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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Primi con merito

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Finisce uno dei migliori gironi di sempre giocati dal Napoli di Champions League.

Termina nel leggendario Anfield Road con una sconfitta indolore dal punto di vista della classifica, che vale però come sveglia utile a ricordare che non si può mollare neppure un centimetro.

L’appetito, come è noto, vien mangiando e vi sarà – ovunque – chi avrà da ridire per aver perso l’imbattibilità. Fatto sta che per oltre ottanta minuti, gli azzurri hanno regalato una prestazione di carattere, intelligenza tattica ed ottima caratura tecnica.

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E’ stata una partita soprattutto tattica, con tanto agonismo e grande battaglia fisica.

Straordinario, ma ormai è piacevole consuetudine, il lavoro difensivo di Kim in difesa e di Lobotka a centrocampo.

Manifesta superiorità sulla fascia, invece, di Kvicha Kvaratskhelia, che con la palla tra i piedi da inizio stagione pratica un altro sport, una disciplina che inebria gli occhi, riempie il cuore e incendia la passione di un popolo che una prima parte di annata così non pensavano di poterla neppure sognare.

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Anche nella serata in cui la squadra di Spalletti ha subito due gol fotocopia negli ultimi minuti (che hanno peggiorato esclusivamente la differenza reti), il Napoli ha dimostrato personalità e carattere, confermando di poter entrare a pieno titolo tra le sedici squadre migliori d’Europa.

Dominanti a centrocampo con Anguissa e Ndombelé accanto al genietto slovacco, gli azzurri hanno pagato errori individuali sugli ultimi due corner, inquinando in tal modo quanto di buono era accaduto per oltre tre quarti di gara soprattutto in difesa, con i centrali molto attenti ed i terzini abili sia nel contenere che nel ripartire.

Coloro che sono consapevoli”, si è detto in maniera autorevole molto tempo fa, “non muoiono”. Ciò perché coloro che non lo sono, in realtà, sono già morti.

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E’ questo il motivo per cui bisogna far tesoro di serate come quelle vissute in terra inglese, trarne insegnamento per poi dimenticare in fretta solo il risultato e la sconfitta finale.

L’atmosfera magica di uno stadio fantastico, l’incoraggiamento continuo di tifosi instancabili e la pressione asfissiante di calciatori che volevano dimenticare l’umiliazione dell’andata sono stati fattori determinanti che hanno determinato il 2-0 finale, maturato negli ultimi minuti, quando ormai era impossibile anche solo provare ad immaginare come recuperare il gap.

La massima competizione europea ritorna adesso a febbraio, con un sorteggio che, al di là di come andrà, regalerà un avversario di assoluto livello.

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Ci si penserà, in ogni caso, molto più in là.

Perché l’urgenza, adesso, è rituffarsi in campionato provando – alla vigilia di un’altra trasferta delicatissima – a non perdere slancio, velocità e direzione.

Si è primi con merito nel girone di Champions, ma anche tra i confini nazionali.

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Il bello, però, inizia da adesso in poi.

In un percorso che è tutto da scoprire, come un libro meraviglioso di cui si aspetta solo di leggere la prossima pagina, le righe che verranno, le avventure che si racconteranno.

Il Napoli è di nuovo nel gruppo delle migliori, con una sconfitta che aiuta (speriamo) solo a mantenere i piedi per terra.

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