Approfondimenti
CORNER CAFE’ – Che (comunissimi) scandali!

E’ piuttosto interessante notare come l’assenza di pubblico abbia, in un certo senso, modificato il nostro modo di vedere il calcio. Nessuno striscione, gradinate vuote e tifo silenzioso: uno spettacolo paradossale, se si pensa a quello che era il gioco del pallone. Così la mente, senz’altro da fare, vaga alla ricerca di particolari prima impensabili: niente attira di più il cervello di un’affannosa ricerca al dettaglio che sfugge ai più. E quando la quantità di occhi che osservano lo spettacolo aumenta considerevolmente, complici mascherine, divani e telecamere, niente sfugge all’attenta vigilanza dell’homo sapiens.
Capita, però, che il dettaglio colto in quel momento venga enfatizzato all’ennesima potenza. E’ così che un “Sei scarso!” diventa pena capitale: rosso diretto, sotto la doccia. Ma mica capita solo in Serie A? In Premier Lloris e Son sono quasi arrivati alle mani. Che scandalo: ora il Tottenham è spacciato, le liti interne continueranno imperterrite nel loro cammino. Che comunissimo scandalo: certe cose, suvvia, accadevano anche prima. Tanto che nel tunnel prima della seconda metà i due litiganti avevano già fatto pace. Se qualcuno pensasse che tra venticinque e più uomini – o donne, ovviamente, quotidianamente a stretto contatto tra loro, non si presentino mai screzi, allora sin’ora ha sempre vissuto tra l’idilliaco perbenismo del monacismo tibetiano. O forse no: scommetto che anche lì, ogni tanto, a qualcuno saltino i nervi. Ma è questo il calcio di oggi: un conglomerato di urla, cattive parole e facili imputazioni. Cosa che era anche prima, ma che ora viene enfatizzata dal silenzio dei campi da gioco. Che scandalo. Che comunissimo scandalo.