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#LBDV – Buon compleanno Franco Baresi, dieci volte 6

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Sessanta anni fa nasceva a Travagliato Franco Baresi, icona e simbolo del Milan e dell’Italia tra gli anni ottanta e gli anni novanta. Dieci volte SEI, per essere più precisi. Definirlo semplicemente calciatore sarebbe riduttivo, Franco Baresi è una leggenda vivente, un simbolo per la Milano rossonera e un capitano quasi inarrivabile.

EL PISCININ

Come in ogni storia che si rispetti, c’è un passaggio fondamentale che cambia le carte in tavola: ancora quindicenne, Franco Baresi viene scartato dall’Inter, che gli preferisce il fratello Giuseppe. In seguito, il Milan se ne assicura il cartellino. Col senno di poi, essere scartato è stata la cosa più bella che potesse capire a El Piscinin. Era giovane Franco quando entrò nelle giovanili del Milan, ma il suo talento e il suo carisma erano già ben visibili. Ci ha messo soltanto tre anni per esordire da titolare: era il 23 aprile del 1978, quando il tecnico rossonero Marchioro lo lanciò nella mischia ad appena 17 anni. L’anno successivo, con Nils Liedholm in panchina, Franco Baresi diventò addirittura il libero titolare, scavalcando Turone nelle gerarchie del tecnico. Da quel momento, El Piscinin diventò imprescindibile.

PURGATORIO E FASCIA DA CAPITANO

Dopo aver alzato al cielo il primo scudetto della sua carriera, un uragano travolge il giovane Franco Baresi: il Milan viene retrocesso in Serie B per calcioscommesse. Tantissimi calciatori decidono di abbandonare la nave, ma non Baresi, che decide di continuare difendere i colori rossoneri anche nel purgatorio cadetto. Anche in questo caso, mai scelta è stata più azzeccata. Firma da protagonista le due promozioni in Serie A (dopo la prima promozione, infatti, nella stagione 1981/82 i rossoneri retrocedono nuovamente in serie B) e proprio nel 1982 gli viene assegnata la fascia da capitano. A ventidue anni, Franco Baresi diventa il leader del Milan dentro e fuori dal campo, ricevendo l’investitura dei tifosi del Diavolo, che dal quel momento lo ameranno per sempre.

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KAISER FRANZ

Dopo essere risaliti il Serie A nel 1983, il Milan ha cambiato rotta: nel 1986, infatti, Silvio Berlusconi, allora presidente di Fininvest, decise di acquistare i rossoneri. Da allora, di fatto, cambiò la storia del club. Franco Baresi diventò volto e simbolo di quegli anni vittoriosi e gloriosi, che hanno permesso al Diavolo di diventare una delle squadre più prestigiose della storia del calcio. Già nella stagione 87/88 arriva la vittoria del campionato con Arrigo Sacchi in panchina.

Proprio il tecnico di Fusignano sarà grande artefice della vittoria della Coppa dei Campioni del 1988/89: nella finale, i rossoneri si impongono per quattro a zero contro lo Steaua Bucarest. Al termine della stagione, poi, i rossoneri alzeranno al cielo anche la Coppa Intercontinentale. El Piscinin diventa Kaiser Franz: ormai Franco Baresi è l’icona della Milano rossonera nel mondo del calcio, capitano che alza al cielo trofei su trofei.

Negli anni, Franco Baresi e il Milan hanno vinto tutto: scudetti, Coppe Campioni, Coppe Intercontinentali e Supercoppe, Europee e Italiane. L’unico trofeo, però, che manca nella bacheca di Kaiser Franz è la Coppa Italia: ci è andato vicino tante volte, ma non è mai riuscito ad alzarla al cielo. Nel 1989/90, però, ha vinto la classifica marcatori della coppa nazionale, dimostrando grande freddezza dagli undici metri.

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BARESI NELL’OLIMPO ROSSONERO

Gli anni novanta sono anni importanti soprattutto dal punto di vista individuale per Franco Baresi. Nel 1996, infatti, raggiunge e scavalca Gianni Rivera come numero di presenze. Il 17 gennaio del 1997, poi, gioca la sua gara numero settecento. Il primo giugno di quell’anno, però, decide di ritirarsi. A 37 anni Franco Baresi entra nell’Olimpo rossonero: venti stagioni, 731 presenze complessive, sei scudetti, tre Coppe dei Campioni e tanti altri trofei. Come se non bastasse, Silvio Berlusconi decide di ritirare la maglia numero Sei, consacrandola per l’eternità. In ultimo, Franco Baresi riceve anche un Pallone d’Oro simbolico. Vi era andato vicino nel 1989, ma dovette ‘arrendersi’ soltanto a Marco Van Basten, suo compagno di squadra.

GIOIE E DOLORI IN AZZURRO

Franco Baresi ha vestito anche la maglia della Nazionale Italiana. Nella spedizione spagnola del 1982, infatti, Baresi è anche diventato Campione del Mondo. Era la riserva di Gaetano Scirea, ma non giocò neanche un minuto nel Mundial. Nel 1990 e nel 1994, invece, Franco Baresi giocò eccome. Era il leader dell’Italia che è arrivata terza nelle ‘notti magiche’ e seconda nel mondiale americano.

Baresi era un discreto calciatori di rigori, ma a Pasaneda non rispettò le attese: nella lotteria contro il Brasile, proprio Kaiser Franz ha mancato la rete, spedendo alle stelle il suo tiro dagli undici metri. E questa, come in ogni storia che si rispetti, rimane l’unica macchia di un eroe ferito, ma sempre vittorioso. Gioie e dolori per Franco Baresi in Nazionale.

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Buon compleanno Franco Baresi per i tuoi sessanta anni, o dieci volte 6 se preferisci.

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