Angolo del tifoso
ANGOLO INTER- Undici uomini, undici sconfitte
C’è uno spettro che aleggia su questa squadra. Lo spettro di quel periodo disastrato che, per superare il trauma, noi tutti abbiamo provato a cancellare, con l’ebrezza del combattivo Spalletti e del sergente Conte.
Ma la storia recente dell’Inter è un ciclo, anche se non quello che il tifoso nerazzurro sperava quel giorno in cui, al fischio finale di Sassuolo-Atalanta, scendeva per le strade a festeggiare.
Dal disastro del post triplete si è partiti, per arrivare al disastro del post scudetto.
Contro il Monza arriva l’undicesima (si è esatto l’undicesima) sconfitta stagionale dell’Inter.
Per fare un paragone casuale, la Salernitana (squadra che gioca un calcio migliore di quello dell’Inter e che ha una fame di vittoria triplicata rispetto a quella dei Nerazzurri) in lotta per la salvezza di sconfitta ne ha una in più.
E adesso la consueta carrellata di dati: è la terza sconfitta di fila senza segnare in casa (record negativo), e la quarta nelle ultime cinque, striscia interrotta solo dal pareggio di Salerno.
Ma qual è il problema? Forse il più lucido sulla questione è stato proprio un ex giocatore di Simone Inzaghi, Marco Parolo.
L’ex centrocampista biancoceleste ha analizzato perfettamente il momento nerazzurro, riassumendo la situazione disastrata ad un problema fondamentale: la mancanza di motivazione.
Facile essere motivati in Champions League, la competizione in cui tutti ti guardano e nella quale puoi guadagnarti, se hai qualità, un posto in una big europea.
Meno facile è inseguire una vittoria che varrebbe un posto Champions l’anno prossimo se, nei tuoi piani, l’anno prossimo sarai ben lontano da San Siro.
Ed è la ricetta per un completo disastro, uno che ha il vago ricordo di quel Crotone-Inter, uno dei momenti più bassi probabilmente dell’intera storia nerazzurra.
Per intenderci, la famosa partita che, stando alle parole di D’Ambrosio, portò l’Inter a “mollare”.
E il sentore c’è ma attenzione, guai a illudersi che la stagione possa essere salvata con la Champions League.
Perché, mentre una finale è fattibile, la percentuale di vittoria della competizione (unico risultato che potrebbe mettere in ombra il pessimo campionato) è pari, se va bene, al 5%.
Che si fa quindi? Che qualcuno prenda in mano la squadra e cominci a remare perché qui la barca di Inzaghi sta colando a picco in mare aperto.
Sembra non esserci davvero più speranza.
(Foto: LBDV)
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