Napoli
SENZA FRENI – Le sentenze vanno rispettate ma …

La Corte Sportiva d’Appello ha confermato la decisione del Giudice Sportivo e quindi la Juventus, seduta comodamente a tavolino, ‘batte’ il Napoli 3a0 e gli azzurri restano con il meno uno in classifica.
Una decisione, quella del Giudice Sandulli, che non meraviglia. I tifosi azzurri sapevano già come sarebbe andata a finire. Ribaltare il verdetto sarebbe stata una sconfitta troppo grande per il Governo del calcio ed avrebbe creato un precedente pericoloso tale da minare l’intero campionato.
Ciò che alla fine fa più discutere però non è la sentenza in sé, ma sono le motivazioni che l’hanno accompagnata: “Il fine ultimo – si legge – dell’ordinamento sportivo è quello di valorizzare il merito sportivo, la lealtà, la probità e il sano agonismo. Tale principio non risulta essere stato rispettato, nel caso di specie, dalla Società ricorrente, il cui comportamento nei giorni antecedenti quello in cui era prevista la disputa dell’incontro di calcio Juventus-Napoli, risulta, teso a precostituirsi, per così dire, un ‘alibi’ per non giocare quella partita.”… e “i soggetti dell’ordinamento sportivo, come tutti i consociati, non sono legittimati a farsi le regole da soli”.
Accuse gravi e diffamatorie che ledono l’immagine di un club e non solo. Un’accozzaglia di parole scritte senza uno stralcio di prova che mettono in dubbio non solo l’operato del Napoli, ma anche tutte le dichiarazioni dei vari organi sanitari intervenuti nei giorni successivi alla mancata partenza degli azzurri per Torino.
Il club di De Laurentiis, stando alla motivazione della Corte d’Appello, avrebbe creato prove ad hoc per non giocare la partita ed eventualmente evitare la sconfitta a tavolino. Per farla semplice, si parlerebbe di TRUFFA. E in un paese civile – anche se la certezza che l’Italia lo sia è labile – la magistratura penale dovrebbe aprire un fascicolo ed indagare sulla truffa operata dal Napoli in collaborazione con la ASL regionale.
Questo accadrà? Certo che no. Perché prove che avvalorino la tesi del Giudice Santulli non ce ne sono. Anzi, tutto sembra essere il contrario di tutto. Tutto lascia pensare, a noi comuni mortali, che le cose siano andate in maniera leggermente diversa. Ma noi non siamo avvocati, siamo cittadini che si sono fatti una propria idea.
Le sentenze vanno rispettate, e su questo non ci sono dubbi. Ma ledere in maniera così violenta l’immagine di un club è una cosa grave ed insensata. E se per miracolo il Collegio di Garanzia del Coni, ultimo grado della Giustizia Sportiva, ribaltasse il risultato? Le ‘parole’ del Giudice Sandulli cadrebbero nel dimenticatoio?
Non ci resta che attendere: il Napoli presenterà ricorso, il Coni si esprimerà e tutti rispetteranno la sentenza, sperando però che le motivazioni appaiano meno da tifosi e più da uomini di legge.
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