Calciomercato
Conte-Juve: 14 milioni di Allegri motivi per dire no

In Inghilterra è ormai partito il countdown: Antonio Conte, presto, sarà sollevato dall’incarico di allenatore al Tottenham. Una sorta di liberazione per le parti, a causa di un rapporto che negli ultimi tempi è diventato mediaticamente pesante e che è rimasto in piedi esclusivamente per ragioni economiche. E così il leccese, oggi in Italia, attende novità dagli Spurs: magari quel comunicato ufficiale pronto a sancire l’epilogo della sua seconda esperienza oltremanica.
Sullo sfondo, la possibilità nel prossimo futuro di ritornare ad allenare su una panchina di Serie A. Il Milan o la Roma, nel caso in cui Pioli o Mourinho (per dinamiche del tutto diverse tra loro) dovessero dire addio; sullo sfondo, un ritorno all’Inter che entusiasma davvero in pochi, Conte compreso.
C’è chi, inoltre, scommette sul ritorno per eccellenza, tanto chiacchierato negli ultimi anni ma solamente lambito da qualche rumors mai concreto in sostanza. Perché una seconda parentesi in casa Juventus avrebbe davvero del clamoroso, dal punto di vista meramente simbolico e soprattutto se si considera la situazione in essere.
Da Conte ad Allegri, da Allegri a Conte: un cerchio che non può essere chiuso
Oggi sulla panchina della Juventus è saldamente seduto Massimiliano Allegri, tecnico che ha ereditato la Juventus dei primissimi Scudetti targati Conte. Di acqua ne è passata sotto i ponti da allora: compreso un passaggio all’Inter mai realmente digerito dai tifosi bianconeri e un rapporto non proprio idilliaco con Agnelli, definitamente imploso nella lite di uno Stadium reso deserto dalla restrizioni Covid (con tanto di insulti e dito medio).
Questo, oggi, non rappresenterebbe un problema, in quanto l’ex numero uno bianconero attende in esilio gli esiti delle vicende extra-campo che tutti conoscono. Ma c’è dell’altro, di natura contabile, che allontana ogni ipotesi di riavvicinamento: fattore legato al contratto importante che lega la Vecchia Signora e Allegri, che il suo ritorno lo sta consumando già da due anni, a suon di 28 milioni di euro in quattro stagioni (l’ultima, nel 2025). Vincolo, quest’ultimo, ritenuto fin troppo ingrombrante per la società bianconera, senza nemmeno calcolare che il livornese mai ha lasciato intendere di voler andare via.
In sintesi, a oggi è complicata sia l’ipotesi delle dimissioni che quella dell’esonero, possibilità ridotte al lumicino da ben 14 milioni di motivi (e di euro), oltre che da un gradimento intatto e reciproco. Quei 14 milioni che legano a doppio filo Allegri e la Juventus fino al 2025 e che allontanano, di conseguenza, ogni ipotesi di scossone in panchina. Ragionamento non immune neanche a una suggestiva ipotesi di un Conte bis, non impossibile ma che richiederebbe qualche carpiato doppio di troppo. Impensabile, allo stato attuale della situazione.
(foto: depositphotos)
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