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Un sogno per Gnonto: 55 secondi e viene giù il teatro dell’Old Trafford. E anche noi!

Tic tac, tic tac. Fate così per altre 53 volte, arrivando a 55. Cinquantacinque. Come i secondi che sono serviti a Wilfried Gnonto (patriotticamente potremmo dire al nostro Gnonto, piemontese di nascita, ivoriano d’origine) per scagliare la seconda saetta più veloce nel tempio del calcio dell’Old Trafford di Manchester. Il record appartiene saldamente ancora a Edin Dzeko che, nel 2014, di secondi ne impiegò 43 per segnare nel derby. Vent’anni non ancora compiuti, Gnonto per questa stagione è passato al Leeds (giocava in Svizzera col Zurigo), che lotta per non retrocedere e che, per poco, non sfiorava il colpaccio contro una super big internazionale. Cinquantacinque secondi per cercare e trovare il dialogo con Bamford, che gli fa da sponda. Gnonto fa coast to coast, dalla sinistra alla destra del centravanti, s’inserisce rapidamente, pochi passettini in avanti e fulmina De Gea per il suo secondo gol in Premier League. Il match tra Davide e Golia, poi, terminerà 2-2, ma immaginiamo, anche solo per un attimo, di trovarci nei panni del nostro connazionale, approdato in terra inglese tra desideri e ansie per le aspettative, sbarcato nel santuario della Premier, con poche presenze collezionate fin qui e al cospetto dei Red Devils. Un sogno anche solo giocarci contro. Un nirvana segnare in quello stadio, non a caso chiamato “Theatre of Dreams”, il teatro dei sogni.
TRA I MIGLIORI 60 DEL 2003. Sta crescendo velocemente Gnonto, inserito nel 2020 nella lista dei migliori sessanta calciatori nati nel 2003, stilata dal quotidiano inglese The Guardian. Si sta facendo trovare pronto alle varie sfide che gli si presentano. Eppure la strada, nonostante lo strepitoso talento tecnico con i piedi e con l’elevazione di testa che possiede, era iniziata decisamente in salita. Dopo 8 anni nell’Inter, fino al debutto nella Primavera nel 2019, scelse coraggiosamente di non firmare un contratto professionistico con il club nerazzurro, accordandosi poi con lo Zurigo. Il resto è nazionale. Nel senso che, a parte l’under 21, le ha passate tutte le categorie dall’Under 16 in su, fino al battesimo in campo con Mancini lo scorso anno nella gara valida per la Nations League contro la Germania. Per uno Zaniolo che aveva tutto ai suoi piedi (seppur con una continuità discontinua) e che adesso dovrà ricominciare daccapo una trafila, liquidata in maniera oggettivamente troppo sbrigativa e frettolosa da entrambe le parti (seppur in un club molto seguito infarcito di stelle), uno Gnonto in discesa, che quella fila la sta già scalando passo dopo passo. Se contiamo che un gol all’Old Trafford è, già di per sé da solo, un glorioso biglietto da visita. Direzione sogni. Di gloria verso la salvezza del Leeds e verso la strada della Nazionale. Senz’altro suoi. Ma, sul versante azzurro, anche nostri. Speranze di riassesti che si moltiplicano su vari fronti, dunque. “Uno su mille ce la fai”, canta ancora oggi un Morandi in grande spolvero dal palco di Sanremo. Vuoi vedere che sia davvero Gnonto quell’uno su mille, che già ci sta rendendo orgogliosi?
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