Angolo del tifoso
ANGOLO FIORENTINA- Becchi e bastonati
Che le partite durino 90 minuti è concetto semplice e banale, tanto quanto quello relativo a una rosa dove le alternative si contano sulle dita di una mano. La sconfitta con la Roma, oltre a riportare la Fiorentina in zona rossa a soli 4 punti di distanza dal Cagliari terz’ultimo (con il Torino che deve recuperare due gare), scoperchia nuovamente le lacune più evidenti dei Viola: beffati sul fil di lana per l’ennesima disattenzione difensiva e privi di forze fresche da inserire quando la partita offriva enormi spazi.
In tal senso fanno e faranno discutere le sostituzioni di Prandelli, che scontenta Ribery nel richiamarlo in panchina e che da Kokorin può pretendere davvero poco, visto che il suo ritardo rispetto alla nuova realtà calcistica è evidente. Di Callejon, invece, se ne sono perse definitivamente le tracce.
E’ indubbio che di grandi alternative non ce ne fossero, altrettanto che da Prandelli ci si potesse attendere di più. Perché gli infortuni di Igor (tra i migliori) e Castrovilli (ancora in ombra) hanno di certo complicato le cose; perchè i difetti strutturali di questo organico sono ormai tanto palesi quando evidenti. Ma anche perché il bilancio del tecnico è più che deficitario.
Senza voler troppo tornare a toccare tasti dolenti relativi al passato, resta da capire come affrontare il delicato periodo in arrivo. Quelle perplessità emerse nel primo tempo della gara con lo Spezia (bollate dalla società come le solite critiche pretestuose di una stampa avversa) erano forse soltanto le consuete anticipazioni di una fragilità ormai cronica. E forse quel 3-0 sui liguri poteva essere salutato diversamente rispetto a un finale anticipato di stagione.
Ci sarà tempo e modo per valutare come, dove, quando e quanto si è sbagliato (seppure l’autocritica sia stata fin qui dinamica rara) ma adesso serve davvero che tutte le componenti interne al mondo viola si compattino. Decidendo una linea comune su come gestire un gruppo che soltanto 24 ore prima della gara Prandelli aveva nuovamente provato a difendere, prima della strigliata del presidente Commisso.
Ci ritroviamo di nuovo col Parma a fare da spartiacque: all’andata fu decisivo per l’esonero di Iachini dopo quello scialbo 0-0; domenica dovranno arrivare i tre punti in ogni modo, “di riffa o di raffa”, come si dice a Firenze.