I nostri Social

Angolo del tifoso

ANGOLO ROMA – Aperta la stagione estiva

Pubblicato

il

Tempo di lettura: 3 minuti

Dopo la sofferta e meravigliosa conquista della semifinale di Europa League, è difficile recuperare energie e concentrazione. La Roma va all’Olimpico, ma di Torino, con i granata che hanno l’acqua alla gola, vista l’incredibile vittoria del Cagliari.

Con una formazione più rimaneggiata di quella col Bologna i giallorossi partono bene, andando subito in vantaggio con Borja Mayoral su assist di Pedro. La rete viene annullata dal guardialinee, ma il Var rende giustizia agli ospiti. Quindicesima rete per lo spagnolo, ormai sempre meno riserva.

Ma la Roma ha ormai uno spartito preciso che prevede il lasciare gioco all’avversario senza praticamente reagire. Il Torino nel primo tempo ha una incalcolabile quantità di buone occasioni e gol mangiati, intervallate da un paio di ottimi contropiedi, resi vani dalla poca lena dei romani.

Pubblicità

Nella ripresa non cambia il mood della partita, ma stavolta però la fortuna non gira, come nelle ultime tre uscite e il Toro tra il minuto 57 e il recupero fa tre gol.

Prima Sanabria, che il gol dell’ex ce l’ha nel sangue, anticipa in uscita di testa un colpevole Mirante. Poi il terzo miracolo di Fatima giallorosso: dopo aver fatto vincere il Parma, dopo la resurrezione di Pastore, arriva il gol di Zaza, vera rarità per il lucano, in ribattuta sul tiro di Belotti.

I granata, mai domi, non arretrano un centimetro, producendo altre situazioni, senza reazioni capitoline. I due geni di giornata sono Diawara, espulso con due gialli in meno di venti minuti, e Fazio, che si fa soffiare il pallone da ultimo uomo, permettendo l’assist a Rincon nel recupero.

Pubblicità

Mirante pessimo sui gol e per un altro paio di papere. La difesa Ibanez, Cristante e Fazio non la schiererei neanche a calciotto con gli amici. Centrocampo inesistente. Bruno Peres della serie “ha fatto anche cose buone”, ne fa una: va al Trabnozpor. Il povero Reynolds si impegna ma siamo lontani.

Pedro fa molti assist, solo che gli attaccanti del Torino, disorientati dalla maglia di chi glieli fa, non ne approfittano, mentre Mkhitaryan, subentrato, è ancora fuori condizione. Mayoral fa il gol al minuto 3, ma di fatto  solo quello.

Torino era l’ultima fioca luce per restare attaccati all’improbabile treno Champions. Ora la Roma, per quanto riguarda il campionato, è ufficialmente in vacanza con un mese di anticipo e, anche se il quarto posto non è mai stato un obiettivo raggiungibile da questa rosa, bisognava combattere di più.

Pubblicità

La Roma da Benevento ha accusato stanchezza evidente, poi sono arrivati gli infortuni e appresso la poca ambizione, la paura di sbagliare. Da Sassuolo in poi i giallorossi hanno arretrato il baricentro, subendo un imbarazzante possesso palla dagli avversari, che in coppa ha superato il 70%. Nell’inerzia giallorossa, la pochezza offensiva va in contrasto con la bella Roma propositiva del girone d’andata.

Io non sono né un tifoso di Fonseca, né un suo detrattore a scatola chiusa, gli riconosco meriti e limiti. Facciamo che l’euforia del passaggio di coppa mi fa accettare la tesi della “Roma che sa soffrire”, ma se farsi prendere a pallonate dalle squadre, indipendentemente dal blasone (parole del Mister) “è strategia voluta“, forse è il caso di cambiarla in coppa perchè, a occhio, Cavani non è Tadic.

Follow us!

Pubblicità

FacebookFacebookYoutubeTwitterTwitch

in evidenza