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NUMERO 14 – Il cane fiuta la Coppa, il Mondiale è salvo

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Londra, 20 Marzo 1966. Alla Westminster Central Hall, una chiesa metodista che fa anche da centro congressi, è stata allestita una mostra celebrativa del prossimo Mondiale. Il Regno Unito è fiero di ospitare la manifestazione, gli organizzatori dell’evento hanno anche avuto il permesso di esporre il trofeo destinato al vincitore, la Coppa Rimet. Che, quel giorno, viene clamorosamente sottratta. Il ladro, approfittando di una funzione religiosa, si mescola ai fedeli, forza il lucchetto della vetrina, si appropria della preziosa statuetta e fugge, indisturbato, dall’uscita posteriore. E’ un duro colpo alla reputazione dell’intero paese, non è immaginabile che il tanto agognato Mondiale venga sabotato dalla sconsiderata azione di un ladruncolo qualsiasi. Scotland Yard, il corpo di polizia britannico famoso per la propria efficienza, viene immediatamente investito del caso. Che sarà risolto, invece, nel modo più inatteso. Il cane fiuta la Coppa, il Mondiale è salvo.

Football go home

La Federazione inglese ha fatto di tutto per farsi assegnare il torneo. Al di là del ritorno economico, il fatto di poter disputare un Mondiale in casa significa avere una formidabile chance per vincerlo. E il calcio inglese, dopo anni di spocchioso isolazionismo dal resto del mondo e una serie inimmaginabile di eliminazioni repentine dal torneo sin dalla prima fase, ha un gran bisogno di dare una lucidata al suo palmares internazionale. Lo slogan scelto per lanciare il Mondiale sul suolo d’Albione è un sintomatico “Football go home” (Il calcio torna a casa). A Londra si sentono, a pieno diritto, gli inventori del gioco. E ora vogliono ribadirlo di fronte al mondo intero. Il giorno della finale, a Wembley, è la Nazionale dei Tre leoni, quindi, che deve, immancabilmente, sollevare il trofeo. Che, per allora, dovrà essere ritrovato. A costo di dover rivoltare ogni angolo del paese.

Un simpatico meticcio

Non ha sicuramente di queste preoccupazioni Mister David Corbett che, una settimana dopo il clamoroso furto della Coppa, è intento a fare una passeggiata pomeridiana con il suo cane. Il simpatico bastardino si chiama Pickles (“Cetriolino”), è un meticcio di razza border collie bianco e nero. David vorrebbe fare visita a suo fratello e a sua moglie, in attesa del loro primo figlio, e ne approfitta per portare Pickles a fare un giro. Quest’ultimo, inquieto come sempre, approfitta della momentanea assenza del guinzaglio e si dirige verso un auto in sosta. David pensa che voglia fare i suoi bisogni, Pickles cerca di attirare la sua attenzione verso un oggetto poggiato a terra. Il suo padrone nota, accanto alla ruota anteriore, uno strano pacchetto, avvolto in carta da giornale. Non osa toccarlo, teme che potrebbe essere un ordigno esplosivo. Poi la sua curiosità prende il sopravvento e lo raccoglie. Inizia a scartarlo e, con sua grande sorpresa, scorge una targhetta con incisi i nomi di alcune nazionali: Uruguay, Brasile, Germania Ovest. E’ la Coppa Rimet! Pickles ha risolto il caso che ha fatto impazzire l’intera Scotland Yard! Il cane fiuta la Coppa, il Mondiale è salvo.

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Il trofeo di nuovo al suo posto

David realizza subito sull’importanza del ritrovamento. Si precipita, trafelato da sua moglie (“Ho trovato la Coppa del Mondo! Ho trovato la Coppa!”) e poi al più vicino posto di polizia. Il sergente di  turno, all’inizio, pensa ad uno scherzo. Quindi, esaminato il pacco, inizia addirittura a sospettare che l’uomo sia l’autore del furto. In ogni caso avverte i suoi superiori che, immediatamente, informano i dirigenti della Federazione del ritrovamento. Joe Mears, Presidente della Football Association, riprende a respirare dopo sette giorni passati in apnea, non appena la Coppa ritorna al suo posto. Non si poteva immaginare una cerimonia di chiusura di un Mondiale senza che il capitano della squadra vincitrice avesse alzato al cielo il trofeo. L’identità di colui che ha provato a boicottare la manifestazione, del trafugatore della Coppa, rimarrà sempre avvolta nel mistero. Chi invece salirà, con pieno merito, agli onori della cronaca è Pickles, il bastardino che ha tirato tutti fuori dai guai. Il cane fiuta la Coppa, il Mondiale è salvo.

Divo del cinema

Grazie a lui il torneo si svolge regolarmente e vede la vittoria dell’Inghilterra sulla Germania Ovest in finale. David viene invitato al banchetto con cui la nazionale inglese celebra il trionfo, accompagnato naturalmente dal suo cane. Pickles, ormai, è una celebrità. La riconoscenza della Federazione inglese si è concretizzata, oltre che in una medaglia al valore, anche in una fornitura gratis di ottimo cibo vita natural durante. E’ lui la vera attrazione della festa: i calciatori, a partire dal capitano Bobby Charlton, fanno a gara per farsi una foto con l’eroe del giorno. E l’istrionico bastardino non si sottrae alle luci dei riflettori, anzi ci si trova talmente a suo agio che gli offriranno anche una parte in un film, come se fosse un divo del cinema. Purtroppo non riuscirà a godersi a lungo la fama  che si è conquistata con il suo gesto, morirà appena un anno dopo, strozzato dal suo stesso guinzaglio mentre inseguiva un gatto. Rimarrà, in compenso, il ricordo del più imprevedibile protagonista delle varie edizioni del torneo. Il cane fiuta la Coppa, il Mondiale è salvo.

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