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ANGOLO MILAN – L’importanza di un percorso

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Tempo di lettura: 3 minuti

L’importanza di un percorso sportivo di crescita e di maturazione si verifica dopo la pesante sconfitta patita contro il Chelsea a Londra e dopo la solida vittoria di ieri contro la Juventus.

Kipling, nella scritta che troneggia negli spogliatoi di Wimbledon, considerava Vittoria e Sconfitta come due grandi impostori, e forse lo sono davvero. Certo, sono il sale dello Sport che, se prese in dosi eccessive, rischiano di rovinare tutto. Di bruciare, appunto, quel percorso di crescita che il nuovo Milan di Maldini, Massara, Moncada e Pioli, ha intrapreso da oramai tre anni.

Quanto insegna una sconfitta come quella contro il Chelsea e quanto fortifica una vittoria conquistata senza sbavature e senza subire gol, contro un’avversaria storica e da tenere sempre dietro in classifica.

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E la risposta è arrivata proprio da quei calciatori che, dall’inizio del campionato, hanno attirato su di loro qualche piccola, velata critica, per qualche imprecisione. Tomori, all’ennesimo gol contro i bianconeri, autore della prima rete che ha portato il match dalla parte dei rossoneri. E Brahim Diaz, autore della seconda splendida rete, lanciato da solo contro la difesa avversaria. Un numero 10 che ancora, fino ad oggi, non ha mai compiuto il salto definitivo, considerato sempre un pò incompiuto perchè discontinuo e senza la giusta collocazione nel campo, anche se le dichiarazioni di Mister Pioli, ai microfoni di Dazn, a fine partita, sembrano oramai assegnarlo alla fascia destra d’attacco.

Primo Tempo

La Juventus forse ha cominciato meglio i primi venti minuti ma, una volta prese le misure, il Milan ha costruito la sua partita e, trovato il vantaggio, non lo ha più perso.

La prima occasione della gara è di marca ospite: Cuadrado ha spazio sul lato destro ma incrocia largo al 9′. Il Milan gestisce il possesso ma si espone ai contropiedi bianconeri, che tra il 12′ e il 13′ costruiscono due chance con Milik e Danilo senza però spaventare Tătărușanu. I rossoneri aumentano il ritmo e rispondono al minuto venti: Kalulu di testa prolunga sul secondo palo il corner di Tonali, Leão impatta con il tacco ma il palo gli nega il gol. Il rapporto di Rafa con i legni si incrina nuovamente quando – al 34′ – il destro a giro del portoghese coglie in pieno il palo opposto. Due minuti dopo è Bennacer a spaventare ancora Szczęsny con un sinistro violento che si spegne sopra la traversa. Il Milan spinge ancora e trova il vantaggio al 46′: Giroud raccoglie una respinta bianconera e calcia dal limite colpendo in pieno Tomori, l’inglese è reattivo e supera Szczęsny con il sinistro infiammando San Siro. È 1-0 all’intervallo. 

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Secondo tempo

Il Milan riparte con vigore anche nella ripresa, costruendo nei primi minuti due palle-gol con Leão, che non inquadra il bersaglio. Al 54′ arriva il raddoppio con un assolo di Brahim Díaz: lo spagnolo intercetta in mezzo al campo un disimpegno, salta secco Bonucci, si invola verso la porta e batte con il destro Szczęsny in uscita. Il 2-0 tramortisce gli ospiti che faticano a rendersi pericolosi, mentre il Milan mantiene un baricentro alto e sfrutta le energie dei subentranti per mantenere il controllo. La Juve prova ad accendersi nel finale con l’ingresso di Kean, pericoloso in due occasioni: al minuto 84 scambia al limite con Milik e calcia, trovando la provvidenziale chiusura di Kalulu, mentre al 90′ ci prova dal limite con il sinistro, alto. Nel recupero è Origi ad andare vicino al tris con un tentativo in contropiede respinto da Szczęsny.

Dopo quattro minuti di recupero arriva il fischio finale: finisce 2-0. Adesso calma e furia nella stessa misura. C’è il Chelsea da accogliere a San Siro per il ritorno di Champions League.

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