I nostri Social

Angolo del tifoso

ANGOLO JUVENTUS – L’importante è finire

Pubblicato

il

Vlahovic Juventus
Tempo di lettura: 2 minuti

La Juventus regola il Cagliari a domicilio con una vittoria di misura. Non un successo eclatante né, tantomeno, una dimostrazione di forza. Solo un buon risultato che fa morale e aggiunge punti ad una classifica adesso più rassicurante. La debacle in Olanda ha sottratto fondi preziosi al progetto, ritrovarsi fuori dall’Europa che conta a Maggio sarebbe una catastrofe. Per il bilancio e per l’immagine.

Già la reputazione del mister Thiago Motta è in caduta libera, un ulteriore eventuale fallimento potrebbe essergli fatale. Ormai è chiaro che, almeno per quest’anno, l’estetica non ha diritto di residenza da queste parti. Quindi non rimane che aggrapparsi all’etica, quella che impone di raggiungere comunque il quarto posto finale e l’accesso alla Champion’s League.

A qualunque costo e con qualsiasi mezzo. Non conta se, una volta passati in vantaggio, tocca stare con l’occhio fisso alla lancetta dei minuti. L’importante è finire.

Pubblicità

Il redivivo

C’era bisogno di portarsi a casa i tre punti e l’intera posta in palio è stata conseguita. Per l’occasione il tecnico italo brasiliano rispolvera Dusan Vlahovic. Per la gioia dei suoi (ormai pochi) estimatori il redivivo centravanti serbo è di nuovo al centro dell’attacco bianconero. La missione è quella di sempre,  buttare il pallone in fondo al sacco. Ora, sarà stata la rabbia repressa, sarà stata una botta di orgoglio ma il bomber di Belgrado non si fa pregare ed esaudisce il desiderio.

L’istinto da rapace gli fa arpionare  la sfera al limite dell’area avversaria: prendere il tempo al marcatore, superare il portiere e depositare la palla in rete è questione di un attimo. Il ricordo delle troppe panchine accumulate è già sbiadito, la sua stagione si riapre adesso. L’importante è finire.

Raddoppiare, non speculare

Il trainer della Juventus, memore degli errori del passato, esorta i suoi a non accontentarsi e a puntare al raddoppio. Troppe volte si è cercato di speculare sul golletto di apertura, troppe volte l’idea di spuntarla con il minimo sforzo è stata smentita al novantesimo. Va bene che Federico Gatti, titolare per merito e necessità, si dimostra un baluardo invalicabile per gli attaccanti sardi.

Pubblicità

Va bene che capitan Locatelli è sempre più geometrico ed essenziale nel gestire i tempi di gioco. Ma quel che conta è far viaggiare il pallone il più velocemente possibile in avanti. Per far rifiatare la retroguardia e alimentare l’attacco. L’importante è finire.

Moto perpetuo

Il trucco consiste nell’innescare Conceição o Yildiz. Una volta che il folletto portoghese o il fantasista turco agganciano la palla il gioco è fatto. I tagli spiazzanti del primo e le funamboliche piroette del secondo fanno la differenza. I tempi di esecuzione diminuiscono di botto, improvvisamente il campo si dilata. E le occasioni da gol aumentano in maniera esponenziale. Il moto perpetuo dei due disorienta gli avversari e apre praterie per i compagni. Loro stessi hanno più volte l’opportunità del raddoppio, purtroppo non concretizzatasi. L’importante è finire.

Avanti tutta

E nel secondo tempo l’allenatore della Juventus butta nella mischia anche Kolo Muani. L’ex Paris Saint Germain ha confidenza con la rete e sa anche rendersi utile in costruzione. Un tipo ideale per premere sull’acceleratore e chiudere la pratica.

Pubblicità

Avanti tutta, dunque, per segnare di nuovo e mettere in cassaforte il risultato. La migliore occasione per il raddoppio è ancora sui piedi di Vlahovic ma stavolta il cannoniere serbo non ha fortuna. Quel che conta, comunque, è che il suo acuto, stavolta, ha garantito il bottino pieno ai suoi. L’importante è finire.

(Foto: DepositPhotos)

Pubblicità

in evidenza