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Sampdoria in Serie C: una retrocessione storica che segna la fine di un’epoca

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Sampdoria
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Nella serata di ieri è arrivata la conferma di un verdetto impensabile fino a qualche mese fa: la Sampdoria retrocede in Serie C per la prima volta nei suoi 79 anni di storia. Un epilogo amaro per una stagione nata male e finita peggio, in cui la gloriosa società blucerchiata ha visto materializzarsi un incubo che sembrava lontano, ma che è diventato realtà.

Il campionato della Samp era cominciato con grandi aspettative, ma dopo solo tre giornate è arrivato l’esonero di Andrea Pirlo, segno evidente di un progetto tecnico già in crisi. A quel punto, il destino della squadra ha seguito una parabola discendente che ha portato a un clamoroso doppio salto all’indietro: dalla Serie A alla C in appena due stagioni, passando per una retrocessione e il rischio concreto di fallimento.

Una rosa da promozione finita nel baratro

Paradossalmente, le ambizioni iniziali della Sampdoria erano ben diverse. La dirigenza, allora guidata dal direttore sportivo Pietro Accardi, aveva costruito una squadra considerata da molti come una delle più attrezzate per puntare alla promozione in Serie A. Tra i nomi altisonanti figuravano quelli di Gennaro Tutino e Massimo Coda, tandem d’attacco di lusso per la Serie B. Ma mentre il primo è rimasto fermo per tutta la seconda parte della stagione a causa di un infortunio, il secondo – pur mettendo a segno un record personale di reti – non è riuscito da solo a cambiare le sorti della squadra.

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Tanti nomi, pochi risultati

Non sono mancate le delusioni anche tra i giocatori con un passato importante in Serie A. Da Lorenzo Venuti a Bartosz Bereszynski, passando per Fabio Depaoli, Matteo Ricci e Ronaldo Vieira, molti hanno reso ben al di sotto delle aspettative. A questi si aggiunge l’instabilità tra i pali, con una girandola di portieri che non ha mai garantito sicurezza. Su tutti, Marco Silvestri è stato il simbolo di una stagione da dimenticare.

Anche gli infortuni hanno pesato, ma non giustificano pienamente il tracollo. Simone Romagnoli, mai realmente convincente prima dello stop, Samuele Perisan, out proprio alla sua prima partita, e Nikolas Ioannou, rientrato solo nelle ultime giornate, sono stati tasselli mancanti in una macchina mai davvero accesa.

Il futuro? Da ricostruire

La retrocessione in Serie C segna non solo una ferita sportiva, ma impone una riflessione profonda su errori societari, scelte tecniche sbagliate e una gestione che non ha saputo proteggere la storia e l’identità del club. Ora per la Sampdoria inizia una fase di ricostruzione difficile, ma necessaria. Ripartire sarà un’impresa, ma l’amore dei tifosi – mai venuto meno – resta l’unico vero punto fermo da cui provare a rinascere.

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(Foto: DepositPhotos)

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