere meglio degli altri. Saperne più di tutti. Suona faticoso, non fa per me. o, magari, lo sto facendo anch’io in questo momento, senza rendermene conto.
Facciamo una cosa: sediamoci a guardare le partite e facciamo parlare di virus gli scienziati e di terremoti i sismologi. Torniamo a lamentarci dell’espulsione mancata di Pjanic che è più vicino al nostro grado di cultura generale. Mentre aspettiamo di “uscir migliori” da questa tragedia, restiamo come siamo che già così di danni ne abbiamo fatti. Anzi meglio, parliamo di virus creati, degli illuminati che ci controllano col vaccino, il 5 g e le scie chimiche… almeno rido mentre vi immagino arrivare ai confini del mondo piatto e cadere nel vuoto.
Riparte o non riparte il campionato, this is the problem, direbbe Amleto…. principe delle frattaglie in Via Danimarca… seguito da 1000 follower.
Scusate lo sfogo, mi scuso con chi legge, con l’editore e i coordinatori, ma oggi gira così.