Calcio Femminile
Hanna Lech: “Voglio portare il Lecce più in alto possibile” (ESCLUSIVA)
Hanna Lech, 23 anni, è una calciatrice americana di origine polacca. Centrocampista difensiva ma – come si definisce – “versatile”, è stata recentemente ingaggiata dal Lecce Women, formazione dei piani medio-alti della serie C girone C. Ama naturalmente l’Italia dove è venuta per fare esperienza del calcio italiano e per portare alla formazione pugliese la tipica mentalità vincente statunitense.
Hanna, partiamo dalla stretta attualità, dalla vittoria “tennistica” nel recupero contro il Matera, partita nella quale hai fatto il tuo primo gol in Italia. Ci racconti come hai segnato?
“Abbiamo conquistato palla nella nostra metà campo e l’abbiamo data alla nostra attaccante Serena (D’Amico, ndr) che ha subito un fallo. L’allenatore mi ha detto di prendere e di tirare in porta. Io ha “pescato” un tiro a rientrare, come fosse un corner, e fortunatamente la palla è andata abbastanza forte da impedire al portiere di intervenire. Sono stata molto felice di aver contribuito con un gol alla vittoria. Ci ho provato ancora, in altre circostanze, ma non è andata bene”.
Il Lecce Women è quinto con 24 punti, piuttosto distanziato dalla capolista Chieti che di punti ne ha ben 45. In questo girone di ritorno vi accontenterete della posizione attuale o proverete a rimontare qualche posizione? Non dico raggiungere il Chieti che pare impossibile ma almeno salire sul podio.
“Prima di venire a Lecce, non ero consapevole di come funzionasse la serie C italiana con il suo sistema che dà tre punti alle vittorie e uno ai pareggi, quindi non mi ero resa conto di come il Chieti fosse così avanti, sopra di noi. Il mio obiettivo è ora impegnarmi il più possibile in ogni partita, e vincere ogni incontro che giochiamo in questo girone di ritorno. Se questo ci facesse salire sul podio, sarebbe fantastico per il Lecce. Voglio il meglio possibile per questa squadra”.
Tu giochi nella “terra di mezzo”. Che tipo di centrocampista sei? Una regista, una mezzala incursore, un mediano, un esterno…
“Sono conosciuta come centrocampista difensiva. Penso di avere una mentalità più difensiva, ma quando conquistiamo la palla mi piace creare un’azione d’attacco, superando il muro avversario allargando verso le ali o dando palla in mezzo, agli attaccanti. Direi che sono un centrocampista versatile perché mi piace aiutare la squadra nelle azioni difensive, ma mi diverto anche a contribuire al gol”.
In che posizione ti impiega il mister?
“L’allenatore attualmente mi mette sulla difensiva di centrocampo. Tuttavia, ho giocato anche come difensore centrale, come centrocampista d’attacco e anche come esterno”.
Lecce calcisticamente è la tua prima esperienza in Italia? Ti piace il nostro Paese?
“Sì, il Lecce è la mia prima squadra italiana. Mi piace L’Italia. Finora è come un mondo completamente nuovo rispetto a quello da cui vengo io. Vorrei esplorare ogni parte dell’Italia quando ne avrò la possibilità e sperimentare di più il suo cibo straordinario. Il mio cibo preferito finora è il pasticciotto”.
Tu sei americana di origini polacche. Ci puoi dire dove e come hai preso la passione per il calcio?
“Ho iniziato a giocare a calcio a quattro anni. A quella età non ti rendi conto di quello che stai facendo, corri in giro a rincorrere una palla. Ho anche fatto anche altri sport come il basket, il ballo, lo sci e il tennis. Tuttavia, ho amato il calcio perché è stato il primo sport che ha creato un gruppo di amici per me. Mi ero davvero “connessa” con i miei compagni di squadra in giovane età e mi piaceva un sacco l’idea di lavorare insieme per un obiettivo comune. In una squadra davvero forte, non ci devono essere anelli deboli, quindi ognuno deve fare la sua parte. Io credo molto in questa idea per cui il singolo gioca per il successo di tutta la squadra e nel calcio vedo che questo è possibile”.
Ci racconti un po’ delle tue stagioni calcistiche americane? Dove hai giocato, in che squadre hai militato?
“Mi sono recentemente laureata presso il mio corso di laurea in Stati Uniti dal St. Norbert College di DePere, Wisconsin. Ho giocato nella mia università per tre anni e fatto il capitanano della squadra. Prima di allora, avevo giocato per anno alla Oral Roberts University. Negli Stati Uniti è un po’ diverso dall’’Italia perché abbiamo una grande presenza di sport universitari rispetto a squadre di club. Crescendo, ho giocato nella migliore squadra di club per la mia fascia d’età nel mio Stato, ma era a due ore da me. Quindi per cinque anni ho guidato per quattro ore ogni volta che andavo ad allenarmi. È stato un grande impegno per me e per il mia famiglia, ma sono stata in grado di giocare nel migliore campionato del mio paese. Il calcio ha è sempre stata una parte importante della mia vita”.
Fino a quanti anni sei stata in Polonia?
“Ho sempre vissuto negli Stati Uniti ma fortunatamente un paio di volte sono riuscita ad andare in Polonia. Purtroppo non ho potuto farlo negli ultimi anni, quindi è passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ci sono stata. Tuttavia, mia nonna vive ancora lì e rimango in contatto con lei!”.
Cosa fai nella vita oltre a giocare a calcio? E cosa vorresti fare “da grande”?
“Come ho detto prima, mi sono laureata da poco dall’università con una laurea in finanza e spagnolo. Per il futuro mi piacerebbe diventare un imprenditore o comunque essere il proprietario della mia attività. Nel frattempo, mi piacerebbe lavorare nel settore finanziario per acquisire esperienza e imparare. Quando non gioco a calcio, amo fare attività fisica, come andare in bicicletta, sollevare pesi e suonare la chitarra”.
Fosse possibile resteresti in Italia a giocare a calcio anche l’anno prossimo?
“Sì, se l’opportunità che mi è stata presentata confermerà le premesse. Fosse la decisione giusta per me, ci resterei sicuramente. Ho ancora molto da conoscere dell’Italia. Grazie per avermi contattata. Forza Italia!”.
(Foto Ansa e Marco Lezzi)