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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Solo calci d’angolo

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Rudi Garcia Napoli
Tempo di lettura: 2 minuti

Quando vieni dalla città dove 34 anni fa un muro è stato abbattuto, hai una bella storia di sport da raccontare e, fatta eccezione per qualche centinaio di scalmanati tifosi a seminar guerriglia in trasferta, un pubblico che continua ad applaudirti dopo dodici sconfitte di fila, hai una sola possibilità per ritrovare il sorriso. Recarti a Napoli, notoriamente generosa ed accogliente, e scommettere sulla perdurante difficoltà di gioco e risultati dei Campioni d’Italia tra le mure amiche.

Basterebbe questo per iniziare e finire l’analisi poco tecnica e per niente tattica della quarta uscita di Champions League della squadra di Rudi Garcia contro l’Union Berlino.

Match dove, peraltro, della prima mezz’ora di gioco, a parte le occasioni in cui gli azzurri hanno fatto capolino nell’area di rigore avversaria inanellando solo tanti corner a favore.
Si ricorderanno i rumori dei botti scagliati dalla curva A verso il settore ospiti, dopo (o prima, poco importa) cori non proprio edificanti urlati a squarciagola dai poco pacifici tifosi ospiti.

Nei dieci minuti successivi, invece, finalmente un po’ di Napoli, anche oltre (ed a prescindere) i due palloni finiti in fondo alla rete, col primo giustamente annullato dal Var.

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Ad inizio ripresa, insieme, inspiegabile arrembaggio della squadra di casa e pareggio subito su un contropiede difficile da comprendere secondo i comuni criteri con cui si segue, vive e commenta il calcio ad alti livelli.

Da lì in poi tanta confusione, cambi ritardati fino al 77esimo, molta densità offensiva, ma poca qualità di palleggio e davvero poche vere occasioni da gol.

Poco lucidi e quasi in difficoltà dal punto di vista fisico i migliori azzurri, con Kvaratskhelia – su tutti – davvero poco incisivo ed autore forse della peggiore prestazione da quando veste l’azzurro, ma anche con un Anguissa impresentabile e per larghi tratti davvero imbarazzante.

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A poco serve l’assedio finale, utile solo a non risparmiare critiche per una guida tecnica che nulla continua a fare per far desistere i suoi detrattori, sostenitori della teoria dell’ “uomo sbagliato al posto sbagliato nel momento sbagliato”.

Dinanzi alla tentazione di pensare che una stagione che abbia già presentato il conto con quattro sconfitte casalinghe tra campionato e Champions League ed uno scialbo pareggio casalingo contro una squadra tedesca davvero modesta sia tra quelle da far passare in fretta.
La prima notte europea di novembre ha confermato – quale unica nota positiva – la straordinaria condizione di Matteo Politano, uomo in più di tutta la prima parte di stagione.

Il Napoli difetta in carattere, determinazione, condizione fisica, cattiveria negli ultimi metri, attenzione difensiva e coperture preventive a centrocampo.

In tutto quello, cioè, che normalmente mette un allenatore che ha la buona sorte di preparare ogni tre giorni un team fatto di giocatori di qualità che hanno dimostrato, pochi mesi or sono, di essere i migliori in Italia e tra i migliori in Europa.

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Dormirà sonni ancor meno tranquilli da stanotte Rudi Garcia.

Aveva certamente immaginato altri scenari, sperava di vivere situazioni assai diverse.

Per tutta la parte iniziale di questa strana stagione, ma anche nella quarta uscita di Champions.
Sperava, probabilmente, in tre punti ed almeno altrettanti gol.

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Ha collezionato, invece, un’altra brutta prestazione e… solo calci d’angolo.

(Foto: Depositphotos)

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