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Angolo del tifoso

ANGOLO MILAN – Il Kessie United pareggia all’Old Trafford

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Il Kessie United esce con un pareggio dall’Old Trafford dopo aver giocato con un piglio e una sicurezza degni di una grande. È un incipit forte, forse anche ingiusto. Il Milan ha fatto la parte del Milan e ha onorato il suo blasone come nessuno si aspettava.

Ma Kessie dopo questa partita entra a tutti gli effetti nella Hall of Fame rossonera. Partita monumentale dell’ivoriano che, in assenza di Bennacer, dirige con abilità magistrale il centrocampo, ripiega senza lesinare energie e sa proporsi anche in attacco con inserimenti velenosi.

Davvero dubbio il gol annullato per un tocco di mano. Le immagini in slow motion non aiutano a chiarire ma casomai insinuano ancora più dubbi. Non sarebbe stato uno sbaglio da poco né tantomeno l’unico dell’arbitro Vincic, davvero non idoneo a dirigere un big match europeo di questo livello.

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Ma arbitro o meno, slow motion o no, Kessie oramai è evidente che sia un leader riconosciuto da tutti. Dai compagni all’allenatore. È Everywhere Man, Uomo Ovunque, ai limiti dell’ubiquità.

E Pioli lo sa bene, perchè sa di non poter rinunciarci. 37 partite giocate, sostituito solo per problematiche mediche, 10 gol segnati, secondo miglior marcatore.

Con uno così in squadra, cresce tutto. Cresce la sicurezza, l’autostima e cresce la qualità delle prestazioni dei compagni di reparto.

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Meite migliora partita dopo partita e in questi due Rastafari si intravede non tanto una staffetta, quanto un percorso tecnico di due calciatori simili per fisico, gioco e ruolo in campo.

Il Milan gioca il primo tempo con una sicurezza che disorienta i padroni di casa, e ad un certo punto li spaventa pure.

I gol annullati sono due, quelli mancati forse 4. Tante le occasioni da gol, ma non si riesce a pareggiare fino al secondo minuto oltre il 90’.

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La squadra è corta, mai lunga, ordinata e precisa con gli inserimenti, ronza spesso vicino all’area di rigore avversaria. Eppure le occasioni più clamorose per passare in vantaggio le ha avute il Man UTD, come con Maguire che riesce – non si sa come – a mandare fuori una palla che chiedeva solo di essere spinta in rete.

Nessuna reazione confusa o panico: il pallino sembrava ancora saldamente in mano ai padroni di casa.

L’unica nota stonata della buona serata milanista è stata la prestazione impalpabile di Leao. Cresce e si infittisce il mistero e l’attesa per un attaccante che sicuramente ha doti tecniche e giovane età dalla sua, ma che davvero si accende con troppa intermittenza.

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Il gol del Manchester arriva nella rispresa: una verticalizzazione illuminante di Bruno Fernandes che, complice un’uscita non impeccabile di Donnarumma, lancia Diallo che insacca con un colpo di testa all’indietro.

Ma il Milan non si scompone, va avanti e torna a macinare gioco.

L’1-1 arriva per merito di Kjaer che insacca una palla velenosissima arrivata da un corner.

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Il percorso del Milan oramai pare inevitabile. Il danese fa parte dei leader silenziosi di questa internazionale milanista. Infermieria permettendo, i presentimenti per il ritorno sembrano buoni ma… incrociamo le dita. 

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