Angolo del tifoso
ANGOLO JUVENTUS – Troppo poco pragmatico

La Juventus supera anche la difficile trasferta romana contro la Lazio: 1 a 1 con i biancocelesti che acciuffano il pari in pieno recupero.
Certo, l’importante era non uscire con le ossa rotte da un complicato match esterno contro una diretta concorrente per un posto nella prossima Champion’s League.
Certo, ad un gruppo cosi falcidiato da squalifiche ed infortuni non si possono chiedere prestazioni scintillanti. Certo, fino a pochi secondi dal triplice fischio finale si stava per portarsi a casa l’intera posta in palio. Ma c’è modo e modo di gestire le situazioni spinose e quello di mister Tudor continua a mostrare fin troppe similitudini con quello del suo poco illustre precedessore.
Il tecnico croato è indeciso, confusionario. Fa delle scelte e seleziona i suoi uomini per poi scaricarli a distanza di dieci soli minuti. Con l’unico risultato di perdere in autorevolezza. Troppo poco pragmatico.
Il presente? Parliamo del futuro
E’ noto che, al suo arrivo a Torino, gli è stato chiesto di preparare un banchetto di nozze mettendo sul tavolo solo dei fichi secchi. L’organico è quello che è. Se poi ci aggiungiamo le defezioni causa problemi di salute o eccessi comportamentali è chiaro che l’allenatore non si può permettere dei voli pindarici al momento di fare la formazione.
Ma che si abbia almeno l’onestà di ammettere che si sta lavorando con della materia prima non di prima scelta. Sostenere, come ha fatto lui, che il gruppo al completo è di assoluto livello e che, con due o tre innesti, si può puntare al primato è una mancanza di rispetto nei confronti di un tifoseria già esasperata.
Se si prova ad illuderla, prospettando un futuro glorioso nel maldestro tentativo di mascherare un malinconico presente, la tua credibilità va a farsi benedire. Troppo poco pragmatico.
Un attimo di follia
E, in tutto questo, la ciliegina sulla torta è l’ormai consueto attimo di follia che priva i bianconeri di un uomo. Dopo lo scatto di nervi del turco Yildiz (fuori dai giochi per due turni), stavolta tocca al francese Kalulu esibirsi in una mossa proibita ai danni di un avversario. Controllo al VAR, conferma del contatto e cartellino rosso diretto nei confronti del difensore.
E proprio nel momento in cui, dopo essere andati a segno con una imbucata di Kolo Muani su assist di McKennie, la squadra aveva bisogno di poter serrare le fila in retroguardia per mettere in cassaforte il vantaggio. Il buon Pierre, finora sempre impeccabile, ha commesso una ingenuità davvero colossale, nel momento e nel luogo più sbagliato. Troppo poco pragmatico.
Assalto all’arma bianca
I padroni di casa ringraziano l’espulso per averli rimessi in partita e ci danno dentro per ribaltare la situazione. Lasciarsi sfuggire cosi la qualificazione in Coppa sarebbe una beffa intollerabile. Avanzano il baricentro dell’azione, sguinzagliano gli esterni sulle fasce, prendono pieno possesso della mediana e martellano senza pietà gli avversari, in modo da costringerli a cercare rifugio nella propria area di rigore.
E cosa volete che possano fare i bianconeri, a questo punto, se non rimboccarsi le maniche e battagliare negli ultimi venti metri di campo? Finché l’arbitro non decreta la conclusione della gara ci sarà da lottare con il coltello tra i denti.
E il portiere Di Gregorio sarà chiamato a fare gli straordinari. Mentre Tudor, ancora incredulo per quanto è successo, perde completamente la bussola, sprecando due cambi per sostituire degli uomini appena entrati in campo. Troppo poco pragmatico.
Ultimo minuto di recupero
Eppure il fortino eretto in difesa dalla Juventus, tra prodezze dell’estremo difensore e contrasti in area non giudicati fallosi, regge fino al novantesimo.
Quando il tabellone informa che ci saranno sette minuti di recupero, ci si guarda negli occhi e c’è la promessa reciproca che si terrà alta la concentrazione fino alla fine. I laziali non desistono dai loro propositi e, proprio allo scadere dell’ultimo minuto di gioco, una fortunosa deviazione del portiere bianconero offre l’occasione agli uomini di Baroni di insaccare il pallone del pareggio. Onore alla pervicacia dei biancocelesti, dunque, ma c’è anche da sottolineare la mancanza di concretezza del gruppo bianconero. Troppo poco pragmatico.
(Foto: Depositphotos)