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In campo con Garbo – L’analisi della 5ª giornata

Ancora polveri bagnate per il Napoli campione in carica, che dopo il pareggio contro il Bologna sprofonda a meno sette dalla vetta occupata dall’Inter, che vince di misura ad Empoli. Vincono il Milan e l’Atalanta, mentre pareggiano Roma e Lazio che attualmente navigano nelle zone basse della classifica.
Questi e tanti altri temi nel nostro appuntamento settimanale con “In campo con Garbo”, dove attraverso le parole del nostro Direttore Editoriale Daniele Garbo affronteremo i temi più salienti della giornata di campionato appena conclusa.
Direttore, a Napoli clima rovente, cosa succede?
“Mi sembra chiaro che il problema risieda nella stima e nella fiducia che i calciatori ripongano nel loro nuovo tecnico, prima Kvaratskhelia ora Osimhen ed è gravissimo che un calciatore dica all’allenatore come giocare. Queste cose non si fanno, questo mette in pericolo la credibilità dell’allenatore perché se i due giocatori più importanti ti mandano a quel paese così vuol dire che non hai il polso della situazione. Il presidente ha fatto un intervento opportuno su Twitter difendendo una sua scelta. Come può uscirne il Napoli? con un intervento della società e con dei giocatori che dovrebbero seguire l’allenatore ma che così non è. Poi c’è la questione rinnovi, con Kvaratskhelia e Osimhen che non hanno ancora rinnovato il contratto. Garcia vuole dimostrare il suo comando e ora bisogna capire chi comanda, se lui o i calciatori.”
Capitolo Inter, sembrano loro i padroni del campionato. Sono loro i favoriti?
“L’Inter rischia di non avere avversari. Milan, Juventus e Napoli fanno grossa fatica e sembra che non possano tenere il passo, ora però ci sono delle difficoltà a livello di organico soprattutto in attacco dove l’infortunio di Arnautovic ha rovinato i piani di Inzaghi che può contare solo su Lautaro, Sanchez e Thuram. L’inadeguatezza dell’attacco mi fa pensare che ci possano essere dei problemi”.
Cosa combina la Juventus? Contro Il Sassuolo clamorosa sconfitta, a cosa si deve questa debacle?
“Anche li credo che ci siano delle lacune nella rosa. Se Chiesa e Vlahovic non segnano la squadra non gira, anche il centrocampo non mi sembra fornitissimo basti pensare che McKennie, che l’anno scorso ha contribuito in modo significativo alla retrocessione del Leeds Championship, ora gioca titolare. Quando Allegri parla di obbiettivo qualificazione in Champions League come traguardo stagionale non sta bluffando, la squadra sta cercando di cambiare pelle ma è un processo lungo che vedrà spesso la Juventus incappare in partite come quella di Sassuolo.”
Capitolo Milan: vince ma non convince contro un ottimo Verona, sono loro gli antagonisti dei cugini interisti?
“Secondo me no. Non hanno un centravanti che possa sostituire Giroud e soprattutto non mostrano continuità di prestazione oltre ai problemi d’inserimento dei nuovi acquisti. La partita di Champions League ha dimostrato come avere dei giocatori pronti ed esperti in certi campi sia fondamentale per affrontare tutti gli impegni a cui deve far fronte la rosa rossonera, ripeto: secondo me al momento è l’Inter la favorita numero uno per la vittoria finale, ma mancano così tante giornate che tutto può cambiare.”
Al pari del Napoli anche la Lazio vive un momento incandescente a livello ambientale con Lotito che sembra essere per nulla soddisfatto dell’operato del suo allenatore. Come si gestisce una situazione simile con un presidente vulcanico come lui?
“Diciamo che anche li ci sono delle problematiche che vanno aldilà di problemi tattici. Credo che il discorso parta da lontano. Sarri aveva fatto due nomi per sostituire il partente Milinkovic Savic, Piotr Zielinski dal Napoli e Domenico Berardi dal Sassuolo. Fabiani ci ha provato in tutti i modi ma il polacco ha scelto di rimanere a Napoli e Berardi dopo aver vacillato e ha detto no. Quindi hanno virato sull’occasione Guendouzi e sul giovane talento Isaksen, sucramente due giocatori non all’altezza delle richieste del tecnico. Credo che dal canto suo Lotito abbia fatto la campagna acquisti più dispendiosa degli ultimi anni e vedere Castellanos in panchina in favore di un Immobile non molto in forma, non gli faccia tanto piacere. La questione è spinosa e se le cose non si risolveranno potremo assistere a scenari impronosticabili ad inizio anno.”
Parliamo ora delle sorprese del campionato: Fiorentina, Lecce e Frosinone esprimono un ottimo gioco. Dove potranno arrivare?
“Chi può dirlo alla quinta giornata di campionato!? È ovvio che Lecce e Frosinone stanno facendo cose straordinarie. Il Lecce di Sticchi Damiani sta dimostrando che nel calcio la via della pazienza paga. Il Frosinone ha rivitalizzato un ottimo allenatore come Eusebio Di Francesco che era finito ai margini del nostro calcio esprimendo un ottimo gioco, ed è ovvio che entrambe le squadre non perderanno di vista il loro obbiettivo che è e resta la salvezza. La Fiorentina pur avendo cambiato alcuni giocatori sta esprimendo un gioco davvero sorprendete e continuando così potrà in qualche modo puntare all’Europa, magari a quella che conta.”
In coda sembra che cominci a delinearsi uno scenario preciso: Empoli, Genoa, Salernitana e Cagliari si candidano a giocarsi i tre posti retrocessione. Chi vede messo peggio?
“Ma non sarei sorpreso se l’Empoli retrocedesse. L’ambiente toscano è abituato a questi continui sali scendi con il presidente Corsi che si dimostra sempre abile a creare squadre che risalgano immediatamente la china dopo una retrocessione. Ovviamente il cammino è lungo ma i toscani e il Cagliari mi sembrano le squadre che pur avendo dei giocatori importanti, non esprimono un gioco che possa consentirgli di rimanere in Serie A. La Salernitana ha un ottimo organico e un buon allenatore ma non è stata protagonista di un buon inizio di torneo, ma credo che alla fine non siano particolarmente a rischio. Dopo la grande impresa del Verona lo scorso anno non mi stupisco più di nulla.”
(Foto LBDV)
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