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CORONAVIRUS – Tommasi: “Tra i giocatori c’è chi esprime preoccupazioni”

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L’allarme Coronavirus ha scombussolato anche la quotidianità calcistica: sono sotto agli occhi di tutti le polemiche relative ai vari rinvii. Situazione che ha costretto la Lega Serie A – prendendo atto anche delle disposizioni del governo – a chiudere gli stadi fino al prossimo 3 aprile.

Tuttavia le preoccupazioni per gli addetti ai lavori non mancano, nonostante il decreto reciti: “le società sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano”. Preoccupazioni palesate dal leader del sindacato dei calciatori Damiano Tommasi che, ai microfoni dell’ANSA ha dichiarato:

“Altri sport hanno deciso di non andare in campo, c’è spazio per il calendario. Ma il calcio no, non c’è spazio né tempo: si è deciso di giocare, per altre considerazioni, a porte chiuse. C’è un rischio anche per noi giocatori, dobbiamo prendere tutte le precauzioni per la sicurezza di chi gioca: in campo non si può certo rispettare la distanza di un metro, ma vanno prese tutte le misure per garantire la sicurezza di chi è allo stadio, compresi staff e personale, per ridurre al minimo quel rischio. Tra i giocatori c’è chi è convinto di andare avanti e chi esprime preoccupazioni, ci sono molti stranieri ed è sotto gli occhi di tutti quel che sta succedendo dall’estero verso l’Italia…”. 

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Una considerazione anche in vista di EURO2020: “L’Uefa dovrà prendere in considerazione l’idea di rinviarli per dare più tempo ai campionati: il coronavirus non è solo un problema italiano e ora l’orizzonte temporale si sta ampliando”

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