Approfondimenti
TUTTI IN REPARTO – Sliding doors

Lo scorso turno di campionato ha purtroppo portato con sè alcuni brutti infortuni.
Cerchiamo di fare chiarezza, analizzandoli ed ipotizziamo i tempi di recupero.
Manolo Gabbiadini
Cominciamo parlando del 23 blucerchiato.
Protagonista finora di un buon campionato, con 6 gol e 3 assist in 18 presenze, durante il match contro il Sassuolo è stato costretto ad uscire al 35′ del primo tempo.
La situazione è parsa subito seria, e gli esami strumentali non hanno fatto altro che confermare la peggiore delle ipotesi.
Lesione del legamento crociato anteriore.
Per lui si prospetta il classico iter, fatto di intervento chirurgico e lunga riabilitazione.
Appuntamento quindi alla prossima stagione.
Giorgio Chiellini
Passiamo ora al forte difensore della Juventus.
Il 3 bianconero, uscito al 75′ durante la sfida contro il Verona per quello che sembrava un affaticamento muscolare, ha tristemente scoperto di aver riportato una lesione di basso grado al polpaccio sinistro.
Nulla di particolarmente grave, sia chiaro.
Ma di sicuro per un giocatore di 37 anni le implicazioni riguardo i tempi di recupero possono essere molto diverse rispetto a quelle di un atleta più giovane.
Crediamo quindi che, con le opportune precauzioni del caso, potremo rivederlo in campo verso l’inizio di marzo.
Duvan Zapata
Veniamo ora al caso Zapata.
L’attaccante colombiano, entrato nel secondo tempo di Atalanta – Cagliari, si è visto costretto a dare forfait dopo nemmeno 14′ in campo.
La situazione è parsa da subito seria, perchè il 91 nerazzurro, nell’abbandonare il terreno di gioco, mostrava fastidio all’adduttore sinistro: proprio lo stesso che lo aveva costretto ai box da fine dicembre 2021.
Il timore di una ricaduta era grande: purtroppo però, la diagnosi sembra peggiore del previsto.
Pare infatti che il bomber abbia riportato il distacco di un tendine dell’adduttore.
Se confermato, questo insulto lo costringerebbe di certo ad uno stop molto lungo.
Nel recente passato, due giocatori in Serie A si sono trovati nella stessa situazione, e possono servirci per tratteggiare, almeno in via ipotetica, un’ipotesi sui tempi di recupero.
Anche perchè sono i perfetti esempi delle due possibili scelte di trattamento.
Nel 2017, Giacomo Bonaventura: per lui si scelse l’intervento chirurgico.
Il giocatore, allora in forza al Milan, rientrò dopo 115 giorni.
Nel 2019, Bryan Cristante: per lui si optò per un trattamento conservativo.
Il suo recupero si rivelo più breve (79 giorni).
Di certo non ci proponiamo di sapere quale sarà la strada che si deciderà di intraprendere nel caso Zapata.
Ciò che però possiamo intuire, dagli esempi sopra riportati, è che, a meno di una revisione della diagnosi, il suo contributo alla Dea 2021/2022, se non finito, è di certo fortemente compromesso.
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