Angolo del tifoso
ANGOLO JUVENTUS – Il rovescio della medaglia

La Juventus conclude sull’1 a 1 la partita esterna con l’Atalanta. I ragazzi di Thiago Motta (ieri assente per squalifica) aggiungono una nuova tacca alla cintura dei pareggi (ben 13!) e proseguono il loro cammino in campionato.
E’ un itinerario finora senza squilli ma altrettanto privo di scivolate. La squadra non entusiasma per qualità del gioco ed accumula ritardo sulle prime della classe ma non appare sull’orlo del precipizio.
Anzi, mette in mostra una buona unità d’intenti che gli consente di non essere mai messa sotto dall’avversario di turno. Il problema è che, però, non gli riesce neanche di imporre il suo gioco. E’ il rovescio della medaglia.
Mezzo pieno o mezzo vuoto
Secondo il giudizio del tecnico bianconero il suo gruppo ha fatto vedere buone cose in quasi tutti gli incontri disputati. Secondo la critica, invece, le prestazioni offerte non sono entusiasmanti e i risultati non eccellenti sono lì a dimostrarlo. E’ l’eterno dilemma dei punti di vista divergenti: il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto?
Considerata la storia e le ambizioni del club l’attuale posizione in classifica è sicuramente deludente, tanto più se si pensa agli ingenti investimenti fatti nell’ultimo mercato. Ma bisogna valutare anche il fatto che l’allenatore italo brasiliano è arrivato solo la scorsa estate e non ha mai potuto lavorare con la rosa al completo causa infortuni a ripetizione.
E che molti elementi su cui si puntava parecchio hanno avuto, finora, un rendimento molto al di sotto delle aspettative. In definitiva, la fame di successi della tifoseria deve, necessariamente, pagare dazio agli incidenti di percorso voluti dalla sorte. Per avere un gruppo vincente è indispensabile averlo tutto a disposizione. E’ il rovescio della medaglia.
Surrogare fino ad un certo punto
E’ il discorso che vale soprattutto per la difesa. Pierre Kalulu è uno che non si tira mai indietro, in nessuna circostanza. E’ solo da elogiare per abnegazione ed impegno. Ieri ha fatto sentire la sua presenza non solo in retroguardia ma anche in avanti, siglando il gol del vantaggio su assist del texano Wes McKennie, un altro che la pagnotta se la guadagna sempre e comunque. Ma per quanto il francese possa sdoppiarsi in più ruoli e dannarsi l’anima, non potrà mai garantire l’equilibrio granitico assicurato dalle telepatiche letture difensive del brasiliano Bremer. Il surrogato, per quanto ottimo, non è mai come l’originale. In questo caso una risorsa in più nelle puntate verso l’area avversaria comporta qualche inevitabile buco in ripiegamento. E’ il rovescio della medaglia.
Urge metronomo
E gli spifferi che soffiano troppo spesso sul quartetto arretrato dipendono anche dall’assenza ormai cronica di un uomo d’ordine davanti alla difesa. L’ex milanista Manuel Locatelli non ha nelle sue corde l’animo di un metronomo, l’olandese Teun Koopmeiners dovrebbe essere soprattutto una mezz’ala d’assalto a tutto campo. Il ruolo e le mansioni dovevano essere appaltate al brasiliano Douglas Luiz, ingaggiato a peso d’oro appositamente per questo.
Ma il dinamico ex regista dell’Arsenal, da quando è sbarcato in Italia, ha smarrito passo, tempi ed idee. E ha lasciato vacante il posto di direttore d’orchestra, con inevitabili ripercussioni sulla simmetria nella costruzione dell’intera squadra. Se non c’è bilanciamento non può esserci continuità. E’ il rovescio della medaglia.
Cercasi bomber disperatamente
Infine, la voragine in avanti causata dalle ripetute defezioni di Dusan Vlahovic. Il bomber serbo vorrebbe (e dovrebbe) spaccare il mondo a suon di gol. Glielo impone la sua reputazione, lo chiede a gran voce il pubblico, la squadra ha un disperato bisogno delle sue reti. Ma, anche a causa delle numerose pause e della mancanza di una credibile alternativa, la sua posizione è critica in ogni caso. Se è in campo la sua ansia da prestazione gli impedisce spesso di essere concreto e risolutivo.
Se, invece, è assente, l’inadeguatezza del suo sostituto finisce per far rimpiangere persino il suo isterismo. Nico Gonzalez, ieri centravanti per forza, non ha nel suo DNA l’indole dello stoccatore d’area. Né può farsela spuntare al momento, come per magia. Risultato: una sterilità offensiva esasperante, talvolta tamponata da un colpo di genio di un singolo. E’ il rovescio della medaglia.
(Foto: DepositPhotos)