Angolo del tifoso
SPECIALE 2020 – Angolo Spezia

UN ANNO DA RICORDARE
Questo duemilaventi – e lo scriviamo per esteso in lettere – è stato un anno storico, uno di quelli che si racconterà ai nipoti.
La gioia della promozione in serie A ha sicuramente fatto dimenticare per un po’ le preoccupazioni sanitarie ed economiche legate al Covid.
Le partite dello Spezia sono state, specie durante il periodo post lock down, l’unico momento di distrazione per i tifosi aquilotti.
Erano giorni in cui ciascuno di noi cercava da una parte di non pensare a quello che sarebbe potuto succedere e dall’altra a quanto potesse essere strano il destino a volte.
Un momento così, atteso un secolo e senza la possibilità di tifare e incitare i giocatori, è stato un crudele scherzo del destino. Ma, in fondo, siamo abituati, fa parte del nostro DNA lottare tra mille difficoltà. Le nostre vittorie non sono mai state facili.
Tutti noi abbiamo detto e ridetto che la promozione è stata simile alla vittoria del 1944, quella dello scudetto di guerra come lo chiama qualcuno. Allora non si poteva circolare liberamente per il timore delle bombe e dei rastrellamenti.
In questi mesi, non ci sono state le bombe, ma un virus letale.L e autocertificazioni, le file per fare la spesa, il coprifuoco, i posti di blocco.
Anche le parole in qualche modo hanno contribuito a creare nella nostra mente questa analogia, arricchendola di emozioni indescrivibili.
È stato un anno di emozioni, ma anche di sentimenti di gratitudine. La gratitudine, grande e mai troppo ricordata, nei confronti del patron Volpi. Un patron capace e generoso, che ha saputo dare una solidità economica allo Spezia calcio.
Lo Spezia è stata una delle pochissime società, in tutto il panorama calcistico nazionale, a versare regolarmente per intero gli stipendi ai giocatori, anche durante i mesi di sospensione dei campionati. Non ha operato nessuna riduzione di alcun tipo.
Lo Spezia è una delle poche società in attivo, senza debiti.
A livello dirigenziale-sportivo, c’è stato l’avvicendamento tra Angelozzi e Meluso. Il buon Guido è stato l’uomo che ha costruito la rosa che ha consentito alla città di approdare in serie A.
Ha scelto e soprattutto difeso Vincenzo Italiano, quando nessuno, o quasi, credeva nelle possibilità del mister di Rubera di risollevare la squadra che era addirittura terz’ultima dopo otto giornate di serie B.
Meluso, dal canto suo, in poco meno di un mese ha effettuato una quindicina di innesti per cercare di rinforzare la rosa. La sua è stata una corsa contro il tempo, ma ha comunque cercato di garantire ad Italiano quei giocatori che potessero essere congeniali al gioco del tecnico siciliano.
Una rosa giovane, con il giusto mix di fisicità e tecnica, in cui spiccano i cinque giocatori cresciuti nel vivaio e i tre spezzini doc: un altro elemento da evidenziare.
D’altronde lo Spezia è sempre stato attento, sotto la proprietà Volpi, alla crescita e all’organizzazione del settore giovanile.
Anche dopo la promozione in serie A, mentre tutti i tifosi aspettavano avidamente i nomi della campagna di rafforzamento, la società ha fatto arrivare Invernizzi dalla Sampdoria come responsabile del settore giovanile. Ha preso come allenatore della primavera, Bonacina, che è uno dei tecnici che hanno” bazzicato” il centro di Zingonia dell’Atalanta negli ultimi anni. Lo stesso centro giovanile dello Spezia è considerato da tutti come un piccolo fiore all’occhiello.
Il cammino e soprattutto l’approccio dello Spezia al campionato di serie A è stato positivo. Pur dovendo giocare per i primi tre mesi in campo neutro, ha conquistato quei punti che hanno permesso alla squadra di galleggiare al di sopra della zona retrocessione, e lo ha fatto sfoggiando sempre un gioco organizzato e offensivo.
Nonostante i cambi e il turn over legato ai molti infortuni, lo Spezia non ha mai cambiato schemi e capacità di gioco.
Una rosa forse un po’ lunga, ma che è stata sfruttata appieno dal mister: sono stati 33 i giocatori utilizzati e tutti hanno dato il loro contributo, tutti si sono sentiti parte del progetto.
A gennaio probabilmente si cercherà comunque di sfoltire la rosa e, contemporaneamente, di puntellare con qualche innesto alcuni ruoli.
Tra i giocatori, una menzione speciale va a Nzola, capace da debuttante di mettere a segno sette reti in appena dieci partite, per Bastoni, Ricci, Provedel e per il duo Pobega – Estevez.
Sperando di poter presto rivedere in attacco Galabinov e Verde, è sicuramente quello dell’attacco uno dei settori che si cercherà di migliorare.
Noi tifosi, oltre alla speranza di poter rivedere da vicino le aquile, ci auguriamo che questo 2021 che si sta per affacciare, possa darci la possibilità di dimostrare il nostro affetto, il nostro amore per questi colori e questa maglia.
Se il destino vorrà, potremo ancora sventolare le nostre bandiere, con la consapevolezza che, comunque vada, questo campionato dovrà essere visto come un regalo meraviglioso e – si spera – non irripetibile.
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