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PROSPETTIVE DI VENERE – 23esima giornata

La 23esima giornata di serie A, quarta del girone di ritorno, cominciata venerdì sera con il Bologna capace di far risultato pieno all’Olimpico contro una Roma in evidente difficoltà, finisce alla Scala del calcio, dove Inter e Milan hanno necessità di far risultato per il pubblico e per la classifica.
Sabato alle 15.00, però, c’è innanzitutto un gustosissimo Fiorentina – Atalanta, partita di difficile interpretazione tecnico-tattica, perché le squadre sono in formazione-tipo ed il risultato dipenderà moltissimo dallo stato di grazia di Chiesa, Castrovilli e Pulgar da un lato, Gomez, Ilicic e Zapata dall’altro. La sconfitta della Roma imporrebbe all’Atalanta un colpo di reni ma, se c’è un risultato più probabile di altri, questo è un pareggio.
Torino-Sampdoria delle 18.00, invece, è la prima senza Mazzarri, con i blucerchiati che hanno necessità di ricominciare a far punti (almeno uno), dopo lo stop casalingo di lunedì sera per evitare di essere nuovamente coinvolti nella bagarre delle retrovie. Il problema dei granata quest’anno è stato spesso soprattutto di natura psicologica, per cui la vera incognita è capire con che spirito Belotti & compagni inizieranno la partita. In assenza di quello giusto, Ranieri può sperare in un sabato sera di felicità.
Verona-Juventus di sabato sera è una bella (e pericolosa) vetrina per la tenuta complessiva del collettivo di Juric. Dopo aver fermato, in settimana e con merito, una Lazio in salute, i gialloblù promettono impegno anche contro la capolista, ma sarà fondamentale, probabilmente, l’approccio nei primi quarantacinque minuti.
Contro Dybala, Higuain e – soprattutto – Ronaldo, la difesa di casa ha bisogno di un grande filtro a centrocampo e di un lavoro enorme di Amrabat, che però dovrà dovrà fare attenzione ai cartellini. La squadra di Sarri ha certamente i numeri per fare tre gol anche al Verona, ma deve stare attenta perché, se gioca a ritmo basso, può patire l’organizzazione di gioco avversaria.
Spal e Sassuolo giocheranno domenica ad ora di pranzo e, se in condizioni normali sarebbe la classica partita da 0-0, nelle attuali condizioni di classifica diventa per i padroni di casa una delle ultime occasioni per rimanere agganciati alle possibilità di salvezza. Gli ospiti sono ringalluzziti dagli ultimi risultati ottenuti, capaci di proiettarli verso zone più tranquille. Dipenderà moltissimo dallo stato di salute e di forma di Petagna, Missiroli e Di Francesco, chiamati – ora più che mai – a dare il massimo per la causa.
Per Brescia-Udinese, di domenica alle 15.00, vale tutto sommato lo stesso discorso. E’ potenzialmente match ricco di gol, specie se a segnare per prima sarà l’Udinese. Per la squadra di casa è la prima partita senza Corini, col destino – però – legato (come sempre) al tipo di partita che farà Mario Balotelli. Se non vince la paura, sarà match aperto. E se sarà aperto… può finire anche 2-2.
Genoa-Cagliari chiude il tris di partite che vede impegnate le squadre posizionate agli ultimi posti in classifica. Sulla carta i grifoni hanno compito più difficile di Spal e Brescia, ma le previsioni nel calcio, si sa, valgono spesso come i desideri affidati alle stelle cadenti la notte di San Lorenzo. Auspici, appunto. Il Cagliari ha voglia di rimettersi in cammino dopo una serie assai lunga di risultati negativi. Il Genoa – invece – ha l’obbligo di vincere e convincere, riconquistando la passione dei tifosi. Risultato difficile da pronosticare, ma su Pinamonti (prima) e Iago Falque (poi) metterei qualche moneta.
Napoli-Lecce chiude il primo pomeriggio domenicale ed è – paradossalmente – la prima vera occasione per comprendere se la cura Gattuso sta funzionando per davvero. Perché trovare determinazione e prestazione contro Lazio, Juventus e squadre di tale portata è meno complicato di una gara interna con una squadra che lotta per non retrocedere. Dai primi quarantacinque minuti di Politano, Insigne e Milik si comprenderà, dunque, se davvero potrà essere un girone di ritorno differente per gli azzurri. Interessante sarà la variante tattica a centrocampo, con il rientro di Allan vicino a Demme, che dovrebbe consentire a Matteo Politano un ruolo di esterno offensivo assai ficcante sulla fascia sinistra della difesa pugliese. Decisiva anche la tenuta in difesa, poiché il Lecce non ha fulmini di guerra, ma giocatori veloci che – normalmente – sono l’ideale per mettere in difficoltà un reparto che, nel girone d’andata, ha fatto acqua da tutte le parti.
Parma-Lazio di domenica alle 18.00 è l’opportunità per la squadra di Inzaghi di ricominciare a correre dopo il pareggio interno infrasettimanale nel recupero con il Verona. Il Parma però – si sa – non è avversario semplice, nonostante le assenze e gli acciacchi che sembrerebbero non del tutto recuperati. E’ partita questa che serve soprattutto alle ambizioni degli ospiti, che si giocano una fetta importante di resistenza futura e che hanno, domenica pomeriggio, tutto da perdere.
Chiude – come anticipato – Inter-Milan, derby che finalmente ritorna a giocarsi in un contesto dove tutte e due le squadre sono nella parte sinistra della classifica e con una delle due che dà l’idea di potersela giocare fino in fondo. A patto, però, di uscire bene dalla stracittadina, che invece è costata (e non poco) alla Lazio poco tempo fa. E’ il primo (nuovo) derby di Ibrahimovic, cliente scomodo per Skriniar e De Vrij che, però, sono certamente più attrezzati di altri a resistere. E’ il primo (in assoluto) derby di Eriksen, chiamato – come accade spesso ai top player – ad incidere immediatamente.
E’ una partita tutta da vivere, molto più aperta di quello che sembra far presagire la classifica. L’Inter non può perdere terreno ed ha bisogno dei tre punti, il Milan – in serie positiva – non può far sconti e deve puntare ad almeno un punto. Io ho provato a giocarla nella testa ed è finita 2-2, con il Milan, inizialmente in svantaggio ad opera di Lukaku o di Eriksen, capace di pareggiare con Hernandez o Castillejo e poi di andare in vantaggio con Ibrahimovic su rigore. Nella simulazione il pareggio era – sul finale – su colpo di testa di Godin. E’ tutta fantasia, perché magari finisce 0-0 o tanto a poco per l’Inter che ha un’occasione unica ed irripetibile quest’anno.
E’ il bello del calcio: tutte le partite si giocano e nessuna ha un esito scontato. Buon week end.