Angolo del tifoso
ANGOLO SPEZIA – Vittoria storica al Ferraris
Come nelle favole
Le favole solitamente iniziano con un “c’era una volta” ma la vittoria al Ferraris la racconteremo ai nipotini. Non come una fiaba dei fratelli Grimm, ma come evento storico, inebriante per giocatori e tifosi. La prima vittoria in serie A delle aquile a Genova contro i rivali di sempre. La sfida più sentita. Un derby a volte giocato anche fuori dal campo. Una storia, due città, stesso mare. Il bianco che si contrappone al rossoblù. Genoa- Spezia non si può spiegare. Si può solo vivere.
Quarto d’ora di gloria
Thiago in tribuna per squalifica, conferma Kiwior mediano tuttofare davanti alla difesa e recupera Manaj in attacco. Sulla fascia inserisce Verde, con la licenza di dribblare e soprattutto di legare il centrocampo con l’attacco. Parte bene lo Spezia. Pressa i portatori di palla avversari. Diventa subito padrone del campo. Allo Spezia basta una quindicina di minuti per segnare il goal vittoria che potrebbe diventare la svolta del suo campionato. Daniele Verde mette in mezzo nel cuore dell’area genoana un pallone che Bastoni, gira al volo nell’angolino. Un goal sotto la Nord, segnato da uno spezzino. Un goal per la gloria.
Il Genoa sembra frastornato
Troppo bello lo Spezia o Genoa in difficoltà da un punto di vista psicologico? Meglio attaccare o difendere il risultato? Apparentemente questo il dubbio che affiora. Gli aquilotti non hanno nessuna esitazione. La parola d’ordine è attaccare. Con coraggio, ma anche con lucidità senza scoprirsi. Nikolaou ed Erlic semplicemente perfetti negli anticipi. Reca chiude e riparte. Verde ha l’occasione del due a zero ma Sirigu compie un miracolo. Manaj fa gridare al goal, ma la palla esce di mezzo francobollo.
Cuore e testa
Il Genoa ne cambia subito tre. Lo Spezia controlla senza grossi affanni, lasciando però il controllo del gioco ai grifoni. Destro si libera ma il suo tiro è debole. Verde ha un ‘occasione colossale. la palla però rimbalza al momento di scoccare il tiro e finisce altissima. Sembra un segno avverso del destino. Sembra, ma non lo è. Lo Spezia gioca col cuore. Sa che questa partita è troppo importante. per la classifica e non solo. Chi vince manda gli avversari al manicomio. I giocatori spezzini gettano tutto quello che hanno oltre l’ostacolo. Il cuore, le gambe, i tacchetti, i parastinchi. si lanciano su ogni palla come se fosse l’ultima. Raddoppiano e a volte triplicano le marcature. Provedel indossa il mantello e vola su tutte le palle alte che i genoani disperati gettano nell’area spezzina. Non si disuniscono però gli aquilotti. Continuano a gestire la palla sapientemente e di tanto in tanto cercano il colpo del kappaò, che non arriva solo per la bravura di Sirigu.
Gioia finale
Nzola e Gyasi ci vanno vicino, Pandev tenta il goal dell’ex. Colpisce una palla vagante che viene fagocitata dalle braccia di Provedel. E’ un attimo, la palla sparisce. il cuore si ferma. Sembra di vedere Luca Vignali che salva sulla linea col Frosinone. Ci volete morti. Gli ultimi minuti li giochiamo anche noi. Chi a Marassi. Chi a casa. Alla fine siamo stremati. Dobbiamo fare il defatigante. Non prima però di aver urlato. Un’ esultanza di gioia. Una partita che rimarrà per sempre nella nostra memoria: dei tifosi e anche dei giocatori. Perchè la maglia bianca ti resta addosso. Per sempre.
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