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In campo con Garbo – L’analisi della 25ª giornata

Venticinquesima giornata di Serie A archiviata, con la sconfitta del Napoli in casa contro la Lazio a sorpresa. L’Inter vince agilmente contro il Lecce, mentre vincono Roma e Fiorentina contro Juventus e Milan. Questi e molti altri temi nel consueto appuntamento con la rubrica “In campo con Garbo” dove attraverso le parole del nostro Direttore editoriale Daniele Garbo, analizzeremo i fatti più importanti della nostra Serie A.
Direttore, la Roma di Mourinho vince contro la Juventus un match dai contenuti non molto spettacolari. Questa vittoria rilancia i giallorossi nella corsa alla Champions League?
“Direi di si, la partita di domenica sera ha certificato che la Roma vive un ottimo momento, nonostante la clamorosa sconfitta di Cremona. Non è stata un partita dai contenuti tecnici eccezionali, lo conferma il fatto che il gol è stato segnato da Mancini che è un difensore centrale. La corsa alla Champions League è sempre più viva, ma attenzioni alle sentenze e ad un eventuale ritorno della Juventus.”
L’Inter vince e agilmente contro il Lecce rispettando il pronostico. I nerazzurri si sono rilanciati in campionato, raggiungeranno la Champions League?
“Si, sono da sempre convinto che i nerazzurri abbiano una rosa, sulla carta, che è la più forte del campionato. Purtroppo hanno pagato le scorie di uno Scudetto perso clamorosamente l’anno scorso, e la mancata esplosione di Lukaku in questa stagione. La società guarda con attenzione a quelli che sono gli obbiettivi, e con interesse ai possibili scenari futuri.”
Che cosa vuole dire? Il futuro di Inzaghi è in bilico?
“È chiaro che una squadra come l’Inter, con la rosa che ha disposizione Simone Inzaghi, non può accontentarsi di una qualificazione in Champions League nelle battute finali del campionato. Le dichiarazioni di Marotta in settimana hanno messo al sicuro Inzaghi per ora, ma la dirigenza non è molto soddisfatta del suo operato, e cominciano già a circolare vari nomi. Dal ritorno di Conte all’emergente Thiago Motta, i giochi non sono fatti, ma la sensazione è che il futuro dell’attuale tecnico neroazzurro non è scritto.”
Capitolo Juventus. La sconfitta contro la Roma, certifica l’addio alle residue speranze di qualificazione in Champions League dei bianconeri?
“Ovviamente è una sconfitta pesante perché arriva contro una squadra che potenzialmente è una diretta concorrente per l’Europa che conta. L’ago della bilancia è la discussione del ricorso dei bianconeri sui quindici punti di penalizzazione e la futura sentenza sulla manovra stipendi. Mancano ancora tredici partite, è chiaro che la matematica non condanna la Juventus, ma dovrebbe praticamente vincerle tutte fino alla fine del torneo, quindi credo che sia più plausibile una qualificazione in Europa League.”
Durante il match dell’Olimpico, Moise Kean si è reso protagonista di una episodio spiacevole. Espulso dopo poco più di un minuto dal suo ingresso in campo. La sua sarà una parabola discendente come quella di Balotelli?
“Entrare a due minuti dalla fine, sotto di un gol ad un passo dall’ ottenere una sconfitta pesante non è facile per nessuno. Il suo comportamento però non è in alcun modo giustificabile, lui purtroppo non è nuovo a questi comportamenti. Sia con la nazionale di Roberto Mancini sia nell’Under 21 ha avuto già dei precedenti che non giocano a suo favore. Non stiamo parlando di un ragazzino, ma di un profilo che ha giocato in squadre importanti come Everton e Psg, e che vanta già tante presenza in Champions League. La Juventus farà bene a dargli una precisa linea di condotta, altrimenti sarà inevitabile per lui percorrere le orme di Mario Balotelli.”
Il Napoli perde contro la Lazio. Maurizio Sarri ha snaturato il suo principio di gioco riuscendo lì dove quasi nessuno era riuscito quest’anno. Questa sconfitta può suonare come un campanello d’allarme per gli uomini di Luciano Spalletti?
“Ti dirò: credo che sia una semplice battuta d’arresto, una partita storta contro una squadra messa benissimo in campo da una allenatore come Maurizio Sarri che ha preparato una grande partita. Chiamarlo campanello d’ allarme mi sembra davvero eccessivo, per una squadra che ha quindici punti sulla seconda e che l’ultima sconfitta l’ha conosciuta a gennaio contro l’Inter. Contro l’Atalanta gli azzurri avranno sicuramente la possibilità di riscattarsi e conoscendo Luciano Spalletti sono sicurò che saprà toccare le corde giuste dei suoi giocatori per riportarli subito alla vittoria. Lo Scudetto può perderlo solo il Napoli, e credo che non succederà.”
In zona retrocessione lo scontro salvezza tra Spezia e Verona si è concluso con uno scialbo zero a zero. Lo Spezia conserva sei punti di vantaggio sugli scaligeri. Giochi conclusi?
“Assolutamente no. Ci sono trentanove punti a disposizione un’enormità. I giochi non sono finiti, il Verona ospita il Monza e se fa la partita giusta potrebbe vincere, mentre lo Spezia affronta l’Inter e credo sia davvero difficile che possa fare risultato. Tornando alla partita questo match, così come quello tra Roma e Juventus certifica come il calcio italiano sia in crisi perché le squadre piuttosto che imporre la propria filosofia di gioco, pensano solo e soltanto al risultato e a non prendere gol. La teoria di Arrigo Sacchi, che asseriva che oltre al risultato contava il gioco, mi trova perfettamente d’accordo, ma purtroppo a parte il Napoli, che unisce perfettamente questi due concetti, non trovo nessuna squadra disposta a seguire i partenopei e questo va a discapito della qualità del nostro calcio e soprattutto della nazionale.”
(Foto LBDV)
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