Angolo del tifoso
ANGOLO NAPOLI – Napule é… rigore morale
“Se dovessi scrivere un libro di morale”, scrisse una volta Albert Camus, “vorrei fosse di cento pagine. Novantanove di esse dovrebbero essere bianche. Sull’ultima pagina poi scriverei: conosco solo una legge: quella dell’amore”.
La citazione, sia chiaro da subito, non è dovuta al messaggio di San Valentino che Lorenzo Insigne ha messo sotto la maglia per la sua Jenny in occasione del 100esimo gol in maglia azzurra, né – tantomeno – al mucchio selvaggio di fine partita utile, tra le altre cose, a mostrare vicinanza e feeling col mister.
Il riferimento è, invece, alle novantanove pagine da riempire di cose, perché Napoli – Juve del 13 febbraio 2021, per tanti motivi, ne meriterebbe una.
Il calcio a volte restituisce, nel tempo, ciò di cui violentemente si appropria.
La gara d’andata è saltata su ordine dell’ASL ed al momento la rosa azzurra registrava le indisponibilità di Elmas e Zielinski (positivi al Covid), oltre all’infortunato capitano Insigne.
Quella di ritorno, per la legge del contrappasso, ha registrato le assenze – ben più gravi – di Koulibaly, Manolas, Mertens, Demme ed in extremis Ospina, per tacer di altro.
E se in Supercoppa, di recente, la partita si è decisa a favore dei bianconeri dopo il rigore sbagliato dal numero 24 azzurro, in campionato gli undici metri hanno premiato il coraggio e la rabbia d’un orgoglioso capitano.
Dinanzi al Genio, che è 1% ispirazione e 99% sudore, però, certe evidenze non vanno taciute.
L’ispirazione, amava ripetere Gabriel Garcia Marquez, non dà preavvisi.
Nel senso che arriva e basta.
E così nel tardo pomeriggio di sabato, Gennaro Gattuso ha chiesto ai suoi di stringere i denti, di buttare il cuore oltre l’ostacolo, di resistere e… combattere.
Contro la Juve meno competitiva degli ultimi anni (incompleta a centrocampo, rude e scoordinata in difesa, schiava in attacco dell’umore e della condizione psico-fisica di Cristiano Ronaldo) ha vinto un Napoli operaio, che ha iniziato ribattendo colpo su colpo ed insistendo sulle varianti di passo di Insigne e Lozano ed ha finito coi rinvii dal fondo di Maksimovic, che – complice un problema al piede per Meret (grande ed inatteso protagonista) – ha restituito ai tifosi una frequenza cardiaca normale, duramente provata altrimenti da improvvide e pericolose uscite dal basso.
Il match si è chiuso con tanti feriti, con qualcuno (Lozano) alla fine addirittura fermo in campo, ma la vittoria con la Juve, come sempre accade, riesce sempre a restituire un po’ d’entusiasmo.
Era necessario conquistare i tre punti, per l’amor proprio del gruppo e per la ritrovata serenità dei singoli.
Ha stupito – più di tutti – Rrhamani.
Rimarrà un mistero la ragione per la quale sino ad oggi non aveva mai trovato spazio.
Napoli-Juve va, comunque, in archivio con una vittoria insperata ma senza dubbio meritata. Tre punti che sovvertono la normalità nel mostrare le immagini di Pirlo che si duole addirittura delle decisioni arbitrali e si complimenta con i suoi che – per la verità – davvero poco hanno fatto per avere la meglio.
Gli azzurri devono ripartire dal rigore di Insigne calciato con rabbia alla destra del portiere, dalla determinazione di Rrhamani nel dimostrare di poter essere un muro in difesa, dalla forza di volontà di Lozano, rimasto in campo nonostante l’infortunio e capace di calciare la palla nonostante il lancinante dolore, e dalla magnetica capacità di Meret di evidenziare qualità che non possono ignorarsi.
E’ una crisi che dagli undici metri é cominciata e che dalla stessa distanza, speriamo, finisce.
San Valentino è la festa degli innamorati, il giorno della felicità, dei baci e degli abbracci.
E’ il giorno di chi decide di volersi bene e di coltivare una passione.
Ognuno, su questa terra, ha il diritto di essere felice.
Un sabato pomeriggio di gioia ha contribuito (e non poco) ad una bella domenica d’amore per i tifosi tinti d’azzurro.
Perché ci sono decine e decine di pagine bianche ancora da scrivere, ma farlo sorridendo e da innamorati è il modo migliore per distacco.