Angolo del tifoso
ANGOLO AVELLINO – Oggi come allora…Perdutamente

Non è stata una partita, ma una dichiarazione d’amore, nel giorno in cui l’Avellino agguanta un primato mai raggiunto nella presidenza D’Agostino battendo il Potenza per 1 a 0 col goal di Russo, quello che spicca è l’elettricità che taglia l’aria allo stadio Partenio.
Sold out, cori e sciarpate da mezz’ora prima del fischio d’inizio per spingere i giocatori a centrare l’obiettivo. Clima da serata di gala, pubblico delle grandi occasioni.
E la squadra ha risposto alla grande, con una prova da lupi tutta grinta e sofferenza e il primo posto che finalmente non è più un obiettivo da conseguire ma da mantenere.
Biancolino nonostante il riposo dovuto alla sosta di domenica scorsa, ha perso per via oltre a Palmiero (1 turno di squalifica) anche Rocca (lesione muscolare), e contando l’infortunato di lungo corso De Cristofaro (operato proprio oggi a villa Stuart), ha dovuto completamente reinventare il centrocampo.
Spazio a Palumbo che ha dovuto ricoprire un doppio ruolo pieno di elastici continui (il ragazzo ha stoffa e secondo me calcherà palcoscenici importantissimi) e ad Armellino e Sounas in fase di supporto e rifinitura.
I lupi, come dicevo prima, hanno ringhiato, lottato, sofferto, stretto i denti e alla fine hanno tirato la zampata vincente con Russo; e quel tiro dolce e delicato, a detta di molti, ha preso la traiettoria che gli dettava la Sud.
La cronaca:
Partono fortissimo i padroni di casa. Al 3′ Cagnano dalla sinistra mette in mezzo per Patierno che stacca bene ma la spedisce a lato con Alastra che avrebbe potuto fare ben poco. La solita quota di goal mangiati dall’attaccante bitontino è ampiamente superata già a inizio partita.
Si passa ad una fase di gioco in cui sono gli irpini a spingere e cercare il punto giusto in cui bucare ma senza riuscirci mai del tutto.
Al 32′ Il corner di Cagnano è uno schema. Palla bassa verso il limite dell’area, blocco di Enrici al limite e spazio per la gran botta di Palumbo dai 25 metri che lambisce il palo e finisce fuori di poco.
Da qui in poi i lupi faticano a trovare il bandolo della matassa, e lasciano molti spazi al Potenza che nella fase finale della prima frazione diventa pericoloso in diverse situazioni, soprattutto in due. Prima quando Enrici fa un brutto intervento in area su Schimmenti e viene graziato dall’arbitro che non concede il penalty (a mio giudizio rigore netto), e poi al 45′ con il tiro insidiosissimo di Pietrungaro che fortunatamente viene deviato in corner dalla difesa irpina.
Il ritorno dagli spogliatoi è in pieno stile Biancolino, nessun cambio e grandi motivazioni per portare a casa la giornat, ma è sempre il Potenza a ringhiare più forte.
Al 50′ Salvataggio provvidenziale di Cagnano sulla linea ed ennesimo brivido per i 10000 del Partenio che fischiano di paura agli attacchi avversari.
Il pitone sente che i suoi non riescono a stappare l’incontro e fa due cambi che si riveleranno fondamentali per l’esito finale. Fuori uno spento Lescano e un poco incisivo Panico in favore di Russo e D’Ausilio in missione speciale e con licenza di uccidere.
Pochi minuti e al 75′ dai piedi educati di Sounas arriva la palla giusta. D’Ausilio la stoppa, vede Russo al centro e lo serve poco dietro al limite dell’area dove ha tutto lo spazio per preparare la conclusione. Russo lascia partire un tiro pazzesco e fa esplodere quello che più che uno stadio al momento è una polveriera.
Dal vantaggio al triplice fischio finale è fango e sofferenza, ma i lupi difendono la porta col coltello tra i denti e alla fine, la portano a casa.
Al triplice fischio parte la festa e il lungo abbraccio tra la squadra e la sua tifoseria è più sentito e gioioso del solito.
Guai però a pensare che questo sia un punto di arrivo. Da oggi l’Avellino deve affrontare le prossime gare come se fossero 5 finali e tenersi stretto il primato. Tutto è nelle mani di Biancolino e dei suoi uomini, ma con l’alchimia che si sta creando, mantenere alta la concentrazione verso la gara di domenica contro il Benevento è doveroso e in città si farà di tutto per caricare l’ambiente in vista del derby.
Il titolo dell’articolo è lo striscione che hanno esposto i tifosi nella bellissima coreografia iniziale con il ritorno al Partenio di una bandiera grande quanto la curva, attempato cimelio di tempi passati, che ha ricordato ai ragazzi che Avellino non dimentica e porta sempre nel cuore la sua storia.
La conclusione è l’appello che i tifosi hanno trasmesso in settimana: “Porta la sciarpa, perdi la voce, segui la curva!”
Il tabellino
Marcatori: 76′ Russo
Avellino: Iannarilli, Cancellotti, Rigione, Enrici, Cagnano, Palumbo, Armellino (80′ Mutanda), Sounas (88′ Todisco), Panico (60′ D’Ausilio), Patierno (88′ Zuberek), Lescano (60′ Russo).
A disposizione: Marson, Pizzella, Cionek, Frascatore, Tribuzzi.
Allenatore: Biancolino
Potenza: Alastra, Novella, Milesi, Verrengia, Burgio, Castorani (71′ Ferro),Felippe, Erradi (65′ Siatounis), Schimmenti (65′ Rosafio), Caturano (71′ Selleri), Petrungaro (81′ Mazzeo).
A disposizione: Cucchietti, Galiano, Riggio, Valisena, Mazzocchi, Rillo, Bachini, Landi.
Allenatore: De Giorgio
Arbitro: Mucera di Palermo
Ammoniti: Panico, Enrici, Cancellotti (A), Erradi (P)
(Foto: DepositPhotos)